• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00926    premesso che:     l'intesa Stato-regioni e province autonome di Treno e Bolzano n. 82/2014 concernente il nuovo patto della salute 2014-2016 prevede al comma 1 dell'articolo...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00926presentato daGRILLO Giuliatesto diVenerdì 19 febbraio 2016, seduta n. 573

   La XII Commissione,
   premesso che:
    l'intesa Stato-regioni e province autonome di Treno e Bolzano n. 82/2014 concernente il nuovo patto della salute 2014-2016 prevede al comma 1 dell'articolo 1 la determinazione del livello di finanziamento del servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato pari a 109,928 miliardi di euro per il 2014; 112,062 miliardi per il 2015 e 115,444 miliardi per il 2016;
    la legge 23 dicembre 2014 n. 190 (legge di stabilità 2015) alla lettera c) del comma 398 dell'articolo 1, dispone che: «per gli anni 2015-2018 il contributo delle regioni a statuto ordinario, di cui al primo periodo, è incrementato di 3.452 milioni di euro annui in ambiti di spesa e per importi complessivamente proposti, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (LEA), in sede di autocoordinamento dalle regioni da recepire con intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro il 31 gennaio 2015. A seguito della predetta intesa sono rideterminati i livelli di finanziamento degli ambiti individuati e le modalità di acquisizione delle risorse da parte dello Stato. In assenza di tale intesa entro il predetto termine del 31 gennaio 2015, si applica quanto previsto al secondo periodo, considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale»;
    inoltre, il comma 556 dell'articolo 1 della citata legge di stabilità 2015 dispone che: «Il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato è stabilito in 112.062.000.000 euro per l'anno 2015 e in 115.444.000.000 euro per l'anno 2016, salve eventuali rideterminazioni in attuazione dell'articolo 46, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, come modificato dal comma 398 del presente articolo in attuazione di quanto previsto dall'articolo 1, comma 1, del Patto per la salute»;
    l'intesa Stato-regioni e province autonome di Treno e Bolzano 2 luglio 2015 n. 113 concernente la manovra sul settore sanitario conviene sulla necessità di operare un efficientamento della spesa sanitaria, da adottare con atto legislativo, ove necessario, con conseguente rideterminazione del livello di finanziamento sugli ambiti di:
     a) beni e servizi;
     b) appropriatezza;
     c) applicazione del decreto del Ministro della salute 2 aprile 2015, n. 70, recante la definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera;
     d) farmaceutica territoriale ed ospedaliera;
     e) rideterminazione del livello finanziamento del Servizio sanitario nazionale (a decorrere dal 2015 si riduce di 2,352 miliardi il livello di finanziamento);
     f) misure alternative;
     g) disposizioni finali;
     h) ulteriori proposte di governance;
    il decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali, all'articolo 9-bis recepisce quanto stabilito dall'intesa Stato-regioni e province autonome di Treno e Bolzano 2 luglio 2015 n. 113;
    nella nota di aggiornamento del documento di economia e finanza 2015, a cura del Ministero dell'economia e delle finanze viene indicata la spesa sanitaria pubblica in percentuale del prodotto interno lordo (PIL) che è pari a:
     2014: 6,9 per cento;
     2015: 6,8 per cento;
     2016: 6,7 per cento;
     2017: 6,7 per cento;
     2018: 6,6 per cento;
     2019: 6,5 per cento;
    il focus tematico n. 9 del 21 dicembre 2015 «La revisione della spesa pubblica: il caso della sanità», a cura dell'Ufficio parlamentare di bilancio riporta che: «Il DDL di stabilità ribadisce che il “rispetto dei livelli essenziali di assistenza” non deve essere messo a repentaglio dai risparmi, ma rimane da dimostrare la concreta compatibilità tra la riduzione del finanziamento programmata e la sostenibilità del SSN che, se non garantita, potrebbe dare luogo a sforamenti delle previsioni di spesa e/o a carenze nell'assolvimento della funzione di tutela della salute»;
    la legge 28 dicembre 2015 n. 208 (legge di stabilità 2016) al comma 568 dell'articolo 1 dispone che: «il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, come stabilito dall'articolo 1, commi 167 e 556, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, e dall'articolo 9-septies, comma 1, del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, è rideterminato, per l'anno 2016, in 111.000 milioni di euro. Sono sterilizzati gli effetti derivanti dal periodo precedente sugli obiettivi di finanza pubblica delle autonomie speciali»;
