• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01269    su 574 immobili di proprietà del comune di Roma il 18,5 per cento ha un regolare contratto, il 15,7 per cento ha i requisiti, ma è in attesa di firmare un accordo, il 16,2 per cento è...



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01269presentato daMONCHIERO Giovannitesto diMartedì 9 febbraio 2016, seduta n. 565

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che:
   su 574 immobili di proprietà del comune di Roma il 18,5 per cento ha un regolare contratto, il 15,7 per cento ha i requisiti, ma è in attesa di firmare un accordo, il 16,2 per cento è un abusivo accertato, mentre il 49,6 per cento degli affittuari si colloca in un'ampia zona grigia tra titoli scaduti, procedure di sfratto in corso e situazioni non ancora accertate, per le quali è in corso la verifica dei requisiti: è quanto emerge, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, dai primi risultati dell'indagine avviata dal commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, sulla verifica puntuale del patrimonio immobiliare della capitale, in merito al caso delle abitazioni nel centro storico affittate a canoni irrisori rispetto ai reali valori di mercato, con contratti tramandati per generazioni, spesso a inquilini tutt'altro che indigenti;
   tra i casi più eclatanti già emersi ci sarebbero un alloggio a Borgo Pio (a pochi passi da san Pietro) affittato a poco più di 10 euro al mese, un altro situato nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, per cui l'inquilino paga 24 euro, ma anche un appartamento con vista sui Fori Imperiali e una casa in via del Colosseo, a ridosso dell'Anfiteatro Flavio, concessi per una cifra poco superiore ai 20 euro;
   il ventaglio della scelta immobiliare è ampio: si passa da piccoli edifici di fine Ottocento a basse palazzine perfettamente ristrutturate negli anni Novanta, fino allo splendido ex monastero medievale che sorge nel Foro di Augusto e ospita il Corpo di soccorso dei Cavalieri dell'ordine di Malta per soli 15 euro al mese;
   non esistendo un censimento puntuale e dettagliato del patrimonio di Roma Capitale, è stato avviato con delle squadre (esperte soprattutto in informatica e analisi) questo monitoraggio capillare che è iniziato dal I Municipio e continuerà su tutti gli altri, allo scopo di analizzare posizione per posizione, capire quando è partito il singolo affitto, come e da chi e se sono subentrati dei subaffittuari;
   non solo il canone di affitto è bassissimo, ma neppure verrebbe pagato. Tanti i casi di morosità: un inquilino di una casa in piazza Trilussa deve al comune 112 mila euro e un altro, vicino largo Argentina è moroso per 97 mila euro; al contrario, in alcune occasioni, paradossalmente, sembra che siano stati proprio gli occupanti illegali a decidere quanto sborsare al comune che, nel 2013, incassava all'incirca per ogni appartamento 52 euro e 46 centesimi al mese, e ne spendeva quasi 269 fra manutenzioni e aggio della ditta privata che gestiva gli immobili (con una perdita secca di 111,8 milioni);
   inoltre, sempre secondo quanto riportato dagli organi di stampa, per le 4.801 abitazioni che il comune prende in locazione da privati per far fronte all'emergenza abitativa (non bastavano più di 43 mila case di proprietà) si spendevano 21,3 milioni di euro: mediamente 370 euro al mese per ognuna di esse, sette volte quello che incassava per i propri alloggi. E per i centri di assistenza temporanea, cioé l'emergenza dell'emergenza, il Campidoglio arrivava a pagare anche pigioni mensili di 2.700 euro;
   nel luglio 2014 la giunta capitolina aveva già approvato una delibera sui canoni assolutamente fuori mercato, che necessitavano di essere urgentemente aggiornati. A causa dell'inerzia di alcuni uffici non si è proceduto e molti inquilini si sono rivolti agli avvocati, bloccando l’iter con azioni legali: uno scandalo nel quale si intrecciano clientele politiche, favoritismi e ricatti, all'ombra di una sconcertante indifferenza delle strutture amministrative, che non di rado sconfina nella complicità;
   considerando la gravità dei fatti, i dirigenti del comune che hanno ricoperto per anni ruoli apicali nella gestione del patrimonio edilizio di Roma, senza nemmeno un censimento delle proprietà e con affitti irregolari è scandalosi, si sono comportati secondo gli interroganti in maniera peggiore e ancora più indifendibile di quello dei «fannulloni» che timbrano il cartellino e abbandonano il posto di lavoro –:
   se intendano assumere iniziative per quanto di competenza, per accertare la situazione di illegalità sopra descritta, verificando che siano adottate iniziative volte a recuperare la disponibilità dei beni in capo all'amministrazione;
   quali iniziative ritengano opportuno adottare, per il tramite del commissario straordinario di Roma, per fare chiarezza sulle precise attribuzioni di responsabilità dei dirigenti che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti ovvero hanno omesso l'aggiornamento dei canoni di locazione, posto che ciò servirebbe anche a ristabilire la correttezza dei rapporti all'interno di una amministrazione decisamente «compromessa».
(2-01269) «Monchiero, Rabino, Galgano, Oliaro, Palladino, Sottanelli».