• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11808    quattro funzionari, tra cui uno del provveditorato delle opere pubbliche, sono stati condannati dalla Corte dei Conti delle Marche a risarcire settecentomila euro all'Inrca (Istituto...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11808presentato daAGOSTINELLI Donatellatesto diMercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   AGOSTINELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   quattro funzionari, tra cui uno del provveditorato delle opere pubbliche, sono stati condannati dalla Corte dei Conti delle Marche a risarcire settecentomila euro all'Inrca (Istituto nazionale di riposo e cura per gli anziani) con riguardo alla ricostruzione del nuovo pensionato Tambroni ad Ancona;
   nel 1982 una frana investì la vecchia struttura per anziani gestita dall'Inrca. Venne, quindi, approntato e finanziato un progetto da otto milioni di euro per la realizzazione di un nuovo centro, il Tambroni;
   i lavori iniziarono nel 2001 e soltanto nel 2006 l'ingegnere Cipriani, responsabile unico del procedimento, segnalò delle difformità rispetto al progetto, ciò che portò l'Autorità di vigilanza dei lavori pubblici a informare la procura di Ancona;
   il procedimento penale si concluse con l'assoluzione di tutti gli imputati; secondo il tribunale gli inadempimenti della ditta costruttrice erano numerosi, ma rilevanti solo sul piano civilistico;
   i funzionari pubblici condannati dalla Corte dei Conti sono: il direttore dei lavori, Emilio Bona, condannato a risarcire 300 mila euro; il responsabile unico del procedimento, l'ingegnere Corrado Maria Cipriani, condannato a risarcire 200 mila euro; l'ex capo del comune e collaudatore, l'Ingegnere Carlo Galeazzi, condannato a 110 mila euro di risarcimento; il collaudatore Giulio Cesare Pedicini, condannato a pagare 90 mila euro;
   il nome dell'ingegnere Corrado Maria Cipriani compare anche in un'altra vicenda giudiziaria: l'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore del tribunale di Bari, Gianrico Carofiglio, che ha svelato pericolosi intrecci tra tecnici anconetani e personaggi legati a Cosa Nostra, nell'ambito delle operazioni di completamento dell'ansa di Marisabella e di allargamento del molo Pizzoli a Bari;
   nonostante questi scandali il dottor ingegnere Corrado Maria Cipriani si è occupato anche della costruzione della nuova caserma di polizia di Jesi in qualità di coordinatore dei lavori (confronta Doc 1 – verbale di sorteggio pubblico nella procedura negoziata per l'affidamento dei lavori di completamento del secondo piano della nuova sede del commissariato di pubblica sicurezza e distaccamento di polizia stradale di Jesi);
   si apprende da fonti stampa che i lavori, iniziati il 24 agosto 2011, dovevano essere terminati il 14 agosto 2012; per realizzare il complesso sarebbe stata necessaria una certa cifra che, al termine della gara d'appalto, risultava essere di euro 1.231.973,43;
   se i lavori fossero stati realizzati nei tempi previsti, quel finanziamento sarebbe bastato per realizzare tutta l'opera, ma questo non è avvenuto: i lavori sono andati a rilento fino a bloccarsi del tutto e a richiedere un ulteriore finanziamento. Al 31 marzo del 2015 il cantiere era del tutto fermo;
   sempre da fonti stampa si apprende che solo il 26 dicembre 2015 gli uffici della mobile e della stradale sono stati trasferiti nella nuova sede del commissariato, dalle loro vecchie sedi di via Montello e viale Papa Giovanni XXIII –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza del coinvolgimento dell'ingegnere Corrado Maria Cipriani nelle citate vicende giudiziarie (operazioni di completamento dell'ansa di Marisabella e di allargamento del molo Pizzoli a Bari; ricostruzione del nuovo pensionato Tambroni ad Ancona);
   quali iniziative di competenza intenda adottare o abbia già adottato nei confronti del medesimo Cipriani e quali siano le ragioni della sua sostituzione nella procedura negoziata per l'affidamento dei lavori di completamento del secondo piano della nuova sede del commissariato di pubblica sicurezza e distaccamento di polizia stradale di Jesi (confronta doc. 1);
   quale sia lo stato attuale dei lavori e quali le ragioni del ritardo;
   se il ritardo ed il conseguente aumento dei costi dell'opera non configurino un inadempimento contrattuale e quali siano le conseguenze ex lege ed ex contractu;
   se il trasferimento nella nuova sede sia avvenuto legittimamente, previo regolare collaudo;
   se intenda assumere le iniziative di competenza per far valere, in caso di riscontrate irregolarità, eventuali responsabilità civili, contabili ed amministrative, attivando tutti i poteri ispettivi e sanzionatori del caso di specie. (4-11808)