Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
S.3/02527 MARTON, SANTANGELO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
l'articolo 39 della Costituzione, al primo comma, sancisce: "L'organizzazione sindacale è libera";
la legge n. 300 del...
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-02527 presentata da BRUNO MARTON
mercoledì 27 gennaio 2016, seduta n.566
MARTON, SANTANGELO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
l'articolo 39 della Costituzione, al primo comma, sancisce: "L'organizzazione sindacale è libera";
la legge n. 300 del 1970, meglio nota come statuto dei lavoratori, dedica diversi articoli al diritto sindacale. Tra quelli più significativi, l'articolo 14 sancisce che "Il diritto di costituire associazioni sindacali, di aderirvi e di svolgere attività sindacale, è garantito a tutti i lavoratori all'interno dei luoghi di lavoro", e l'articolo 28 indica quali tutele sono previste dall'ordinamento avverso le condotte antisindacali;
la legge n. 121 del 1991, recante "Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza", riformando tale amministrazione, ha riconosciuto anche agli appartenenti alla Polizia di Stato, prima esclusi, il pieno diritto di associarsi in sindacato. In Italia, oggi, i sindacati di questa categoria più rappresentativi sono Siulp (Sindacato italiano dei lavoratori della Polizia di Stato), Sap (Sindacato autonomo di Polizia), Fsp (Federazione sindacale di polizia), Siap (Sindacato italiano appartenenti Polizia), Silp (Sindacato dei lavoratori di polizia) per la Cgil, Uilps (Unione italiana lavoratori Polizia di Stato) dell'Ugl, Coisp (Coordinamento per l'indipendenza sindacale delle forza di Polizia), Consap (Confederazione sindacale autonoma di Polizia), Sup (sindacato Polizia);
il segretario generale del Sap, Gianni Tonelli, dalla sua nomina, avvenuta nell'aprile del 2014, si è reso portavoce di numerose denunce ed istanze della sua categoria, senza risparmiare critiche, né agli alti vertici della sua amministrazione di appartenenza, né ai decisori politici. Le sue rimostranze, a difesa e tutela dei lavoratori rappresentati, sono state espresse in diverse modalità, nelle manifestazioni sindacali, a mezzo stampa e anche nell'ambito di trasmissioni televisive, la cui risonanza mediatica assume una rilevanza significativa, visto il numero consistente di persone raggiunto dal mezzo. Infatti, il segretario Tonelli è stato ospite, nell'ultimo anno, di diverse trasmissioni, in cui ha affrontato temi, a parere degli interroganti, "scomodi" per i vertici dell'amministrazione degli interni, ma anche per lo stesso Governo;
a quanto risulta agli interroganti il 28 dicembre 2015 la Questura di Bologna, sulla base di una nota inviatagli dal direttore centrale per le risorse umane del Dipartimento della pubblica sicurezza, ha avviato nei confronti del segretario generale Sap un procedimento disciplinare a seguito di una sua partecipazione ad una famosa e seguitissima trasmissione televisiva in onda su Rai Tre, "In Mezz'ora", il 22 novembre 2015, quasi un mese prima. La motivazione formale, a giustificazione del procedimento, sarebbe aver indossato, in quella trasmissione, una polo che, secondo la Questura, farebbe parte del vestiario in dotazione della Polizia di Stato, violando dunque la norma del regolamento disciplinare secondo cui agli agenti non è permesso indossare abiti della Polizia insieme ad altri indumenti "civili";
il segretario ha respinto le accuse mossegli, puntualizzando, anche per mezzo stampa, che l'indumento in questione è di sua proprietà e non fa parte della dotazione assegnata ai dipendenti dalla Polizia di Stato. Tonelli, inoltre, ha sottolineato sui giornali (uno tra questi "L'Huffington Post"), che l'infondatezza dell'accusa poteva essere facilmente riscontrata, consultando il suo libretto personale relativo al suo equipaggiamento, in cui si evidenzia di non aver mai ricevuto alcuna polo della Polizia in dotazione;
a parere degli interroganti l'accusa ed il conseguente procedimento disciplinare nei confronti del sindacalista appaiono pretestuosi e destituiti, ictu oculi, di fondamento, configurandosi come un chiaro tentativo di limitare la libertà di espressione di un rappresentante sindacale. In sostanza, il fatto costituisce una condotta antisindacale, in quanto vi è una violazione all'art. 14 dello statuto dei lavoratori;
la considerazione espressa si basa anche sulle dichiarazioni dello stesso Gianni Tonelli, ne "L'Huffington Post", del 15 gennaio 2016, in cui illustra le iniziative che ha dovuto, in prima persona, intraprendere contro delle possibili violazioni antisindacali, a danno di altri rappresentanti Sap. Infatti afferma "di essere stato costretto ad inviare una diffida al questore di Roma contro i numerosi procedimenti disciplinari avviati nei confronti dei nostri rappresentanti sindacali che hanno solo denunciato le carenze dell'apparato della sicurezza". Tra le carenze, Tonelli ricorda: "Caschi da ordine pubblico marci, giubbotti antiproiettili in scadenza, mitra M12 superati, autovetture di polizia che fanno schifo, locali che sono latrine, senza contare il nodo fondamentale della formazione del personale che è totalmente deficitaria",
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;
se non ritenga che configurino delle chiare violazioni alla libertà di espressione sindacale, con trasgressione dei principi costituzionali e delle norme contenute nello statuto dei lavoratori;
se non intenda assumere, con urgenza, provvedimenti volti a censurare le eventuali condotte antisindacali, sospendendo quei procedimenti disciplinari ai danni dei rappresentanti sindacali che si pongono in chiaro contrasto con l'articolo 39 della Costituzione e gli articoli della legge n. 300 del 1970 a tutela di questo diritto;
se non intenda intraprendere le opportune iniziative al fine di individuare, all'interno del suo Dicastero, i responsabili delle condotte antisindacali, adottando tutti i provvedimenti del caso;
quali sistemi di controllo internamente al suo Dicastero ritenga opportuno adottare per verificare che venga rispettata la libertà sindacale e non si verifichino per il futuro iniziative volte a limitare l'attività di espressione dei loro rappresentanti.
(3-02527)