• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05268 STUCCHI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che: il mercato del latte ha perso oltre il 20 per cento nel giro di un anno e mezzo e il prezzo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05268 presentata da GIACOMO STUCCHI
mercoledì 10 febbraio 2016, seduta n.575

STUCCHI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

il mercato del latte ha perso oltre il 20 per cento nel giro di un anno e mezzo e il prezzo riconosciuto agli allevatori non riesce a coprire neanche i costi per l'alimentazione degli animali;

la multinazionale del latte francese Lactalis è il principale gruppo lattiero europeo e in Italia è proprietaria di marchi come Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori. Controlla il 33 per cento del mercato italiano del latte a lunga conservazione;

dall'acquisizione da parte della multinazionale francese nel 2011, in Italia hanno chiuso 4.000 stalle, oltre il 10 per cento del totale. Una situazione che si è aggravata nell'ultimo anno con la decisione unilaterale di ridurre del 20 per cento i compensi riconosciuti agli allevatori, che sono scesi a 34 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione, stimati in un valore medio compreso tra i 38 e i 41 centesimi;

il 26 novembre 2015 è stata siglata un'intesa al tavolo di filiera organizzato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali con le organizzazioni agricole, cooperative, industria e gdo (grande distribuzione organizzata), secondo la quale Lactalis pagherà 3 centesimi in più al litro. Di conseguenza, il prezzo del latte arriverà a 37 centesimi fino a dicembre;

il 28 gennaio 2016 si è svolta la prima riunione del comitato consultivo, previsto dall'accordo di filiera, per il sostegno al comparto lattiero-caseario siglato al Ministero il 26 novembre 2015. All'incontro hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni agricole, dell'industria, delle cooperative e della grande distribuzione;

durante l'incontro è stato definito il sistema base di indicizzazione del prezzo del latte, attraverso un meccanismo oggettivo, che tiene conto dei costi di produzione e dell'andamento dei prezzi del latte e dei formaggi sul mercato interno ed estero. È naturale chiedersi, però, perché indicizzare il costo del latte italiano a quello, ad esempio, tedesco, dimenticando che i consumatori italiani pagano un prezzo al consumo decisamente superiore a quello tedesco, per il latte fresco di alta qualità si arrivano a pagare oltre 1,50 euro al litro;

certamente questo accordo è un importante passo avanti per la stabilità e sostenibilità del settore lattiero-caseario, anche se le questioni legate al futuro prezzo del latte restano ancora aperte. È necessario a parere dell'interrogante arrivare nel più breve tempo possibile alla determinazione di un prezzo giusto da pagare agli allevatori;

nel frattempo, le stalle continuano a chiudere. Risulta all'interrogante, infatti, che recentemente la Galbani, che, come ricordato, è stata acquisita dalla multinazionale Lactalis, abbia dato disdetta del contratto di somministrazione a circa 90 produttori di latte italiani. Nella lettera viene comunicato che, alla scadenza del contratto, questo non sarà rinnovato automaticamente nei termini attuali per un ulteriore periodo, facendo in questo modo cessare definitivamente i contratti alla fine del mese di marzo. Si legge, inoltre, che la società resta a disposizione per valutare l'ipotesi di un nuovo contratto, previa rinegoziazione delle condizioni;

il rischio che si sta profilando è quello che si vada a creare una selezione naturale delle aziende con le quali collaborare. Visto che i Paesi di tutta Europa stanno aumentando la produzione di latte, mentre il nostro Paese è deficitario, questo condurrebbe inevitabilmente ad eventuali importazioni di latte estero a prezzi più bassi;

non si può rimanere inerti davanti ad una politica dei prezzi, da parte di una sola multinazionale, che decide il futuro di migliaia di allevatori,

si chiede di sapere quali misure il Ministro in indirizzo intenda adottare per tutelare i produttori del latte, affinché questi non continuino a chiudere le loro attività, in considerazione anche del fatto che gli industriali, in particolare Lactalis, continuano a disdire i contratti, non rinnovandoli alla scadenza, facendo presupporre che acquisteranno latte proveniente da Paesi esteri, che ha costi e qualità decisamente inferiori a quello italiano.

(4-05268)