• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07892    il commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, ha disposto la verifica del patrimonio immobiliare del comune di Roma, nell'ambito di un più vasto controllo teso a pervenire ad un...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07892presentato daPELLEGRINO Serenatesto diMercoledì 24 febbraio 2016, seduta n. 576

   PELLEGRINO, ZACCAGNINI e ZARATTI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il commissario straordinario, Francesco Paolo Tronca, ha disposto la verifica del patrimonio immobiliare del comune di Roma, nell'ambito di un più vasto controllo teso a pervenire ad un censimento esaustivo degli immobili capitolini;
   i canoni contrattualizzati relativi agli immobili oggetto della verifica del commissario, risultano ampiamente inferiori ai valori minimi di mercato. In molti casi trattasi di importi di poche decine di euro al mese (ad esempio un alloggio a Borgo Pio a 10,29 euro al mese; un alloggio in corso Vittorio Emanuele a 24,41 euro al mese; un alloggio con vista Fori Imperiali 23,36 euro al mese; un alloggio in via del Colosseo 25,64 euro al mese);
   è stata la giunta Marino a pubblicare per prima i dati dei canoni di affitto degli immobili del comune di Roma, fin dalla fine del 2013;
   l'Ater perde 24 milioni di euro l'anno a causa di inquilini non al passo con i pagamenti. Gli irregolari sono oltre il 39 per cento. Il recupero di queste somme servirà all'Ater per investimenti per la manutenzione dei suoi immobili;
   la gestione del patrimonio comunale e pubblico incide inevitabilmente con le politiche della casa, e la gestione della precarietà e dell'emergenza abitativa, particolarmente acuta soprattutto nelle grandi aree urbane. Molti inquilini, anche quelli economicamente più deboli, nonché tante realtà fatte di spazi sociali e associazionismo con importante valore sociale, e che spesso lo fanno in periferie romane degradate, rischiano di essere sfrattati o di vedersi confermato il contratto con insostenibili prezzi di mercato;
   peraltro, la situazione suesposta, a cui si è dato l'appellativo di «affittopoli capitolina», è comune, seppur con le dovute differenze, anche ad altri comuni italiani –:
   se non ritenga urgente – anche alla luce del fatto che le diverse modalità con cui i comuni decideranno di gestire il proprio patrimonio immobiliare incidono inevitabilmente e fortemente anche con l'emergenza e la precarietà abitativa ormai insostenibile nelle grandi aree urbane – avviare fin da subito un tavolo di confronto con l'Anci, i soggetti interessati e le associazioni di tutela degli inquilini, per individuare, per quanto di competenza, modalità e criteri omogenei e condivisi di gestione e procedure trasparenti di assegnazione del patrimonio abitativo dei diversi comuni, prevedendo idonee forme di maggiore tutela per i nuclei familiari più bisognosi, nonché per onlus, associazioni e realtà cittadine che svolgono attività di riconosciuto valore sociale, al fine di evitare eventuali sgomberi o incrementi di canoni insostenibili. (5-07892)