• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/01375 l'attività di pesca nel nostro Paese si svolge nel quadro degli indirizzi strategici stabiliti dalla politica comune della pesca e volti a garantire la sostenibilità a lungo termine del...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01375presentato daPARENTELA Paolotesto diMercoledì 6 novembre 2013, seduta n. 112

PARENTELA, GALLINELLA, LUPO, GAGNARLI, L'ABBATE, MASSIMILIANO BERNINI e BENEDETTI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
l'attività di pesca nel nostro Paese si svolge nel quadro degli indirizzi strategici stabiliti dalla politica comune della pesca e volti a garantire la sostenibilità a lungo termine del settore ittico, attraverso la conservazione, la gestione e lo sfruttamento delle risorse del mare nell'ottica di salvaguardare e tutelare l'ecosistema marino;
se la definizione di principi e regole comuni agli Stati membri è indispensabile al conseguimento degli obiettivi suddetti, è evidente che le specificità dei diversi bacini marittimi che caratterizzano il territorio nazionale richiedono un approccio diversificato per la gestione delle risorse nelle varie attività e zone di pesca;
la normativa comunitaria dovrebbe tenere maggiormente in conto le esigenze delle realtà locali su cui incide, le tradizioni, i sistemi di pesca e la tipologia della flotta; i Paesi del sud Europa presentano proprie peculiarità sia per quanto riguarda i bacini marini sia per l'impatto economico-occupazionale delle attività legate alla pesca, mentre in molti casi la programmazione delle attività di pesca risulta più identificativa delle caratteristiche dell'area nord europea e solo parzialmente adattabile alla dimensione mediterranea ed italiana in particolare;
è noto inoltre che la diversità di regole per le flotte extra Unione europea che operano nelle stesse zone di pesca in cui intervengono le flotte italiane, quali il bacino adriatico, oltre a vanificare gli obiettivi di riduzione dello sforzo di pesca al fine di agevolare la ricostituzione degli stock ittici, determina un significativo divario di competitività tra imprese;
l'impatto di alcune norme comunitarie su specifiche realtà locali è tale da determinare contraccolpi pesantissimi su intere marinerie che basano la loro sussistenza su attività di pesca stagionale e tradizionale, quali la pesca del novellame da consumo, detto anche sardella, vietata dal recente regolamento europeo relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel Mare Mediterraneo;
nel corso del 2013 sono state sequestrate dalla Guardia di finanza e dal personale della Guardia costiera molte tonnellate di novellame di sarda in varie località marittime del Paese a testimonianza delle continue attività di frodo e pirateria ittica che non solo danneggiano i pescatori onesti ma vanificano gli sforzi di fermo pesca imposti ai fini della ricostituzione degli stock ittici;
la pesca costiera del novellame rappresenta un segmento importantissimo del comparto della piccola pesca di diverse località marittime calabresi ed interessa oltre 1000 addetti diretti e circa l'80 per cento delle piccole imbarcazioni della pesca artigianale della Calabria dove la tradizionale pesca alla sardella rappresenta una delle principali fonti di reddito per intere comunità e famiglie;
in considerazione della necessità di valutare la prosecuzione di queste attività nel quadro di un prelievo controllato e sostenibile volto ad assicurare la rinnovabilità delle risorse ittiche, è bene ricordare che per la cattura del novellame viene utilizzata una rete a circuizione, denominata sciabica, che non danneggia la fauna ittica;
a parere degli interroganti, considerate le deroghe applicate per esempio in Liguria e in Toscana, sarebbe auspicabile la predisposizione di un piano di gestione per le pesche speciali, da sottoporre alla Commissione europea al fine di valutare, pur nell'ambito dei riferimenti comunitari, la continuazione della pesca del novellame in Italia, e in particolare del Mezzogiorno, regolamentandola nel rispetto del ciclo di riproduzione della specie –:
se non ritenga opportuno predisporre un piano di gestione nazionale per le pesche speciali, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno, al fine di valutare la continuazione della pesca del novellame per le piccole imbarcazioni della pesca artigianale e di salvaguardare la storia e la cultura di importanti «nicchie» agroalimentari che costituiscono un vero e proprio giacimento per le piccole imprese, che su queste costruiscono la loro attività e fonte di reddito;
se, nel caso in cui la pesca del novellame non sia valutata come sostenibile, non ritenga opportuno, nell'ambito delle proprie competenze, adottare iniziative atte a garantire la sopravvivenza delle piccole imprese sopracitate. (5-01375)