• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07604    a seguito della riunione del Consiglio affari generali del luglio 2015, nella quale si è affrontata tra le altre, la questione relativa alla grave instabilità politica che caratterizza...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07604presentato daGALLINELLA Filippotesto diMartedì 2 febbraio 2016, seduta n. 560

   GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, GAGNARLI, L'ABBATE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   a seguito della riunione del Consiglio affari generali del luglio 2015, nella quale si è affrontata tra le altre, la questione relativa alla grave instabilità politica che caratterizza la Repubblica tunisina, la Commissione europea ha proposto, in sostegno all'economia del Paese maghrebino, l'adozione di una misura commerciale autonoma consistente in un contingente tariffario senza dazio, temporale ed unilaterale, di 35.000 tonnellate all'anno per le esportazioni tunisine di olio di oliva nell'Unione;
   il contingente, precisa la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull'introduzione di misure commerciali autonome di emergenza a favore della Repubblica tunisina COM (2015) 460, sarà disponibile per due anni, dal 1o gennaio 2016 al 31 dicembre 2017; tale volume supplementare sarà aperto una volta esaurito il contingente tariffario senza dazio di 56.700 tonnellate già iscritto nell'accordo euromediterraneo di associazione;
   il 25 gennaio 2016 la Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla citata proposta di regolamento che, di fatto, ancorché in attesa della pronuncia formale dell'intera assemblea, dà il via libera alla attuazione della misura preferenziale per il 2016;
   l'olio di oliva è il principale prodotto agricolo esportato dalla Tunisia verso l'Unione e il relativo settore occupa un posto importante nell'economia del Paese, in quanto da lavoro, direttamente ed indirettamente, ad oltre un milione di persone; la misura in questione, se da un lato rappresenta uno straordinario aiuto all'economia del Paese africano, dall'altro appare come una vera e propria minaccia per le produzioni unionali, posto che l'aumento delle importazioni avrà un impatto pesantissimo sulla olivicoltura europea e segnatamente quella italiana;
   la Repubblica tunisina è uno dei Paesi con il maggior numero di giovani che sposano la causa del califfato e si arruolano come combattenti nell'Isis, specie dopo il rapido tradimento delle speranze coltivate a seguito delle proteste del 2011 e della conseguente gravissima crisi occupazionale; è indispensabile che l'Unione europea intervenga a sostegno della creazione di posti di lavoro e tuttavia tale obiettivo può essere conseguito attraverso la predisposizione di particolari programmi di aiuto da iscriversi nell'ambito dell'accordo euro mediterraneo di associazione, cui destinare anche le risorse derivanti dal mantenimento dei dazi, posto che, comunque, la loro mancata riscossione avrebbe una incidenza negativa sul bilancio comunitario;
   l'utilizzo da parte dell'Unione europea di strumenti di politica commerciale a sostegno della stabilità dei Paesi beneficiari, oltre a danneggiare spesso le produzioni degli Stati membri come nel caso delle sanzioni imposte alla Russia a seguito della crisi con l'Ucraina, non consente la rimozione delle cause strutturali della disoccupazione, non favorisce programmi di sviluppo endogeno in grado di eliminare le dinamiche di esclusione ed anzi rischia di favorire fenomeni speculativi, poiché, come noto, a beneficiare in larga misura delle misure in questione saranno i grandi gruppi industriali a cui fa capo la produzione tunisina di olio di oliva e nessuna certezza può aversi, ad oggi, circa le eventuali ricadute positive sui tassi di occupazione giovanile nazionale;
   è in corso di definizione un partenariato commerciale privilegiato tra l'Unione europea e Tunisia al fine di conseguire un livello elevato di integrazione economica; tuttavia è indispensabile che tale operazione costituisca una opportunità di crescita reciproca e produca rapidi benefici tanto per le economie europee che per quella tunisina, senza gravare ulteriormente su settori sensibili per l'economia europea e mediterranea in particolare come quello dell'olio –:
   se non ritenga urgente intervenire nelle competenti sedi europee, affinché si riveda la proposta di regolamento di cui in premessa e si proceda alla predisposizione di adeguati programmi di aiuto, o di ogni altra utile azione in favore della Repubblica tunisina, da finanziare nell'ambito degli stanziamenti previsti nell'accordo euro mediterraneo di associazione e destinati a sostenere progetti di formazione finalizzati all'occupazione di giovani nel settore agricolo ed in particolare in quello olivicolo. (5-07604)