• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/12185    in un reportage pubblicato il 19 febbraio 2016 da « l'Espresso», viene denunciata la terribile e inaccettabile condizione di decine e decine di immigrati minorenni che si trovano a...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12185presentato daNICCHI Marisatesto diLunedì 22 febbraio 2016, seduta n. 574

   NICCHI, GREGORI, SCOTTO, PALAZZOTTO e ZARATTI. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   in un reportage pubblicato il 19 febbraio 2016 da « l'Espresso», viene denunciata la terribile e inaccettabile condizione di decine e decine di immigrati minorenni che si trovano a vivere nel sottosuolo o accampati in aree attorno alla stazione Termini di Roma;
   si tratta di minori senza famiglia costretti a vivere in spazi sottoterra e a prostituirsi per mangiare, e spesso vittime di pedofili senza scrupoli. Rientrano fra le migliaia di bambini e adolescenti non accompagnati arrivati in Italia e scomparsi;
   si scoprono piccoli adolescenti che vivono in cunicoli sporchi e sotto un albero, arrotolati in coperte sporche e bucate, «con i topi che ogni notte provano a infilarsi nei loro pantaloni»;
   il reportage riporta la testimonianza, anche filmata, di uno di questi minori: «Sono ancora un bambino, ho paura». Abdul è arrivato dall'Egitto su un barcone, da solo. Vive in un metro quadrato fatto di un cartone, una coperta marrone e due sacchetti di plastica blu. Come lui Fathi, Ibrahim e gli altri. Venti, trenta ragazzini che dormono per strada, rubano, si prostituiscono accanto alla stazione Termini di Roma. Invisibili nel cuore della Capitale. Grazie al racconto di Abdul, la Polizia di Stato ha potuto identificare «l'inglese», un uomo che offriva soldi ai minori stranieri non accompagnati in cambio di prestazioni sessuali. «Perché faccio così ?», si chiede Abdul. «Perché ho fame. Che devo fare ? Devo morire ?»;
   il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha annunciato che per salvare questi minorenni, «è stata avviata un'unità di strada sperimentale dedicata proprio ad intercettarne il disagio, monitorando i loro luoghi di ritrovo e stazionamento, informandoli sui servizi di accoglienza ed individuando eventuali soggetti adulti che potrebbero sfruttarli in attività illecite»;
   come ricordato dallo stesso prefetto Gabrielli, non si tratta di un problema di oggi: guardando agli anni passati, a Roma e provincia i minori scomparsi, ancora da rintracciare, sono 2.409, di cui 2.214 stranieri. Il tema è oggetto di grande attenzione da parte delle istituzioni locali, cui spettano i compiti di accoglienza. Solo Roma Capitale, nei primi nove mesi del 2015, ha assistito 2.047 minori stranieri, di cui 1.064 egiziani, nelle proprie strutture, costituite da un centro di primissima accoglienza, da dove i ragazzi vengono trasferiti in centri di seconda accoglienza distribuiti nel Lazio e nelle regioni limitrofe;
   si ricorda che anche nel nostro Paese i minori stranieri, e quelli non accompagnati in particolare, costituiscono una realtà sempre più importante, dalle caratteristiche molto variegate e composite. Ciò comporta anche la difficoltà di quantificare con precisione il fenomeno;
   il fenomeno per il quale molti minori si allontanano senza lasciare traccia dalle strutture di ospitalità per loro previste impone, di conseguenza, l'individuazione di efficaci strumenti di contrasto alla loro scomparsa e alla tutela dei loro diritti fondamentali. Va sottolineato come una delle ragioni dell'allontanamento di questi giovani dalle comunità che li ospitano è da rinvenirsi anche nella riduzione delle risorse finanziarie assegnate ai comuni e, conseguentemente, ai relativi centri di prima accoglienza –:
   quali iniziative urgenti si intendano adottare, a integrazione di quelle avviate dal prefetto Gabrielli di cui in premessa, al fine di dare soluzione alla drammatica situazione dei troppi bambini e adolescenti non accompagnati costretti a vivere nei cunicoli o accampati in aree attorno alla stazione Termini di Roma e tutelare le loro esistenze;
   se non si ritenga indispensabile attivarsi al fine di aumentare le risorse finanziarie a favore delle regioni e degli enti locali sulla base delle rispettive presenze, per il potenziamento e il miglioramento dei progetti di accoglienza a favore dei minori stranieri non accompagnati, anche attraverso un aumento delle risorse destinate all'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati;
   se non si intenda predispone efficaci iniziative al fine di intervenire nella fase critica del primo inserimento nella società dei minori non accompagnati, aiutandoli in una fase che li espone inevitabilmente a gravi rischi per la loro incolumità e di sfruttamento da parte della criminalità, favorendo la loro integrazione anche attraverso opportune forme di affido temporaneo. (4-12185)