• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/00278 la legge n. 311 del 2004 (Legge finanziaria per il 2005), al comma 180 dell'articolo unico, prevede in capo alle regioni in squilibrio economico la necessità di procedere ad una ricognizione...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00278presentato daOLIVERIO Nicodemo Nazzarenotesto diLunedì 4 novembre 2013, seduta n. 110

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro della salute, per sapere – premesso che:
la legge n. 311 del 2004 (Legge finanziaria per il 2005), al comma 180 dell'articolo unico, prevede in capo alle regioni in squilibrio economico la necessità di procedere ad una ricognizione delle cause che lo determinano ed alla elaborazione di un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio;
l'articolo 22, comma 4, del decreto-legge n. 78 del 2009, data la necessità ed urgenza di assicurare l'erogazione delle prestazioni sanitarie comprese nei livelli essenziali di assistenza ed il risanamento, il riequilibrio economico-finanziario e la riorganizzazione del sistema sanitario nella regione Calabria, ha stabilito che la regione medesima predisponga un Piano di rientro contenente misure di riorganizzazione e di riqualificazione del servizio sanitario regionale, e che il relativo Piano è stato approvato con delibera di giunta regionale n. 845 del 16 dicembre 2009;
l'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007, prevede e disciplina la nomina, da parte del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di un commissario ad acta per l'intero periodo di vigenza del singolo Piano di rientro;
la disposizione appena richiamata consente anche la nomina, con le stesse modalità, anche dopo l'inizio della gestione commissariale, al fine di assicurare la puntuale attuazione del Piano di rientro, di uno o più subcommissari di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria, con il compito di affiancare il commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell'incarico commissariale;
essa prevede anche che il commissario possa avvalersi dei subcommissari anche quali soggetti attuatori e che possa motivatamente disporre, nei confronti dei direttori generali delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici e delle aziende ospedaliere universitarie, fermo restando il trattamento economico in godimento, la sospensione dalle funzioni in atto, che possono essere affidate a un soggetto attuatore, e l'assegnazione ad altro incarico fino alla durata massima del commissariamento ovvero alla naturale scadenza del rapporto con l'ente del servizio sanitario;
con deliberazione del Consiglio dei ministri del 30 luglio 2010 il presidente pro tempore della regione Calabria è stato nominato commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro, ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 159 del 2007;
con deliberazioni del Consiglio dei ministri del 4 agosto 2010 e 31 maggio 2011 sono stati conferiti gli incarichi di sub-commissari al dottor Luciano Pezzi e al dottor Luigi d'Elia;
il nuovo Piano operativo per il triennio 2013-2015 prevede, con riferimento al programma 1 «Governance del P.O.», approvato esclusivamente dal commissario ad acta, che «Il Dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie sovraintende all'attuazione del P.O. con il supporto della struttura commissariale», vale a dire che i due commissari sono funzionalmente sottordinati al dipartimento regionale tutela della salute e politiche sanitarie;
a seguito di tale previsione, in data 16 ottobre 2013 i due sub-commissari si sono autosospesi, con effetto immediato, dall'esercizio delle loro funzioni, ritenendo le previsioni stesse in contrasto, oltre che con i princìpi di sana amministrazione – l'organo commissariale dello Stato non può essere di supporto agli uffici amministrativi del dipartimento ma dovrebbe verificarsi il contrario –, anche con le citate delibere consiliari di conferimento dei relativi incarichi nonché con il disposto normativo di cui al citato articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 159 del 2007;
successivamente il subcommissario dottor Luigi D'Elia si è dimesso ed è stato immediatamente sostituito con il dottor Andrea Urbani;
il Rapporto ministeriale sui risultati della verifica degli adempimenti ha accertato che in Calabria non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza (LEA) e che per tale inadempienza le quote finanziarie destinate alla Calabria dal Fondo sanitario nazionale saranno ridotte del 3 per cento;
i dati (Fonte informativa SDO – mortalità intraospedaliere) fanno registrare un sensibile aumento dei decessi in Calabria: nell'anno 2012 i decessi sono 4866 a fronte dei 4266 del 2010 con un incremento di circa il 15 per cento e pari, quindi, a 600 decessi in più;
nonostante il piano di rientro abbia determinato una riduzione del numero dei posti letto per acuzie rispetto allo standard nazionale con una previsione del 2,5 per cento ogni 1000 abitanti in Calabria a fronte della media nazionale del 3,2 per cento i posti effettivamente attivati risultano essere solo dell'1,8 per cento con percentuali altissime di non attivazione nonostante le determinazioni dei decreti commissariali negli ospedali Spoke e Hub. Esemplificativo è il caso dell'ospedale Spoke di Castrovillari che a fronte di 223 posti letto assegnati con D.P.R.C n. 103 del 2012 risultano essere attivi solo 114 posti letto;
il protrarsi del blocco del turn over, come sanzionamento dovuto per il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano di rientro ha comportato una diffusa e sensibile riduzione del numero degli operatori sanitari con la conseguenza che molti reparti e presidi ospedalieri sono privi dei requisiti di legge previsti a garanzia dei livelli di qualità e sicurezza delle prestazioni sanitarie;
nonostante siano stati chiusi e dismessi 17 ospedali non si è provveduto all'attivazione di nessuna delle 13 «Casa della Salute» o Centri di assistenza primaria territoriale previsti dalla programmazione commissariale –:
se i Ministri interpellati, nel rispetto delle competenze regionali in materia, intendano verificare la regolarità delle procedure seguite in relazione al programma 1 del Piano operativo per il triennio 2013-2015 per la regione Calabria, approvato esclusivamente dal commissario ad acta, nella parte in cui prevede che il dipartimento tutela della salute sovrintenda all'attuazione del Piano con il supporto della struttura commissariale;
se i Ministri interpellati, anche in considerazione del livello di ingovernabilità e di fallimento degli obiettivi di risanamento e riorganizzazione sanitaria, ritengano che questo programma risponda alle esigenze della drammatica condizione della sanità calabrese ed in particolare della tutela della salute dei cittadini e dei livelli essenziali di assistenza (come più volte evidenziato anche con numerosi atti di sindacato ispettivo) e quali iniziative intendano assumere per porre fine alla lunga ed infruttuosa esperienza commissariale della sanità in Calabria, incapace di assicurare efficaci percorsi strutturali di riforma.
(2-00278) «Oliverio, Battaglia, Bruno Bossio, Bindi, Censore, Covello, D'Attorre, Magorno, Mongiello, Iacono, Lauricella, Antezza, Amendola, Stumpo, Carbone, Burtone, Gelli, Fregolent, Famiglietti, Sani, Marrocu, Losacco, Lattuca, Lodolini, Peluffo, Pelillo, Salvatore Piccolo, Monaco, Pagani, Patriarca, Marzano, Miccoli, Gullo».