• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05121 AIELLO, ROMANO, DI GIACOMO, VICECONTE, D'ANNA, BOCCHINO, BILARDI, GENTILE, PERRONE, BRUNI, FASANO, LIUZZI, MANCUSO, GUALDANI, PAGANO, TORRISI, Luciano ROSSI, D'AMBROSIO LETTIERI, D'ASCOLA,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05121 presentata da PIETRO AIELLO
giovedì 21 gennaio 2016, seduta n.564

AIELLO, ROMANO, DI GIACOMO, VICECONTE, D'ANNA, BOCCHINO, BILARDI, GENTILE, PERRONE, BRUNI, FASANO, LIUZZI, MANCUSO, GUALDANI, PAGANO, TORRISI, Luciano ROSSI, D'AMBROSIO LETTIERI, D'ASCOLA, DI BIAGIO, SCILIPOTI ISGRO', COLUCCI, ALICATA, D'ALI', MOLINARI, AZZOLLINI, Giuseppe ESPOSITO, MARINELLO, COMPAGNA, AMORUSO - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca - Premesso che:

ogni anno le università delle regioni del Sud Italia registrano una costante riduzione delle matricole iscritte nelle proprie facoltà, come documentato dai dati estrapolabili dall'anagrafe nazionale degli studenti, gestita dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e dai numerosi articoli comparsi sulla stampa;

ciclicamente circa 29.000 diplomati ogni anno emigrano al Centro-Nord per iscriversi a corsi universitari; il trend crescente di questo fenomeno ha fatto sì che 4 delle regioni del Sud Italia occupassero gli ultimi 10 posti nella graduatoria delle 272 regioni europee ordinate per percentuale di laureati;

considerato che:

nel rapporto annuale "Education at glance", l'OCSE ha evidenziato la stretta correlazione fra il numero di laureati e lo sviluppo economico dei rispettivi territori, ed inoltre ha stimato che ogni laureato apporta al sistema pubblico una ricchezza stimata in 169.000 euro;

l'aggravarsi delle condizioni economiche del Meridione e la stagnazione della sua economia sono da attribuire anche allo scarso numero di laureati che successivamente entrano nel mercato del lavoro locale;

constatato che:

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, recante "Uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, ai sensi dell'articolo 4 della legge 2 dicembre 1991, n. 390", penalizza da oltre 13 anni il Sud, in quanto i criteri di riparto del fondo integrativo per la concessione di prestiti d'onore e di borse di studio, fissati dall'art. 16, producono effetti gravemente distorsivi, sottraendo ogni anno risorse economiche al Sud e facendo sì che il 75 per cento circa degli studenti iscritti alle università meridionali e potenzialmente idonei non ricevano le agevolazioni per la prosecuzione degli studi;

per comprendere la disparità di trattamento, si noti che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 luglio 2015, riguardante il "Riparto del Fondo di intervento integrativo per la concessione dei prestiti d'onore e l'erogazione di borse di studio, per l'anno 2014", nel distribuire i fondi del diritto allo studio, assegna poco più di 2 milioni di euro alla Campania ed oltre 19 milioni alla Lombardia, pur avendo le due regioni un egual numero di aventi diritto al beneficio;

in tal modo si viene a configurare una grave violazione della Costituzione perché il meccanismo porta ad una grave discriminazione di una parte di popolazione, prevalentemente residente al Sud,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno rimodulare i criteri di riparto del fondo previsti dall'articolo 16 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, in modo tale che, sulla base del medesimo numero degli aventi diritto, non si vengano più a creare disparità di trattamento fra le università italiane sulla base della loro collocazione territoriale.

(4-05121)