• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11880    il catasto onciario del 1752, precursore degli odierni catasti, fu uno strumento fiscale istituito nel 1740 da re Carlo III di Borbone affinché «i pesi siano con uguaglianza ripartiti e...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11880presentato daL'ABBATE Giuseppetesto diLunedì 1 febbraio 2016, seduta n. 559

   L'ABBATE, SCAGLIUSI e VACCA. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   il catasto onciario del 1752, precursore degli odierni catasti, fu uno strumento fiscale istituito nel 1740 da re Carlo III di Borbone affinché «i pesi siano con uguaglianza ripartiti e il povero non sia caricato più delle sue deboli forze ed il ricco paghi secondo i suoi averi». L'attuazione pratica delle norme dettate da re Carlo III di Borbone nella prima metà del XVIII secolo per un riordino fiscale del regno di Napoli prevedeva la redazione di due copie dell'Onciario: l'una da conservare presso l'Universitas di pertinenza e l'altra presso la Regia Camera della Sommaria;
   la consultazione dell'onciario, è una fonte preziosa ed esclusiva di informazioni di varia natura sugli anni settecenteschi nel meridione d'Italia;
   la copia di pertinenza dell'Universitas di Polignano (BA) non è mai stata riversata all'archivio di Stato di Bari in quanto distrutta in fatti d'arme del 1799, come è risultato da documenti storici rinvenuti da Carlo De Luca, studioso locale ed autore di numerose pubblicazioni, diffuse gratuitamente a totale beneficio delle comunità della provincia barese e non solo;
   lo stesso studioso ha potuto constatare personalmente che l'unica copia superstite – mai visionata da alcuno fino ad oggi – è formata da due volumi del Libro onciario, sette volumi di Rivele e due torni di Atti Preliminari e trovasi presso l'archivio di Stato di Napoli, in uno degli armadi della bellissima Sala catasti, all'interno del magnifico complesso dell'ex convento dei ss Severino e Sossio;
   detto Libro onciario, peraltro, è come se fosse andato distrutto anch'esso in quanto non è consultabile perché, a detta dei funzionari dell'Archivio, è giacente in uno degli armadi che – pur conservando decine di migliaia di importantissime carte d'epoca (p.e. i Libri onciari di Altamura, Conversano, Turi e altro) – sono irraggiungibili da anni a causa di «un ballatoio tarlato dal tempo e di una scala inaffidabile in quanto vetusta»;
   tanto risulta anche dopo fitta e datata corrispondenza e rapporti diretti: con la dottoressa Imma Ascione, direttrice dell'Archivio di Stato di Napoli (la quale testualmente ha di recente comunicato: «(...) ancora non è possibile accedere al ballatoio pericolante dove sono situati i volumi del Catasto Onciario di Polignano a mare. Per quanto riguarda i lavori di restauro, i fondi europei stanziati per il progetto sono andati persi e riassegnati sulla nuova programmazione 2016-2020, per cui i lavori stessi hanno subito uno slittamento a data da destinarsi. Per tale motivo non è possibile al momento indicare una data per il completamento delle lavorazioni e – di conseguenza – la possibilità di consultare il volume di cui sopra»); con un funzionario della Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Napoli e provincia; con un funzionario della direzione generale degli archivi; con la Soprintendenza BAEP di Napoli e provincia; con la Sottosegretaria per i beni e le attività culturali e del turismo Ilaria Borletti Buitoni. A costoro si aggiungono vari altri organi amministrativi, uno dei quali, dopo svariate insistenze e un'attesa di alcuni mesi, ha finalmente comunicato che «(...) La Direzione Generale procederà ad una verifica della situazione per individuare unitamente alla Direzione dell'Archivio di Stato di Napoli la possibilità di un intervento che risolva, almeno temporaneamente, la situazione, al fine di consentire la consultazione della documentazione da parte di tutti gli studiosi interessati (...)»;
   a parere degli interroganti, viene platealmente negato agli studiosi il diritto di accedere alle fonti del sapere, palesandosi in tal guisa, e incontrovertibilmente, oltre alla interruzione di un pubblico ed essenziale servizio che nell'immediato sarebbe stato facile efficacemente ripristinare mediante l'ausilio dei vigili del fuoco, soprattutto la perdurante violazione dell'articolo 9 della Carta Costituzionale, che dovrebbe essere sempre a mente soprattutto degli organi centrali o periferici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica) –:
   se il Ministro interrogato sia stato messo a conoscenza della vicenda e quali iniziative intenda intraprendere affinché l'eclatante episodio di lassismo burocratico a nocumento di tantissimi studiosi venga rimosso celermente, onde permettere agli studiosi stessi (a beneficio esclusivo della cultura italiana) di studiare sia il Libro di Polignano del catasto onciario del 1752, l'unico non esistente presso l'archivio di Stato di Bari, sia tutti gli aggiornamenti dei libri onciari che sono detenuti esclusivamente presso l'archivio di Stato di Napoli. (4-11880)