• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07763    i dati raccolti nel 2015 dall'organizzazione ECPAT (End Child Prostitution, Pornography and Traffiking) hanno svelato un esecrabile fenomeno: nel mondo un milione di turisti viaggiano per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07763presentato daMAESTRI Andreatesto diGiovedì 11 febbraio 2016, seduta n. 567

   ANDREA MAESTRI. — Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   i dati raccolti nel 2015 dall'organizzazione ECPAT (End Child Prostitution, Pornography and Traffiking) hanno svelato un esecrabile fenomeno: nel mondo un milione di turisti viaggiano per scopi sessuali. Nella maggior parte dei casi essi sono alla ricerca di prestazioni sessuali con minori e sono 80 mila gli italiani che viaggiano all'estero perché attratti sessualmente da minori;
   le mete favorite dei «turisti del sesso» sono nell'ordine: Asia ed in particolare nella zona del Sud Est Asiatico, ove il fenomeno è imponente, il Sud America e l'Africa;
   nel corso degli anni si è assistito a un cambiamento riguardo all'età e alle abitudini dei pedofili. Ora l'età degli italiani che intraprende queste attività oscilla tra i 25 e i 35 anni;
   per debellare il fenomeno, il 1o maggio 1990, a Bangkok nacque il movimento ECPAT – End Child Prostitution in Asian Tourism. Da allora lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali ha modificato le sue dinamiche, per cui l'attività di ECPAT si è necessariamente sviluppata sui diversi aspetti del fenomeno, attraverso la prevenzione ed il contrasto non più solo del «consumo» di sesso con minori, ma anche di ogni attività che preveda un utile (denaro, beni e servizi) per uno o più dei soggetti coinvolti, ogni modalità di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento di minori per queste finalità;
   oggi ECPAT è presente in oltre 73 Paesi. L'impegno e la competenza sono valsi alla rete il riconoscimento ufficiale da parte del Consiglio sociale ed economico delle Nazioni Unite (ECOSOC), attraverso il conferimento del ruolo di Osservatore in materia di sfruttamento sessuale dei minori. Pur conservando lo stesso acronimo l'accezione è molto più ampia: End Child Prostitution, Pornography and Trafficking;
   ECPAT Italia, dapprima movimento (1994-1998), nacque con un preciso obiettivo: introdurre nell'ordinamento giuridico italiano misure sanzionatorie per ogni forma di sfruttamento sessuale dei minori;
   nel 1998 è stata approvata la legge 3 agosto 1998, n. 269, «Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù»;
   l'approvazione della legge rappresentò solo un primo passo verso la risoluzione di un problema. Emerse, infatti, la necessità di monitorare l'applicazione della legge e verificarne gli esiti, pertanto, sul finire del 1998 e l'inizio del 1999 è stata costituita ECPAT Italia Onlus con l'obiettivo di aspirare ad un mondo in cui i bambini possano crescere liberi dallo sfruttamento sessuale, secondo quanto previsto nella Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e nelle risoluzioni votate dai congressi mondiali tenutisi a Stoccolma (1996), Yokohama (2001) e Rio de Janeiro (2008);
   il vice presidente di ECPAT Italia, Marco Scarpati, aggiunge un altro dato allarmante: di tutte queste 80 mila persone che si recano all'estero per approfittarsi sessualmente dei bambini solo il 5 per cento è rappresentato da «veri» pedofili, gli altri colgono l'occasione per fare un'esperienza eccitante lontano da casa propria. «Si tratta di persone che modificano completamente il loro comportamento quando si trovano lontano da casa, per studiare o per altre ragioni. Ora abbiamo una nuova generazione di giovani italiani e questo è preoccupante». Alcuni di loro, sfruttano le loro conoscenze linguistiche dell'inglese per accedere al turismo sessuale via internet;
   l'utilizzo di internet spesso consente a pedofili che vanno all'estero di conoscere preventivamente a chi rivolgersi per trovare bambini molto piccoli, mentre i clienti abituali provano maggiore attrazione per le adolescenti;
   questo fenomeno presenta diversi stereotipi che bisognerebbe smascherare, vale a dire che si tratti di qualcosa di esclusivamente maschile. Yasmin Abo Loha, segretario generale di ECPAT Italia infatti aggiunge: «Questo è il contenitore più grande e anche quello più complicato da riuscire ad intercettare. Il fenomeno femminile esiste ma c’è meno attenzione, seppur rimane una maggiore tendenza maschile». Mentre l'uomo trascorre buona parte del soggiorno con un'unica vittima e poi cambia, la donna, con un ragazzo minorenne, intrattiene una specie di relazione. Si tratta sempre di qualcosa di illegale;
   Scarpati aggiunge che «a causa della crisi economica molte risorse dei Governi sono state tagliate ma senza fondi ci saranno ancora più vittime» e la segretaria di ECPAT Italia, Yasmin Abo Loha, aggiunge che la prevenzione e il contrasto del fenomeno sono possibili soltanto «attraverso un'attenta azione di sensibilizzazione con messaggi mirati ed efficaci per riuscire ad arrivare a tutti, rivolta sia a ragazzi che adulti»;
   la prostituzione minorile dilaga nelle aree più povere del mondo dove spesso sono le stesse famiglie delle vittime ad incoraggiarla. Disagio e difficoltà economiche sono le motivazioni delle vittime, mentre i perpetratori sono favoriti dalla corruzione delle forze di polizia e dal crimine organizzato che gestisce queste attività –:
   se i fatti esposti in premessa trovino conferma, se i Ministri interrogati ne siano a conoscenza e, nell'eventualità positiva, alla luce delle informazioni rese pubbliche dal rapporto, se il Governo intenda assumere iniziative per prevenire e contrastare il fenomeno, se intenda intensificare l'attività di cooperazione a livello giudiziario e investigativo e per reperire risorse finanziarie da destinare all'attività delle organizzazioni non governative sui territori attraverso progetti specifici di sostegno alle famiglie e supporto alle vittime e, nell'eventualità in cui iniziative di prevenzione e contrasto siano già state poste in essere, se intenda indicare i risultati ottenuti. (5-07763)