Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
C.4/12046 il 31 gennaio 2016, un velivolo della compagnia Ryanair, in fase di atterraggio presso l'aeroporto di Treviso «A. Canova», ha provocato la distruzione del tetto di alcune case del centro...
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-12046presentato daSPESSOTTO Ariannatesto diGiovedì 11 febbraio 2016, seduta n. 567
SPESSOTTO, NICOLA BIANCHI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, LIUZZI, CARINELLI e DE LORENZIS. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
il 31 gennaio 2016, un velivolo della compagnia Ryanair, in fase di atterraggio presso l'aeroporto di Treviso «A. Canova», ha provocato la distruzione del tetto di alcune case del centro abitato del Comune di Quinto (Treviso);
le cause dell'incidente, che ha provocato la caduta di diverse tegole in particolare in vicolo Marangon, non sono state ancora chiarite e una donna presente nella zona limitrofa ha rischiato di essere colpita dalle tegole, sbalzate in aria come proiettili dal vortice d'aria venutosi a creare a seguito dell'evento;
dopo l'incidente, come riportato dalla stampa locale, il sindaco del comune trevigiano Mauro Dal Zilio ha immediatamente segnalato quanto accaduto alla società dello scalo trevigiano Aertre e alla direzione Nordest di Enac per denunciare la gravità dei danni subiti dalle abitazioni e il rischio per l'incolumità pubblica derivante da simili incidenti;
non è la prima volta che si verificano episodi analoghi nella rotta di atterraggio sovrastante il comune di Quinto: già nel marzo del 2002 una puntata della trasmissione Report, intitolata «Perché gli aeroporti» aveva denunciato i rischi legati ai voli a bassa quota e i mancati risarcimenti per i danni riportati dalle case per effetto del cosiddetto «vortex strike»;
nonostante le continue richieste di intervento inoltrate da cittadini e comitati locali, non risulta agli interroganti che per lo scalo di Treviso siano state mai compiute opere di mitigazione ambientale negli ultimi quindici anni né tantomeno che si sia mai proceduto all'erogazione di fondi a titolo di risarcimento a favore dei cittadini che hanno subito danni a causa dei voli a bassa quota;
a fronte di tali gravi episodi, e in assenza di adeguate misure di sicurezza e mitigazione ambientale, particolare preoccupazione desta, ad avviso degli interroganti, la scelta compiuta dal gestore aeroportuale di ampliare ulteriormente il numero di passeggeri e di voli per lo scalo trevigiano, che nel 2015 ha fatto registrare il passaggio di 2.383.307 passeggeri, in incremento del 6 per cento rispetto all'anno precedente –:
se il Ministro interrogato non ritenga opportuno assumere ogni iniziativa di competenza, anche tramite l'ENAC affinché siano attivate nei confronti dei gestori aeroportuali e delle compagnie aeree procedure di risarcimento, sul modello degli scali londinesi, nei casi di eventuali danni provocati alle abitazioni dai cosiddetti «vortex strike», soprattutto in fase di atterraggio dei velivoli;
con quali modalità il Ministro intenda procedere affinché i gestori degli scali aeroportuali siano tenuti a investire, come previsto dalla normativa vigente, parte dei propri introiti a favore delle opere di mitigazione ambientale, incluse le misure di riduzione del rischio di vortex strike. (4-12046)