• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01359 nel luglio 2013 l'azienda ha avviato una nuova procedura di mobilità per 226 lavoratori prima della conclusione dell'accordo annuale di gestione esuberi del 29 ottobre 2013 e senza aver...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01359presentato daCATALANO Ivantesto diGiovedì 31 ottobre 2013, seduta n. 109

CATALANO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
nel luglio 2013 l'azienda ha avviato una nuova procedura di mobilità per 226 lavoratori prima della conclusione dell'accordo annuale di gestione esuberi del 29 ottobre 2013 e senza aver presentato un piano industriale al Ministero dello sviluppo economico;
il 24 settembre 2013, presso la sede del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è svolto l'incontro tra i sindacati e direzione aziendale di NSN alla presenza dell'amministratore delegato;
l'incontro si è tenuto in quanto la multinazionale ha attivato la procedura di licenziamento per 226 addetti, non tenendo debitamente in conto che vi è un accordo in essere che scade il 31 ottobre 2013. L'intervento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ribadito l'efficacia dell'accordo ministeriale dello scorso anno e quindi NSN ha dovuto prenderne atto;
tale accordo risalente al 29 ottobre 2012, prevedeva una gestione della crisi attraverso l'utilizzo della Cassa integrazione guadagni straordinaria per 12 mesi per un massimo di 377 dipendenti con l'utilizzo di uscite incentivate anche attraverso lo strumento della mobilità per un massimo di 349 dipendenti, con il presupposto che le uscite concorrono alla diminuzione del numero delle collocazioni in Cassa di integrazione guadagni straordinaria;
l'impegno firmato nell'accordo tra società e organizzazioni sindacali per il recupero delle attività svolte da società esterne e/o consulenti, non solo è disatteso in quanto, a ciò che risulta all'interrogante continuano ad operare consulenti esterni su attività che potrebbero essere svolte da lavoratori sospesi in Cassa integrazione guadagni straordinaria, ma risulta, un incremento di queste attività anche attraverso lavoratori dimissionati;
NSN ha gestito male da una parte la rotazione e dall'altra ha ridotto il quantum economico per incentivare le uscite;
a questo NSN deve aggiungere il proprio fallimento nell'operazione MICROWAVE che appesantisce ancora di più il numero degli esuberi: questa è, infatti l'ultima operazione industriale di NSN verso un processo di dismissione delle attività in Italia;
anche lo spostamento di attività verso Paesi a basso costo (asiatici, est europei e Portogallo) ha contribuito al ridimensionamento del perimetro aziendale con l'azzeramento di ruoli e posizioni;
il management italiano in questi anni non ha fatto nulla per preservare la presenza di NSN nel nostro Paese: dei circa 3000 addetti del 2007 (oltre l'indotto) ne sono rimasti oggi 592;
i tempi sono strettissimi, fino ad ora le consultazioni sindacali per la vertenza in atto non hanno permesso l'individuazione di soluzioni utili ad impedire il licenziamento dei lavoratori ed il ridimensionamento aziendale che potrebbe avvenire dal prossimo 1o novembre 2013;
molte altre multinazionali delle, telecomunicazioni lasciano il nostro Paese, seppure con tempi e modalità differenti, lasciando all'Italia le gravi ripercussioni occupazionali e di depauperamento delle competenze e conoscenze. Senza investimenti sulla ricerca nei settori delle nuove tecnologie intelligenti non esiste sviluppo;
il consiglio regionale della Lombardia ha presentato in data 21 ottobre una mozione urgente che impegna l'assessore competente a sollecitare l'intervento del Ministero dello sviluppo economico a sostenere le ragioni dei lavoratori operando per uno sbocco positivo sui problemi legati al futuro dell'azienda in Italia. Inoltre, impegna l'assessore competente a favorire e sostenere l'accordo per l'applicazione dei contratti di solidarietà;
