• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/02490 nonostante il decreto ministeriale sulla cosiddetta condizionalità n. 39125 del 2009 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avesse fatto chiarezza in tema di smaltimento...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02490presentato daGREGORI Monicatesto diMartedì 12 novembre 2013, seduta n. 116

GREGORI, TIDEI, FERRO, MARCO DI STEFANO e CARELLA. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
nonostante il decreto ministeriale sulla cosiddetta condizionalità n. 39125 del 2009 del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali avesse fatto chiarezza in tema di smaltimento delle potature derivanti dalla lavorazione agricola, in particolare rispetto alla bruciatura delle ramaglie, una rigida interpretazione del decreto legislativo n. 152 del 2006, riguardo lo smaltimento, commercio e intermediazione dei rifiuti, mette in costante difficoltà l'attività degli agricoltori, con particolare riferimento a coloro che sono impegnati nella potatura degli olivi;
inoltre, l'articolo 13 del decreto legislativo n. 205 del 2010, modificando proprio il decreto legislativo del 2006, stabilisce che paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale se non utilizzato in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia mediante processi o metodi che non danneggiano l'ambiente o mettono in pericolo la salute umana, devono essere considerati rifiuti e come tali devono essere trattati. Di conseguenza, la combustione sul campo dei residui vegetali derivanti da lavorazione agricola o forestale si configura quindi come un illecito smaltimento di rifiuti, sanzionabile penalmente oltre che amministrativamente;
i comuni in Italia attrezzati con impianti di compostaggio adatti a ricevere le enormi quantità di ramaglie di potatura, che spesso, in aree a particolare vocazione olivicola, si vengono a concentrare in poche settimane, sono pochissimi e scarsamente insufficienti a soddisfare il fabbisogno di richieste;
del resto, il costo per lo smaltimento come rifiuto ordinario, per non parlare di quello speciale e spesso alcune ramaglie vengono inserite in questa categoria, risulta altamente proibitivo per qualsiasi impresa agricola. Gli agricoltori si vedono spesso costretti ad inviare le ramaglie e i residui di potatura a impianti distanti talvolta centinaia di chilometri, rendendo l'operazione poco sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico;
numerose associazioni di categoria hanno espresso la loro viva preoccupazione in merito alla rigida applicazione di una normativa che rischia di mettere in ginocchio tutto il settore olivicolo italiano, in un momento di forte crisi economica e sociale –:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dell'allarme lanciato dalle associazioni di categoria e dalle imprese agricole olivicole in merito alla sostenibilità economica delle stesse rispetto alla presenza di un quadro sanzionatorio percepito come fortemente ingiusto e vessatorio;
se il Ministro interrogato intenda vagliare o meno l'opportunità di elaborare una modifica della normativa di cui alla presente interrogazione, al fine di semplificare la disciplina relativa alla potatura e smaltimento dei residui, favorendo le esigenze delle imprese agricole e degli agricoltori;
se s'intendano, comunque, assumere iniziative, per quanto di competenza, per garantire un'adeguata presenza, su tutto il territorio nazionale, di impianti di compostaggio adatti a ricevere le ingenti quantità di ramaglie di potatura. (4-02490)