• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/02495 in data 23 luglio 2008 il dottor Francesco Carbone, promosso dirigente nel 1998, veniva licenziato da Poste Italiane spa, con effetto immediato, a causa di un procedimento disciplinare preso nei...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02495presentato daCATALANO Ivantesto diMartedì 12 novembre 2013, seduta n. 116

CATALANO, NICOLA BIANCHI, PAOLO NICOLÒ ROMANO e DE LORENZIS. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
in data 23 luglio 2008 il dottor Francesco Carbone, promosso dirigente nel 1998, veniva licenziato da Poste Italiane spa, con effetto immediato, a causa di un procedimento disciplinare preso nei suoi confronti per un diverbio verbale con un collega;
con sentenza del 27 gennaio 2010 il giudice del lavoro c/o il tribunale di Palermo ha dichiarato illegittimo e ingiustificato il provvedimento espulsivo disponendo per questo la immediata reintegra del dottor Carbone nel posto di lavoro con conseguente soccombenza delle spese legali a carico della stessa società Poste (tribunale di Palermo – sentenza n. 378 del 2010);
a seguito della suddetta sentenza, la società pubblica Poste, oltre a non dare esecuzione alla decisione, proponeva appello;
con sentenza del 21 aprile 2011 la corte di appello di Palermo (corte di appello/sezione lavoro procedimento RG n. 553/2010) confermava l'illegittimità dell'atto espulsivo, anche se non nelle parte relativa alla reintegra, in quanto il rapporto di lavoro del dirigente non è assoggettato alle norme limitative dei licenziamenti individuali di cui agli articoli 1 e 3 della legge n. 604 del 1966;
il dottor Carbone non svolgeva mansioni da dirigente e pertanto rientra nella categoria di pseudo dirigente per cui valgono le previsioni degli articoli 1 e 3 della legge n. 604 del 1966;
il dottor Carbone presentava così il ricorso per Cassazione, notificato alla società pubblica, a mezzo del servizio Postale, in data 25 maggio 2012;
il licenziamento in questione è scaturito dalle testimonianze rese alla società pubblica dai dipendenti Piazza Fabio e Sferlazzo Antonio;
lo stesso dottor Carbone ha sempre manifestato il proposito di rientrare in servizio rinunciando al contenzioso per il riconoscimento di ogni danno derivante dalla grave vicenda;
da tale vicenda hanno tratto forte pregiudizio altri dipendenti di Poste italiane, e precisamente il dottor Alberto Donato, il dottor Aldo Andaloro e il dottor Alessandro Carollo che chiamati a testimoniare sulla vicenda avevano smentito quanto imputato al dottor Carbone;
l'ingegner Sferlazzo Antonio è rientrato da Trapani a Palermo in data 19 febbraio 2009 (quindi dopo la «falsa testimonianza» formalizzata alla società pubblica e poi ritrattata in tribunale) a seguito dell'ordine di servizio n. 4/09 a firma dell'ingegner Massimo Sarmi, amministratore delegato della stessa società pubblica;
il signor Piazza Fabio con il medesimo ordine di servizio, sarebbe stato fatto rientrare da Ragusa a Palermo e gli è stato assegnato l'incarico di responsabile commerciale dell'intera area territoriale Mercato Privati Sud 2;
il detto signor Piazza sarebbe stato, poi, promosso dirigente con ordine di servizio;
il dottor Donato Alberto, con ordine di servizio n. SP/1/10 è stato trasferito da Messina (quale responsabile della filiale di Messina 1) a Palermo (presso servizio qualità di SP/ALT Sud 2), ad avviso degli interroganti con evidente dequalificazione professionale;
il dottor Andaloro Aldo, con ordine di servizio n. 11/12 è stato trasferito da Catania (quale responsabile di filiale) in Sardegna;
il dottor Alessandro Carollo, ispettore di funzione fraud management, avrebbe subìto, addirittura sin dallo stesso anno 2009, un arresto nella progressione di carriera;
nei confronti del dottor Fabio Giamporcaro, il dipendente che aggredì verbalmente il dottor Carbone, non risulterebbe, a quanto consta agli interroganti, attivato alcun procedimento disciplinare;
lo stesso dottor Giamporcaro Fabio ricoprirebbe ad oggi un ruolo di rilievo all'interno della funzione tutela aziendale Sicilia;
la stessa funzione di tutela aziendale non avrebbe svolto accertamento finalizzato a far piena luce sull'accadimento;
con ordine di servizio n. 4/09 – a firma dell'ingegner Sarmi Massimo – del 19 febbraio 2009 il signor Dario Sciacca, superiore del Carbone e dei testi Sferlazzo e Piazza sarebbe stato nominato dirigente centrale con la responsabilità del settore commerciale della società pubblica –:
di quali elementi disponga in relazione a quanto esposto in premessa;
per quali motivi il dottor Francesco Carbone non sia stato ancora riassunto;
come mai nessun provvedimento sia stato assunto nei confronti dei due dirigenti Piazza e Sferlazzo che ad avviso degli interroganti hanno violato, fra l'altro, il codice etico di Poste italiane spa adottato con delibera del consiglio di amministrazione;
se non si intendano intraprendere immediate iniziative per accertare la veridicità dei fatti descritti;
se non ritengano di dover assumere ogni iniziativa di competenza affinché si possa pervenire alla riammissione in servizio del dottor Francesco Carbone stante i notevoli danni che potrebbero ulteriormente scaturire alla società;
se non ritengano opportuno intervenire affinché la gestione del personale avvenga nel massimo rispetto di chiari princìpi di legalità e trasparenza. (4-02495)