• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07846    come si apprende da molti articoli apparsi su vari quotidiani, solo in conseguenza del fermo, operato il 13 gennaio 2016 dalla guardia costiera francese, del motopeschereccio sanremese...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07846presentato daDI STEFANO Manliotesto diVenerdì 19 febbraio 2016, seduta n. 573

   MANLIO DI STEFANO, SIBILIA, L'ABBATE, GALLINELLA, SPADONI, DI BATTISTA, GAGNARLI, BENEDETTI, MASSIMILIANO BERNINI, SCAGLIUSI, GRANDE, LUPO e PARENTELA. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   come si apprende da molti articoli apparsi su vari quotidiani, solo in conseguenza del fermo, operato il 13 gennaio 2016 dalla guardia costiera francese, del motopeschereccio sanremese «Mina», che stava calando le reti per la pesca al gambero al traverso del confine terrestre italo-francese, in acque territoriali italiane, si è venuti a conoscenza dell'esistenza di un accordo bilaterale siglato dal Ministro interrogato e dal suo omologo francese Fabius con il quale sono state cedute porzioni di mare alla Francia, aree notoriamente tra le più pescose e battute da imbarcazioni liguri e sarde; tra l'altro, un'operazione simile è scattata negli stessi giorni quando un peschereccio sardo una volta lasciato il porto di Alghero ha raggiunto le tradizionali/aree/di pesca al nord dell'isola e si è sentito intimare dalle autorità francesi lo «stop» immediato;
   una prima demarcazione tra le acque territoriali italiane e quelle francesi risale a un accordo del 1892, successivamente integrato dalla Convenzione relativa alla delimitazione delle frontiere marittime nell'area delle Bocche di Bonifacio dei 1986, la quale, secondo una clausola contenuta nel citato accordo, verrebbe poi abrogata in virtù delle norme e dei principi del diritto internazionale applicabili in materia di delimitazioni marine, quali espressi nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 10 dicembre 1982, in particolare il principio di equidistanza nella delimitazione dei mari territoriali e il principio di equità nella delimitazione degli spazi marittimi sotto giurisdizione dei singoli Stati;
   questo nuovo accordo, siglato 21 marzo 2015 all'Abbaye aux Dames de Caen, in Basse-Normandie, con molta riservatezza (anche se poi le foto della firma del trattato e la cartina dei nuovi confini sono stati pubblicati sul sito del Service hydrographique et océanographique de la Marine – Shom), ridefinendo i confini marini in senso palesemente favorevole alla Francia, sembra assegnare alla stessa, sempre a quanto si apprende, visto che non è ancora possibile leggere il testo, la pescosissima fossa del cimitero (in realtà cinque punti di pesca, profondi da 550 a 900 metri, ribattezzati dai pescatori italiani Cimitero, Fuori Sanremo, Ossobuchi, Vapore e il Banco), dove si riproducono e vivono i gamberoni rossi, una specie pregiatissima e molto richiesta;
   il fermo dei pescherecci italiani da parte delle autorità francesi indica che l'Accordo in parola è di fatto pienamente operativo per il Governo francese, nonostante l'Italia non lo abbia ancora ratificato e che pertanto è di tutta evidenza la violazione della disposizione contenuta nell'accordo stesso che subordina l'entrata in vigore al primo giorno del secondo mese successivo alla data dell'ultima notifica di ratifica –:
   quali ragioni abbiano motivato la revisione della delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione italiana e francese;
   per quale ragione il Parlamento non sia stato ancora investito della questione attraverso il deposito del disegno di legge di ratifica e nessuna delle regioni interessate ne sia stata informata;
   come intenda procedere al fine di risolvere l'increscioso accadimento con la Repubblica francese per garantire che la stessa risarcisca i pescatori illegittimamente fermati e non ostacoli, nelle more dell'entrata in vigore dell'accordo, il regolare svolgimento delle attività di pesca da parte dei pescherecci italiani. (5-07846)