• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01326 nel comune di Castel San Vincenzo, in provincia di Isernia, insiste uno dei ritrovamenti archeologici-architettonici più importanti d'Europa, per molti aspetti sicuramente il più...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01326presentato daLEVA Danilotesto diMercoledì 30 ottobre 2013, seduta n. 108

LEVA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
nel comune di Castel San Vincenzo, in provincia di Isernia, insiste uno dei ritrovamenti archeologici-architettonici più importanti d'Europa, per molti aspetti sicuramente il più significativo. Si tratta di un'ampia area di scavo relativo ad un sito monastico altomedievale riferito alla metà dell'VIII secolo comprendente come fulcro la Cripta dell'Abate Epifanio del IX secolo, rarissimo esempio di ciclo pittorico affrescato raffigurante vari episodi tratti dalla Bibbia. La sua unicità e importanza è dovuta, oltre ai numerosi reperti archeologici di notevole interesse scientifico rinvenuti negli scavi, principalmente per essere l'ultima testimonianza presente al mondo di quel periodo; circostanza che fa paragonare l'area alla Pompei dell'Alto Medio Evo;
a partire dagli anni novanta, dopo la trasmissione della competenza alla soprintendenza archeologica del Molise e all'intervento della regione Molise, comproprietaria dell'area a seguito di espropri pubblici, numerosi finanziamenti statali e regionali (per circa 30 miliardi di vecchie lire) furono destinati al restauro dell'area archeologica-architettonica ed alla valorizzazione del sito senza però vedere, ancora oggi, i segni evidenti di questi interventi;
sempre negli anni novanta nel comune di Castel San Vincenzo iniziarono, con altri finanziamenti regionali, anche i lavori del museo archeologico per ospitare i reperti provenienti dallo scavo; tale opera non è stata mai ultimata e sta subendo un lento ma inesorabile declino, nonostante al suo interno si continuino a «conservare» numerose cassette di materiale archeologico spesso invaso da acqua piovana infiltrata nelle malmesse strutture edificate;
nonostante le evidenti carenze gestionali, di tutela e di valorizzazione del sito, un minuto gruppetto di dipendenti delle soprintendenze (due addetti alla vigilanza e due funzionari tecnici), negli anni hanno dato la loro sensibile disponibilità a tenere aperta un'area di oltre ventimila metri quadri, affrontando turni massacranti, anche nei festivi, nei super festivi e di notte. È però notizia di questi giorni che la dirigenza ha chiuso la sede di Castel San Vincenzo, disponendo il trasferimento dei due tecnici (che collaboravano spontaneamente alle aperture) in altra struttura nella città di Isernia ed ha lasciato i due addetti alla vigilanza senza sede, garanzie e senza possibilità di operare; quindi rendendo vana ogni possibilità di visita ad un'area archeologica di tale portata;
nella regione Molise esistono, purtroppo, altri casi di anomala gestione dei beni culturali. Tra questi c’è la vicenda del museo del paleolitico di Isernia: in costruzione da oltre 30 anni, con 30 miliardi di lire di fondi pubblici stanziati, ma mai ultimato; quella del museo archeologico di Santa Maria delle Monache di Isernia, ampiamente operativo ma chiuso, ormai da tre mesi, tutti i pomeriggi e l'intera domenica; quella del sito del Teatro Tempio sannitico di Pietrabbondante che, nonostante importanti finanziamenti pubblici, non è stato reso sicuro e valorizzato e rischia anche la chiusura per mancanza di personale. Ancora, il caso della città romana sul tratturo Pescasseroli-Candela di Altilia di Sepino, in provincia di Campobasso, dove nonostante ingenti finanziamenti pubblici non sono mai stati perfezionati gli espropri; il caso del castello di Castropignano, restaurato e mai aperto; quello dell'anfiteatro «Verlascio» di Venafro, dove i lavori sono fermi e manca qualsiasi forma di tutela del sito –:
quali tempestive ed efficaci iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per garantire l'immediato ripristino e la riapertura della sede della soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Molise nel comune di Castel San Vincenzo, fornita tra l'altro a titolo gratuito dall'amministrazione comunale e messa in sicurezza con fondi ministeriali, funzionale ed indispensabile per la fruizione ed il pubblico godimento del sito archeologico-architettonico altomedievale di San Vincenzo al Volturno;
quali iniziative di competenza si intendano adottare per la tutela e la valorizzazione dell'intero patrimonio culturale presente in Molise. (5-01326)