• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05362 GASPARRI, BERNINI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti: con note cat. C.1/2015 e cat. C.1/2015/1917 datate, rispettivamente, 14 aprile e 14...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05362 presentata da MAURIZIO GASPARRI
giovedì 25 febbraio 2016, seduta n.582

GASPARRI, BERNINI - Al Ministro dell'interno - Premesso che, per quanto risulta agli interroganti:

con note cat. C.1/2015 e cat. C.1/2015/1917 datate, rispettivamente, 14 aprile e 14 maggio 2015, il direttore della VII zona Polizia di frontiera "Sicilia" ha segnalato l'opportunità di trasferire ad altra sede l'assistente capo della Polizia di Stato Ruggero Strano, in servizio presso l'ufficio Polizia di frontiera marittima e aerea di Catania della stessa VII zona;

a detta del direttore, tale decisione sarebbe stata adottata in conseguenza del clima di continua contrapposizione venutasi a creare all'interno dell'ufficio, a causa dei reiterati comportamenti assunti dall'assistente capo Ruggero Strano, segretario nazionale dell'organizzazione sindacale ADP, nei confronti del dirigente e di altri appartenenti all'ufficio;

la decisione sarebbe scaturita in seguito ad un servizio presso il "Varco Bellini" dell'aeroporto di Catania, in data 14 marzo 2015, quando l'assistente capo Ruggero Strano, dopo aver chiesto copia del programma nazionale di sicurezza (PNS) al funzionario dell'ufficio, affermava di sentirsi prevaricato a causa del passaggio di persone non autorizzate allo stesso varco, ove, a suo dire, transitava chiunque. Tale affermazione sarebbe stata ribadita anche alla presenza del dirigente e di un altro funzionario addetto allo stesso presidio di frontiera;

il dirigente avrebbe dichiarato altresì che la situazione di malessere e di accesa conflittualità in seno all'ufficio, riconducibile ai comportamenti ripetutamente tenuti dall'assistente capo Strano, che denotano non solo un'incapacità di adattamento e inserimento nella specialità della Polizia di frontiera, ma anche una sua crescente insofferenza verso superiori e pari qualifica; tale circostanza sarebbe stata evidenziata da altre organizzazioni sindacali, le quali avrebbero ritenuto non più differibile la rappresentazione del disagio e la richiesta di un intervento finalizzato a ripristinare le ordinarie e pacifiche condizioni di lavoro;

considerato che:

con nota n. 333. D/82074 del 22 maggio 2015, il competente servizio della Direzione centrale per le risorse umane ha comunicato all'assistente capo Ruggero Strano l'avvio dell'iter procedurale per il trasferimento ad altra sede, ai sensi dell'articolo 55, commi 4 e 5, del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335 recante "Ordinamento del personale della Polizia di Stato che espleta funzioni di polizia";

dal canto proprio, Ruggero Strano ha presentato, in data 11 giugno 2015, talune memorie difensive, nelle quali ha riconosciuto l'esistenza di rapporti conflittuali con i superiori gerarchici, riconducendoli esclusivamente alla corposa attività di denuncia in qualità di esponente sindacale, richiedendo l'archiviazione del trasferimento, apportando le seguenti motivazioni: 1) l'attività sindacale svolta ha provocato l'insorgenza di altra parte sindacale, poiché presso l'ufficio di appartenenza sono presenti i segretari provinciali di diverse sigle sindacali; 2) il senso di "prevaricazione", accusato nel corso dei servizi istituzionali svolti presso il varco "Staff" dell'aeroporto di Catania, è riconducibile alla constatazione dell'avvenuto transito di persone presumibilmente prive della relativa autorizzazione che eludevano i controlli; 3) i rilievi emersi dall'esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza del varco, concernenti casi di persone sconosciute da questi autorizzate al transito attraverso il varco, null'altro erano che soggetti appartenenti alle forze di polizia o all'ordine giudiziario, ovvero alle categorie che possono avere accesso all'area sterile senza le formalità di rito; 4) le relazioni di servizio attestanti i "problemi relazionali" si concentrano tutte nel mese di marzo e di maggio 2015, ovvero successivamente al procedimento disciplinare innescato da 2 relazioni di servizio, di cui una viene asseritamente redatta a "parziale e sostanziale modifica" dell'altra, ma che sarebbe più giusto definire in inconciliabile continuità ed in aperto contrasto con quella precedente; 5) nell'assolvimento del servizio mai ci si è ritrovati a venire alle "vie di fatto" con un collega o con qualsiasi altra persona, come ben testimoniato dallo stato di servizio e dall'indole caratteriale, improntata alla serenità e al dialogo, scevra di accessi d'ira, con persone di pari equilibrio e sincerità; 6) non si può fare a meno di rilevare che le appartenenze sindacali hanno influito sulle dinamiche relative alle prese di posizioni del personale;

tenuto conto che:

la Carta costituzionale ha previsto, per i cittadini in uniforme, attraverso il combinato disposto degli articoli 52 e 98, il potere-dovere di concorrere democraticamente all'esercizio della sovranità popolare;

gli obiettivi di ordine sindacale sono: le migliori condizioni di vita e di lavoro dei poliziotti, la tutela delle loro condizioni morali, professionali, giuridiche ed economiche e la rivalutazione dell'immagine e della funzione della Polizia di Stato;

ne consegue che per il sindacato è prioritario il contrasto all'applicazione di trattamenti che portano ad appiattire la figura del poliziotto su quella dell'impiegato pubblico, e per contro l'affermazione di un adeguato riconoscimento della tipicità e della gravosità che caratterizzano tale lavoro. Per affermare tali principi e per raggiungere detti scopi ogni poliziotto può iscriversi e diventare parte attiva dell'organizzazione;

temi fondamentali dell'attività sindacale di polizia sono i seguenti: miglioramento dell'organizzazione delle forze dell'ordine, una giustizia immediata, effettiva e la certezza della pena, una legge ed una politica estera che consenta un reale controllo del fenomeno dell'immigrazione e una collaborazione effettiva delle polizie comprese nell'area Schengen e nella Comunità europea,

si chiede di sapere:

quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere per verificare, nell'ambito delle proprie competenze, la questione che ha visto coinvolto l'assistente capo di Polizia Ruggero Strano;

se fosse a conoscenza delle decisioni e, in caso affermativo, per quali ragioni abbia avallato la scelta del trasferimento ad altra sede dell'assistente capo;

se non ritenga, alla luce delle memorie difensive presentate dal poliziotto, inidoneo ed iniquo il trasferimento ad altra sede;

come intenda garantire la libertà di espressione sindacale per gli appartenenti al corpo di Polizia e quali urgenti iniziative intenda adottare nei confronti di chi prova a rimuovere le condizioni tese a tutelare la libertà.

(4-05362)