Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/11882 la ferrovia Roma-Lido è una linea ferroviaria urbana che collega la stazione di Porta San Paolo con il Lido di Ostia (Roma);
la linea ha una lunghezza di 28,359 chilometri...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-11882presentato daPISO Vincenzotesto diLunedì 1 febbraio 2016, seduta n. 559
PISO. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
la ferrovia Roma-Lido è una linea ferroviaria urbana che collega la stazione di Porta San Paolo con il Lido di Ostia (Roma);
la linea ha una lunghezza di 28,359 chilometri con 13 stazioni e ogni giorno vengono effettuate 86 corse da ogni capolinea (81 il sabato e 57 i festivi), con un trasporto medio intorno ai 90.000 passeggeri;
la linea, di proprietà della regione Lazio, è affidata in gestione ad Atac, che opera in qualità sia di gestore dell'infrastruttura sia di impresa ferroviaria;
in data 30 giugno 2014, un raggruppamento di imprese ha proposto un progetto di finanza per la ristrutturazione e gestione della ferrovia;
il progetto, presentato dal raggruppamento di imprese RATP DEV Italia, ex AnsaldoBreda, ex Ansaldo STS, SALCEF SpA, Cilia Italia Srl, Architecna Engineering Srl, prevedrebbe l'utilizzo, a titolo gratuito, di beni del comune di Roma e dell'azienda Atac, quali treni, depositi e officine, nonché tutte le aree di pertinenza, senza un preventivo accordo;
da notizie in possesso dall'interrogante, risulterebbe che il valore del progetto ammonterebbe a 447 milioni di euro (di cui 219 milioni dovrebbero essere anticipati dalla regione Lazio, che pagherebbe un mutuo di 44 milioni di euro per i primi 4 anni e di 78 milioni di euro per i successivi 21);
in base alla normativa vigente, la regione Lazio avrebbe dovuto valutare e rispondere sull'esistenza del «pubblico interesse» entro 90 giorni dalla presentazione del progetto da parte del raggruppamento d'imprese e invece, a quanto risulta all'interrogante, con lettera datata 30 settembre 2014, ha concesso una proroga indefinita e ha convocato la conferenza di servizi per esaminare la sussistenza del pubblico interesse, in data 18 dicembre 2015;
a giudizio dell'interrogante, le modalità messe in atto dalla regione sono inique, infatti procedendo in tale maniera, si rischia di avallare una concessione venticinquennale con costi enormi per le istituzioni pubbliche;
occorrerebbe chiarire se la procedura messa in atto sia conforme alla normativa, ex articolo 153, comma 19, del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, così come si legge nella lettera di convocazione della conferenza di servizi del 18 dicembre 2015 e dell'11 gennaio 2016 –:
quali indicazioni siano state fornite, per la formulazione del parere sull'esistenza o meno del pubblico interesse, dall'ingegnere che ha preso parte alla conferenza di servizi, quale rappresentante della Direzione generale per sistemi di trasporto, impianti fissi e trasporto pubblico locale del Ministero. (4-11882)