    inoltre, il comma 680 all'articolo 1 della legge di stabilità 2016 dispone che: «le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in conseguenza dell'adeguamento dei propri ordinamenti ai princìpi di coordinamento della finanza pubblica di cui alla presente legge e a valere sui risparmi derivanti dalle disposizioni ad esse direttamente applicabili ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, della Costituzione, assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 3.980 milioni di euro per l'anno 2017 e a 5.480 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, in ambiti di spesa e per importi proposti, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, in sede di autocoordinamento dalle regioni e province autonome medesime, da recepire con intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro il 31 gennaio di ciascun anno»;
    infine, il comma 682 dell'articolo 1 della succitata legge di stabilità 2016 dispone che: «il concorso agli obiettivi di finanza pubblica delle regioni a statuto ordinario di cui all'articolo 46, comma 6, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, come modificato dal comma 681 del presente articolo, al netto del contenimento della spesa sanitaria e della corrispondente riduzione del livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale per le regioni a statuto ordinario di cui agli articoli da 9-bis a 9-septies del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, è realizzato per l'anno 2016 secondo modalità da stabilire mediante intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro il 31 gennaio 2016»;
    il Ministro della salute in data 9 febbraio 2016 durante la trasmissione «Ballarò» ha dichiarato che: «abbiamo fatto dei calcoli con la Ragioneria dello Stato, sono cifre ancora non ufficiali ma se non succede niente di drammatico all'economia italiana, abbiamo al netto del budget già deciso nella Stabilità per il 2017 circa 1,5 miliardi di euro in più da spendere per sblocco turn over e farmaci innovativi. Questo perché essendo andata meglio l'economia è salito il Pil e si sono liberate più risorse»;
    il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari regionali, Gianclaudio Bressa, in data 11 febbraio 2016 ha dichiarato che: «Il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) salirà a 113 miliardi di euro nel 2017, dai 111 del 2016, e a 115 miliardi di euro nel 2018»;
    l'intesa in Conferenza Stato-regioni e province autonome di Trento e Bolzano concernente il contributo alla finanza pubblica delle regioni a statuto ordinario per l'anno 2016, propone al Governo, che i tagli previsti dal comma 680 dell'articolo 1 della legge n. 208 del 2015 per l'importo di 3.500 milioni di euro per l'anno 2017 e 5.000 milioni di euro per l'anno 2018 siano assorbiti e contestualmente si attesti il fabbisogno corrente del servizio sanitario nazionale a 113.062 milioni di euro per l'anno 2017 e a 115.000 milioni di euro per l'anno 2018 al fine di garantire i LEA e che tali stanziamenti assorbano il contributo alla finanza pubblica delle regioni per gli anni 2017 e 2018 sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto per l'importo indicato;
    l'articolo di prima pagina del quotidiano «Il Messaggero» pubblicato in data 14 febbraio 2016 riporta: «Crescita lenta, verso nuovi tagli. Potrebbero servire 2-4 miliardi in risparmi e dismissioni». In proposito il Sottosegretario per l'economia e le finanze, Enrico Zanetti, ha dichiarato che non è prevista alcuna manovra se non «piccoli aggiustamenti gestibili che non porterebbero ad alcun sconquasso»;
    infine, pesano le parole del presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, riportate da numerosi organi di informazione il 18 febbraio 2016 e pronunciate durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2016. Secondo il presidente della Corte dei conti, la spending review e i tagli alla spesa che da anni opprimono il settore sanitario hanno comportato una decisa soppressione di servizi, mentre tutti gli sprechi, le illegalità e le inefficienze continuano a proliferare,

impegna il Governo:

   a predispone, entro il 31 maggio 2016, un'iniziativa normativa che individui le risorse necessarie per aumentare il Fondo sanitario nazionale, per gli anni 2017 e 2018, ai livelli indicati dal Ministro della salute e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianclaudio Bressa, recependo quanto proposto dalla Conferenza Stato-regioni e province autonome di Trento e Bolzano;
   a promuovere, entro il 30 giugno 2016, un'intesa Stato-regioni e province autonome di Trento e Bolzano concernente sia il riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio sanitario nazionale che l'aggiornamento del patto della salute per il triennio 2017-2019.
(7-00926) «Grillo, Mantero, Silvia Giordano, Baroni, Lorefice, Colonnese, Di Vita, Dall'Osso».