• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07910    il Governo avrebbe in animo attraverso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concedere una nuova proroga nella procedura di richiesta di autorizzazione per...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07910presentato daPILI Maurotesto diMercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   PILI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   il Governo avrebbe in animo attraverso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di concedere una nuova proroga nella procedura di richiesta di autorizzazione per la prospezione petrolifera per i norvegesi della Tgs Nopec;
   si tratta di quello che per l'interrogante si qualifica come l'ennesimo assalto a petrolio e gas nei mari di Sardegna;
   vi sarebbe uno studio nella disponibilità dello stesso Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero dello sviluppo economico che evidenzierebbe la presenza nell'area interessata per la suddetta prospezione petrolifera di 1,4 trilioni di metri cubi di gas, 0,42 bilioni di barili di petrolio e 2,23 milioni di barili di gas naturale in forma liquida;
   sarebbe questo il «malloppo» che le compagnie petrolifere stanno cercando di accaparrarsi secondo l'interrogante nei mari di Sardegna;
   un dato di raffronto lascia comprendere l'interesse: la terra possiede giacimenti accertati di gas pari a 179 trilioni di metri cubi;
   un report riservato in mano al Ministero dello sviluppo economico dice chiaramente che in quella fascia «provenzale» c’è petrolio e gas;
   su quello specchio acqueo tra Alghero e Oristano il Governo vuole vedere, a quanto consta all'interrogante, le trivelle in azione;
   i norvegesi della Tgs Nopec ci stanno tentando in tutti i modi e alle spalle potrebbero avere a giudizio dell'interrogante, colossi come l'Eni, pronti a «fare razzia» di ogni goccia di petrolio e gas nel mediterraneo ma non solo;
   a dare manforte a questo progetto c’è per l'interrogante il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare che, anziché respingere quella che appare una vergognosa richiesta di perlustrazione a colpi di «bombe sismiche», a cavallo con il Santuario dei Cetacei ha prima concesso una proroga termini e poi risulterebbe prendere altro tempo e valutare l'ulteriore proroga da concedere ai norvegesi;
   tutto lascerebbe intendere che questa volta il Governo sia intervenuto direttamente sull'organo tecnico per favorire, a giudizio dell'interrogante l'autorizzazione delle «bombe sismiche» nei mari di Sardegna;
   i cercatori di gas e petrolio hanno chiesto una nuova proroga per continuare a sperare nel permesso di devastare l'intera area a suon di devastanti «bombe sismiche»;
   la nuova documentazione presentata dalla Tgs lascia intendere che, essa, quel piano del Ministero, lo conosce perfettamente;
   proprio per questo motivo a quanto consta all'interrogante sono in atto veri e propri contatti tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e quello dello sviluppo economico, in merito alla nuova richiesta dei norvegesi della Tgs Nopec, la società geofisica che opera per i grandi gruppi petroliferi che restano per adesso dietro le quinte in questa guerra del petrolio in mare;
   una società, la tgs, che beneficia dell'ulteriore istruttoria arrivata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e in particolare dalla commissione di valutazione di impatto ambientale sulla richiesta di autorizzazione a perlustrare con i devastanti air gun lo specchio acqueo davanti alla costa tra Alghero e Oristano;
   la presentazione di nuovi documenti da parte dei norvegesi è, però, la conferma di quello che appare all'interrogante il nuovo assalto ai mari di Sardegna, con tanto di nave sismica messa agli atti nella risposta al Ministero;
   per questo sarebbe stata scelta a quanto consta all'interrogante la nave Sismica R/V Akademik Shatskiy pronta ad operare in quel tratto di mare al confine del Santuario dei cetacei;
   un piano messo in piedi nei minimi dettagli, visto che risulterebbe sia stata individuata quell'area come strategica in base a studi ritenuti secretati;
   in realtà, il piano sarebbe stato elaborato sulla base di dati derivanti da un server americano che dispone di informazioni dettagliate sulla fascia provenzale, dove è stata inserita anche la Sardegna;
   è evidente che dietro questa operazione a giudizio dell'interrogante si nasconde una grande multinazionale del petrolio;
   l'interrogante segue con preoccupazione l'insistenza di richieste di autorizzazione per la realizzazione del Piano della Tgs e anche attenzione che dedica alla questione il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
   è evidente che tutto questo non può in alcun modo essere accettato e soprattutto risulta grave per l'interrogante che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare non compia sino in fondo il suo dovere di controllore di una partita così delicata;
   quell'area detta zona E deve essere stralciata secondo l'interrogante dai piani del Ministero dello sviluppo economico ed è vergognoso che la regione stia a guardare –:
   se il Governo non intenda assumere iniziative volte a stralciare quell'area di prospezione geologica in mare di cui in premessa dai propri piani;
   se intenda negare un'ulteriore richiesta di proroga sulle procedure di valutazione di impatto ambientale relative al piano di cui in premessa;
   se tale area sia oggetto di cessioni fatte al Governo francese, in relazione ad un accordo bilaterale sottoscritto a Caen il 21 marzo del 2015;
   se esistano studi avviati dal Governo che attestino, e in quale quantità, presenze di idrocarburi nelle aree di mare di cui in premessa;
   se tali temi siano stati oggetto di negoziati con il Governo francese, nell'ambito del suddetto accordo sottoscritto a Caen il 21 marzo 2015. (5-07910)