• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02448 con il decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il cosiddetto «Decreto salva Italia», convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 27 dicembre 2011, dal 1o gennaio 2012 l'Inpdap è...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02448presentato daCASTRICONE Antoniotesto diGiovedì 7 novembre 2013, seduta n. 113

CASTRICONE. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
con il decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il cosiddetto «Decreto salva Italia», convertito con modificazioni dalla legge n. 214 del 27 dicembre 2011, dal 1o gennaio 2012 l'Inpdap è confluito, con tutti i rapporti in essere e con tutto il suo patrimonio nell'Inps;
tra i rapporti confluiti vi è quello relativo alla Casa Albergo «La Pineta», avviato dall'Inpdap nel 1995 a Pescara per l'offerta di ospitalità a pensionati autosufficienti iscritti al fondo di previdenza e credito per dipendenti civili e militari dello Stato e di altri enti, confluiti nel Fondo credito per effetto del decreto ministeriale n. 45 del 2007;
sulla gestione della casa albergo La Pineta di Pescara, già in data 30 luglio 2013 l'onorevole Gianni Melilla, ha presentato, una interrogazione (atto camera 4-01491) allo stesso Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
gli interroganti condividono gli obiettivi affermati nell'interrogazione richiamata ed in particolare quelli dell'aumento dell'offerta di assistenza dell'INPS, sia complessivamente a livello nazionale, che specificamente nelle case albergo di Pescara e di Monte Porzio Catone (Roma), obiettivi ripetutamente ed apertamente espressi dallo stesso CIV – Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps, ad esempio con la deliberazione del 21 febbraio 2012 nella quale auspicava il rilancio della gestione a fini di integrazione e socializzazione per gli ospiti e di tutela dei rapporti di lavoro per i dipendenti;
la nostra società sta subendo infatti un'evoluzione demografica che vede aumentare con progressione particolarmente significativa da un lato la dimensione della componente anziani e dall'altro le difficoltà nell'erogazione di prestazioni di assistenza, sia nella fase dell'autosufficienza, che in quella dell'inabilità;
mentre le competenze per le «RA residenze assistite» e per le «RSA – residenze sanitarie assistite» sono proprie dei livelli istituzionali regionali e sub-regionali, le competenze per le case albergo, o più in generale per i centri di ospitalità per persone anziane autosufficienti, restano di livello nazionale e spetta al Ministro in oggetto vigilare sulla quantità e sulla qualità dei servizi, resi alla collettività, nonché operare perché siano disponibili le risorse necessarie per garantire i livelli e la qualità dei servizi stessi;
la casa albergo La Pineta di Pescara ha caratteristiche di grande rilievo come:
a) una dimensione di oltre 7.000 metri quadrati di superficie edificati e di circa 16.000 metri quadrati di pineta e giardino, integrati nel Parco D'Avalos della città, in un contesto urbano ed ambientale straordinario, caratterizzato dalla collocazione, oltre che dalla citata area verde di grande rilievo ambientale, nelle immediate vicinanze del mare;
b) la disponibilità di camere da letto con bagni riservati delle quali 95 singole e 12 doppie, nonché di spazi per servizi ed attività di relazione adeguate al numero massimo di 119 ospiti potenziali;
c) la gestione dei servizi affidata ad imprese private e società cooperative con un totale di 79 addetti alle varie funzioni con diverse qualifiche, oltre a tre dipendenti diretti dell'Inps;
vi è ormai da tempo una grave crisi nella gestione della casa albergo di Pescara manifestata con diversi elementi succedutisi nel tempo quali:
l'aumento su base ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) delle rette poste a carico degli ospiti, introdotto con deliberazione del presidente Inpdap n. 299 del 2011 dal luglio 2011, la quale ha prodotto per alcuni ospiti aumenti vicino al raddoppio della retta;
