• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07606    nel mese di dicembre 2015 i vertici del Policlinico Umberto I di Roma e dell'Università statale «La Sapienza» di Roma, da cui dipende il dipartimento di medicina legale, hanno lanciato...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07606presentato daLATTUCA Enzotesto diMartedì 2 febbraio 2016, seduta n. 560

   LATTUCA e VILLECCO CALIPARI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   nel mese di dicembre 2015 i vertici del Policlinico Umberto I di Roma e dell'Università statale «La Sapienza» di Roma, da cui dipende il dipartimento di medicina legale, hanno lanciato l'allarme concernente la situazione dell'obitorio e la necessità di garantire la massima efficienza della morgue;
   il direttore generale dell'Umberto I, e il Rettore dell'Università, hanno inviato una lettera al presidente dell'Ama, al commissario straordinario del Campidoglio, al prefetto di Roma e, per conoscenza, al capo della procura della Repubblica, per portarli a conoscenza della suddetta criticità;
   la causa di questa situazione è legata a un contenzioso insorto con l'Ama, la municipalizzata responsabile, in quanto dovrebbero essere gli addetti dell'azienda comunale ad attivare la polizia mortuaria e a procedere al seppellimento, ma ciò non avviene dal mese di luglio 2015;
   policlinico e università si sono fatte carico fino a oggi della custodia e conservazione delle salme anche di quelle che hanno già ricevuto il nulla osta della magistratura ai fini della sepoltura;
   a quanto risulta vi è la necessità di liberare le celle frigorifere subito, senza ulteriori indugi, in modo da ottenere la disponibilità di un numero congruo di posti (50-70), utili a fronteggiare qualsiasi evenienza, anche in considerazione della presenza di un allarme 2 in termini di sicurezza e per i rischi che esistono in relazione al Giubileo;
   il mancato rinnovo della convenzione tra Ama e medicina legale e l'incertezza amministrativa tra rinnovo o gara di appalto stanno di fatto determinando questa situazione;
   non può essere ignorata la necessità di procedere al riconoscimento dei cadaveri non identificati che giacciono presso gli istituti di medicina legale e gli obitori comunali; tra i quali quello di Piazzale del Verano, il cui elenco (1.421 i corpi registrati ad ottobre 2015) è contenuto nel registro nazionale dei cadaveri non identificati istituito nel 2007;
   è evidente che in una situazione del genere anche la necessità di avere un maggior numero di disponibilità si scontra con la questione del riconoscimento di persone scomparse;
   il suddetto problema è stato portato all'attenzione delle istituzioni competenti, in maniera articolata, dalla associazione Penelope che nel nostro Paese si occupa di persone scomparse e che, da tempo, si batte per ottenere il riconoscimento in capo ai familiari di scomparsi del diritto a confrontare il proprio dna con quello dei cadaveri non identificati –:
   se il Governo sia a conoscenza di tale criticità e quali iniziative di competenza intenda assumere in merito alla paradossale vicenda di Roma affinché le istituzioni coinvolte possano rapidamente procedere alla individuazione delle possibili soluzioni e, al contempo garantire il diritto di chi è alla ricerca di persone scomparse, consentendo procedure di identificazione attraverso prelievo del dna su base volontaria dei familiari ed evitando sbrigative sepolture dei cadaveri non identificati.
(5-07606)