• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07539    il fondo finanziato dagli incassi delle multe comminate dall'Antitrust è destinato alla tutela dei consumatori, per assistere i cittadini contro eventuali abusi delle aziende, garantire...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07539presentato daCRIPPA Davidetesto diMercoledì 27 gennaio 2016, seduta n. 556

   CRIPPA, CANCELLERI, DA VILLA, DELLA VALLE, FANTINATI e VALLASCAS. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il fondo finanziato dagli incassi delle multe comminate dall'Antitrust è destinato alla tutela dei consumatori, per assistere i cittadini contro eventuali abusi delle aziende, garantire la genuinità dei prodotti e proteggere dalle contraffazioni alimentari, o ancora salvaguardare l'autenticità del made in Italy, ma è usato purtroppo in modo completamente diverso;
   si apprende da fonti giornalistiche che ogni anno il Ministero dello sviluppo economico stanzierebbe 20 milioni di euro a favore della tutela del mercato, come sopra definita. La somma in questione rappresenterebbe una piccolissima parte dei fondi incamerati dall'Antitrust con le multe comminate alle imprese per comportamenti anticoncorrenziali. Ma è quanto basta alle associazioni locali e nazionali dei consumatori per sopravvivere. Ciononostante, sul sito del Ministero non c’è alcun dettaglio sui beneficiari dei fondi né tanto meno il resoconto delle attività effettivamente realizzate dalle associazioni;
   il Ministero dello sviluppo economico mette a bando i fondi ricevuti dall'Antitrust attraverso la «Direzione generale per il mercato, la concorrenza, il consumatore, la vigilanza e la normativa tecnica», guidata da Gianfrancesco Vecchio che, intervistato da ilfattoquotidiano.it, precisa che una decina di milioni vanno alle regioni, mentre altri dieci sono destinati ad iniziative a tutela dei consumatori di carattere nazionale. Di questa cifra, 4,5 milioni sono stati recentemente messi a bando dalla direzione generale destinandoli alle venti associazioni che fanno parte del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti; ci si chiede per quali progetti. Ad oggi, questo resta un punto interrogativo. Sul sito del Ministero noi c’è infatti ancora traccia dell'esito del bando che, per la prima volta nella storia, ha tagliato fuori due associazioni del CNCU;
   tra gli esclusi figura l'Adusbef, che si è vista bocciare un progetto e ha deciso di chiedere l'accesso agli atti per procedere a un ricorso sull'assegnazione dei fondi. In una missiva inviata al Ministro Guidi e all'autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, l'associazione lamenta un sistema di valutazione estremamente discrezionale, cui si aggiunge una scarsa trasparenza della procedura;
   il problema principale non è tanto lo specifico bando, ma la reale utilità delle iniziative effettuate finora a tutela dei consumatori, colpiti duramente dai recenti salvataggi bancari –:
   se corrisponda al vero quanto descritto in premessa e se il Ministro non reputi opportuno adottare ogni iniziativa utile al fine di rendere pubblica e trasparente la procedura di assegnazione ai beneficiari delle risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 148, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, controllarne le attività effettivamente realizzate e finalizzare le risorse in esso contenute unicamente a iniziative a tutela del consumatore. (5-07539)