• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05132 DE PETRIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che: il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05132 presentata da LOREDANA DE PETRIS
martedì 26 gennaio 2016, seduta n.565

DE PETRIS - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che:

il decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 89, ha sottoposto l'azienda ILVA SpA al regime di commissariamento straordinario a causa dei "pericoli gravi e rilevanti per l'integrità dell'ambiente e della salute", generati dalla sua attività produttiva, che ha provocato nel corso dei decenni un gravissimo stato di avvelenamento del territorio limitrofo e della città di Taranto, con effetti drammatici per i cittadini e i lavoratori;

commissariamento conclusosi con il decreto-legge 5 gennaio 2015, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 marzo 2015, n. 20, che ha assoggettato a sua volta ILVA SpA ad amministrazione straordinaria, ai sensi del decreto-legge 23 dicembre 2003, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2004, n. 39, la cosiddetta legge Marzano;

pochi giorni dopo, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 21 gennaio 2015, sono stati nominati commissari straordinari il dottor Piero Gnudi, l'avvocato Corrado Carrubba e il professor Enrico Laghi "in ragione della loro specifica professionalità";

attraverso il comma 6 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 1 del 2015, è stato previsto che "le condotte poste in essere in attuazione del Piano di cui al periodo precedente non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati", disponendo per tali soggetti la totale irresponsabilità nelle loro azioni. Previsione rinnovata con il nuovo, ennesimo, decreto-legge 4 dicembre 2015, n. 191, attualmente in discussione al Senato della Repubblica, un provvedimento che dimostra a parere dell'interrogante il fallimento e la scarsa lungimiranza delle politiche governative in merito ad una vicenda tanto complessa e drammatica;

ulteriori elementi hanno, nel corso degli ultimi giorni, suscitato forti preoccupazioni in merito all'atteggiamento e ai provvedimenti del Governo e degli amministratori da esso nominati;

il riferimento è, nello specifico, alla scelta dell'ingegner Marco Pucci in qualità di direttore generale di ILVA SpA, in seguito alla risoluzione dell'incarico dell'ingegner Massimo Rosini, nominato nel 2015;

l'indicazione dell'ingegner Pucci, avvenuta il giorno successivo, è stata rifiutata nel giro di poche ore dallo stesso, a causa delle numerose e giustificate reazioni in merito;

l'ingegner Pucci è, infatti, tristemente noto per essere coinvolto in una delle pagine più drammatiche degli ultimi decenni, l'incendio e la strage avvenuti nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007 nello stabilimento torinese dell'azienda siderurgica tedesca ThyssenKrupp AG, in cui persero la vita 7 operai investiti da una fuoriuscita di olio bollente, che prese fuoco;

per la vicenda ThyssenKrupp sono state accertate le responsabilità dell'amministratore delegato, Herald Espenhahn, e di 5 manager dell'azienda, tra cui l'ingegner Marco Pucci;

dopo numerose sentenze che, pur con pene diverse, hanno tutte confermato la responsabilità dei soggetti coinvolti, si è in attesa del pronunciamento della Corte di cassazione, che dovrebbe arrivare nel corso dei prossimi mesi. Le pene legate al caso ThyssenKrupp sono tra le più pesanti mai attribuite nel nostro Paese in materia di morti sul lavoro, a dimostrazione della gravità delle condotte degli imputati;

attualmente, l'ingegner Pucci risulta condannato a 7 anni per omicidio colposo plurimo. All'epoca della tragedia, infatti, egli faceva parte del consiglio di amministrazione della società, con competenza di deleghe a commerciale e nel marketing;

pur non avendo all'epoca competenza in materie riferibili alla sicurezza sul lavoro, l'ingegner Pucci è stato considerato responsabile di condotte che hanno causato il rogo, essendo informato e coinvolto nelle decisioni del board. Nonostante questo, ha già ricoperto all'ILVA gli incarichi di direttore commerciale e coordinatore delle società controllate dal gruppo;

la società ILVA non è nuova a gravi, e talvolta mortali, incidenti sul lavoro, l'ultimo dei quali pochi mesi fa in cui ha perso la vita il 49enne, Cosimo Martucci;

sono del tutto incomprensibili a giudizio dell'interrogante, dunque, le motivazioni che hanno condotto i commissari a scegliere l'ingegner Pucci per l'incarico di direttore generale. Il rifiuto da parte di quest'ultimo non rimuove le perplessità e le forti preoccupazioni suscitate da una scelta così palesemente inadeguata;

appare altrettanto difficile immaginare che il Ministro dello sviluppo economico, Federica Guidi, non fosse a conoscenza delle intenzioni dei commissari straordinari, e che non abbia informato il Presidente del Consiglio dei ministri di tale scelta,

si chiede di sapere:

se il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro in indirizzo fossero a conoscenza dell'individuazione dell'ingegner Pucci in qualità di direttore generale di ILVA;

se non intendano verificare, con i commissari straordinari citati, quali siano stati i criteri e le modalità sottesi alla scelta dell'ingegner Pucci, comunicandoli alle Camere e alle Commissioni parlamentari di merito.

(4-05132)