• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07712    uno dei decreti attuativi della legge delega di riforma della pubblica amministrazione (legge n. 124 del 2015 — cosiddetta riforma Madia), non ancora ufficialmente varato dal Consiglio...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07712presentato daPINI Gianlucatesto diMercoledì 10 febbraio 2016, seduta n. 566

   GIANLUCA PINI. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   uno dei decreti attuativi della legge delega di riforma della pubblica amministrazione (legge n. 124 del 2015 — cosiddetta riforma Madia), non ancora ufficialmente varato dal Consiglio dei ministri, riguarda la riforma del sistema camerale;
   secondo la bozza di schema di decreto circolante in questi giorni, la riforma della camera di commercio con logiche di area vasta si concretizza in un considerevole taglio di personale e nello svuotamento del ruolo di promozione del territorio proprio delle camere di commercio;
   in base ad indiscrezioni, il decreto delegato prevedrebbe esplicitamente di compensare i risparmi di spesa, attraverso una riduzione del 15 per cento del personale — e quindi di circa 1.000 dipendenti su 7.000 impiegati — taglio che aumenta al 25 per cento in caso di accorpamento di una o più camere di commercio;
   tali ipotesi andrebbero ad aggiungersi ai tagli dovuti alla riduzione del diritto annuale, che nel 2017 toccherà quota 50 per cento e che ha già avuto riflessi importanti sugli investimenti;
   le entrate del diritto annuale delle camere di commercio dell'Emilia Romagna ammontavano ad oltre 90 milioni di euro, con il taglio ad appena 50 milioni, con conseguente riduzione delle risorse per gli interventi promozionali finalizzati alla competitività delle imprese e dei territori ed a danno dei consorzi fidi (negli ultimi 5 anni in Emilia Romagna il sistema camerale ha stanziato circa 72 milioni di euro, di cui quasi 18 milioni nel 2013, per conferimenti al patrimonio e fondo rischi dei confidi o per contributo in conto interesse);
   nell'ambito dei criteri di delega per la riforma dell'organizzazione e delle funzioni delle camere di commercio, è previsto espressamente il mantenimento dei livelli occupazionali –:
   se corrisponda al vero quanto riportato in premessa, con particolare riguardo alla volontà di ridurre il personale dipendente e di svuotare gli enti delle proprie funzioni;
   se non si ritenga utile sospendere l’iter di adozione dei decreti attuativi, affinché una maggiore concertazione con Unioncamere porti alla definizione di un testo non lesivo delle peculiarità degli enti camerali e dei relativi livelli occupazionali. (5-07712)