l'Italia è un Paese rilevante per i fatturati di NSN: negli ultimi decenni l'innovazione tecnologica è stata travolgente, ponendoci ai primi posti nel mondo per lo sviluppo della telefonia mobile, un progresso che è destinato a continuare per diversi anni e che potrebbe contribuire positivamente all'incremento del prodotto interno lordo come più volte confermato dalle ricerche e da indagini di diversi enti, per i quali gli investimenti nel settore costituiscono un eccezionale motore di crescita sociale ed economica;
il settore delle telecomunicazioni produce direttamente il 5 per cento del prodotto interno lordo dell'Unione europea e ha un valore di mercato di 660 miliardi di euro l'anno;
l'Italia si è impegnata a rispettare gli obiettivi dell'Agenda digitale EU2020, tra cui figurano la copertura entro tale data del 100 per cento della popolazione europea con connessioni dotate di capacità pari ad almeno 30 megabit al secondo e del 50 percento delle famiglie con servizi che garantiscano una capacità di oltre 100 megabit al secondo;
il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, ha istituito la cabina di regia per l'attuazione dell'agenda digitale italiana, cui è stato affidato il compito di accelerare il percorso di realizzazione della medesima agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi mirati;
l'obiettivo principale della politica industriale del Governo dovrebbe essere quello di elevare la competitività delle imprese italiane sul territorio nazionale e a livello internazionale. A tale fine è di cruciale importanza la diffusione massima delle tecnologie digitali, il sostegno alla internazionalizzazione attiva delle imprese e lo sforzo combinato di imprese università e pubblica amministrazione per la ricerca e sviluppo e per la progettazione di nuovi prodotti e servizi;
il superamento del digital divide «di lungo periodo» costituisce la nuova frontiera del servizio universale e resta un obiettivo primario della politica di sviluppo economico e sociale del Governo; in questo ambito vi è l'impegno a creare un quadro normativo e di contesto che favorisca lo sviluppo e la diffusione di tutte le tecnologie a disposizione. Vanno in questa direzione i provvedimenti finalizzati alla informatizzazione della pubblica amministrazione, in particolare al livello dei comuni, nonché il supporto alla creazione e diffusione dell'innovazione tecnologica legata alle telecomunicazioni come peraltro previsto in «Industria 2015» per l'apparato produttivo nel suo complesso, per i quali si prevedono nei prossimi 6-8 anni investimenti per un valore tra i 6 e i 10 miliardi di euro;
il «progetto strategico Agenda digitale italiana» è una delle novità principali del decreto «semplifica Italia». Sulla base della strategia definita nel 2010 dalla Commissione europea «Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva», l'Agenda mira a rendere liberamente disponibili i dati delle pubbliche amministrazioni; si propone di incentivare la trasparenza, la responsabilità e l'efficienza del settore pubblico; punta ad alimentare l'innovazione e stimolare la crescita economica;
il termine ultimo per la realizzazione è il 2020. Entro questa data dovranno essere portati a compimento tanti, e diversi, obiettivi. Tra questi, l'uso sociale della tecnologia, la realizzazione delle reti di nuova generazione e, più in generale, l'alfabetizzazione digitale;
secondo l'interrogante che l'ulteriore dimezzamento da parte di NSN dei propri addetti nel settore dei servizi e delle tecnologie di telecomunicazione in Italia (nell'ultimo anno sono già uscite 520 persone), nonché la drastica riduzione del personale del gruppo a Cassina de Pecchi e Roma, non sono compatibili con gli obiettivi dell'Agenda digitale europea, dell'Agenda digitale italiana, con l'istituzione della cabina di regia e con il recente stanziamento di fondi per l'innovazione –:
se non intenda affrontare con la massima urgenza la situazione di NSN, di concerto con l'azienda valutandone il piano industriale e verificando l'esistenza di condizioni per evitare il licenziamento di lavoratori in tutta Italia, anche convocando immediatamente presso il dicastero il management finlandese di Nsn.
(5-01359)