la denuncia, rimasta inascoltata, degli eccessi di tali aumenti presentata dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL al CIV INPS in data 23 luglio 2012 con puntuali critiche della richiamata deliberazione del presidente Inpdap n. 299 del 2011;
il calo, certamente connesso ai predetti aumenti, del numero degli ospiti, che al 31 dicembre 2010 erano 113 ed al 31 agosto 2013 erano scesi a 97;
la mancata tutela dei diritti dei lavoratori in occasione di vari passaggi dalla gestione da uno ad altro soggetto concessionario, senza il rispetto delle anzianità maturate e con liquidazione del TFR, evitando il trasferimento e l'aggiornamento annuale dello stesso su valori cumulati;
i ripetuti inadempimenti, da parte almeno una delle concessionarie dei servizi, dell'obbligo di tempestiva erogazione delle retribuzioni, con conseguenti dubbi sul regolare adempimento dei connessi obblighi in materia contributiva e di accantonamenti;
la precarietà che sembra avvertirsi nei rapporti di lavoro da parte degli addetti, che cominciano a temere di dover verificare la possibilità di trovare diverse soluzioni di impiego, difficili, ma ritenute necessarie se la crisi, che si avverte da tempo, dovesse aggravarsi;
la mancata pubblicazione di bilanci specifici della gestione Inpdap, ora Inps della casa albergo in argomento;
la ripetuta interruzione nella prestazione di servizi interni ed esterni, gratuiti ed a pagamento, come la fornitura di giornali, le prestazioni di parrucchiere, la balneazione estiva, il servizio di lavanderia e la fisioterapia;
la mancata pubblicazione alla data di sottoscrizione della presente interrogazione, del bando 2013 per gli aspiranti ospiti della casa albergo La Pineta, che, impedendo di manifestarsi alla domanda di ospitalità, sembra prefigurare concretamente la volontà di non protrarre la prestazione dei servizi già a partire dalla prossima annualità, ignorando gli obblighi connessi con la sottoscrizione per accettazione, da parte degli ospiti, del regolamento interno, che all'articolo 4 definisce inequivocabilmente «a tempo indeterminato» il rapporto connesso;
il quadro che va delineandosi, nel contraddire ormai apertamente le linee contenute nella delibera Inpdap n. 127 del 27 maggio 2010 che affermava senza incertezze il riferimento ai princìpi di tutela delle funzioni assistenziali verso le fasce anziane della popolazione, sembra esprimere una volontà di mancata trasparenza nei rapporti, in un contesto che non prefigura neppure la garanzia di soluzioni alternative di gestione, come obbligo elementare in ogni caso di elaborazione di ipotesi di abbandono del servizio –:
se sia fondata l'ipotesi, da più parti paventata, secondo la quale l'Inps si appresterebbe a deliberare la chiusura delle case albergo, con gravi ed irrecuperabili danni ai lavoratori addetti ed ai pensionati assistiti invece di incrementare le positive esperienze maturate in passato e tuttora in corso a Pescara ed a Monte Porzio Catone (Roma);
quali misure urgenti il Ministro intenda adottare per evitare il progressivo deterioramento dei servizi prestati presso le predette strutture rendendo al tempo stesso impraticabile qualsiasi soluzione alternativa rispetto all'attuale sistema di gestione;
se il Ministro ritenga opportuno intervenire affinché l'Inps elabori e ponga in atto un piano nazionale di utilizzo di tutti gli immobili ricevuti da altri enti ed in particolare dall'Inpdap e dall'Enam, diretto allo sviluppo delle prestazioni assistenziali per anziani autosufficienti, evitando la prosecuzione di gestioni autonome o private non coerenti con gli obiettivi delineati ed in particolare se il Ministro ritenga doveroso intervenire affinché l'Inps elabori e renda noti i piani di gestione dei servizi assistenziali da prestare nel breve, medio e lungo termine, in particolare presso le case albergo di Pescara e Monte Porzio Catone. (4-02448)