• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07503    i fondi del diritto allo studio universitario sono distribuiti alle regioni secondo criteri che generano gravi sperequazioni a danno delle regioni del Sud;    per effetto di...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07503presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diMartedì 26 gennaio 2016, seduta n. 555

   OLIVERIO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca . — Per sapere – premesso che:
   i fondi del diritto allo studio universitario sono distribuiti alle regioni secondo criteri che generano gravi sperequazioni a danno delle regioni del Sud;
   per effetto di tale distribuzione, il 75 per cento degli studenti che, secondo la Costituzione Italiana avrebbero titolo ai benefici previsti dal diritto al o studio e che, invece, non ne usufruiscono, sono iscritti nelle Università del Sud;
   il grave fenomeno migratorio di diplomati, che, in numero di 24 mila ogni anno, abbandonano il Meridione per studiare in università del Centro e del Nord, aggrava la già depressa situazione economica e sociale del Mezzogiorno;
   il calo delle immatricolazioni segnalato da più parti, con la perdita di oltre 60 mila matricole negli ultimi anni, è soprattutto a carico delle regioni meridionali e colpisce prevalentemente le classi meno agiate;
   il rapporto dell'Ocse (Educationatglance) evidenzia che l'Italia, ed in particolare il Sud, ha la più bassa quota di laureati di tutte le democrazie industriali e, in tale ambito, le regioni meridionali occupano l'ultimo posto tra tutte le regioni degli Stati membri dell'Unione europea;
   questo fenomeno rappresenta una delle principali cause di arretratezza economica del Meridione;
   diventa urgente e improcrastinabile un intervento correttivo e perequativo da parte del Governo e del Parlamento –:
   se si intendano assumere iniziative per incrementare il fondo del diritto allo studio, modificandone i criteri di distribuzione e applicando la regola delle quote capitarie, per suddividere quindi il fondo tra le regioni esclusivamente in base al numero di idonei ai benefici;
   se il Governo intenda assumere iniziative per adottare una deroga temporanea, di almeno 5 anni, delle norme restrittive inerenti al rapporto tra numero di docenti e all'attivazione dei corsi di studio per le università del sud, consentendo di attivare corsi di studio, indipendentemente dal numero dei docenti, per dare risposte alle esigenze che ogni anno manifestano i diplomati. (5-07503)