Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/05358 SPILABOTTE, PEZZOPANE, CUCCA, CONTE, LUCHERINI, VALDINOSI, MANCUSO, MASTRANGELI, RUTA, LIUZZI, ORELLANA, D'ADDA, CUOMO, SOLLO - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-05358 presentata da MARIA SPILABOTTE
giovedì 25 febbraio 2016, seduta n.582
SPILABOTTE, PEZZOPANE, CUCCA, CONTE, LUCHERINI, VALDINOSI, MANCUSO, MASTRANGELI, RUTA, LIUZZI, ORELLANA, D'ADDA, CUOMO, SOLLO - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dell'economia e delle finanze - Premesso che:
lo sviluppo della normativa scolastica ha attribuito ai dirigenti delle istituzioni scolastiche autonome responsabilità, funzioni e compiti che sono essenziali per il miglioramento dell'offerta formativa e che si sono sempre più accresciuti;
la legge n. 107 del 2015 ha confermato il previgente quadro normativo, attribuendo alla dirigenza scolastica ulteriori compiti che sono stati e sono oggetto di forti contestazioni da parte delle organizzazioni sindacali del settore, degli studenti e dei docenti e sono di non facile applicazione nelle scuole;
il 4 dicembre 2014 il Governo ha assunto con le organizzazioni sindacali e i dirigenti scolastici l'impegno di dare soluzione alla grave situazione della categoria la cui retribuzione media professionale è diminuita a seguito dei tagli stabiliti dal "decreto Tremonti", di cui al decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010;
il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'incontro con le organizzazioni sindacali del 16 febbraio 2015, aveva dichiarato che con la legge in discussione sulla scuola sarebbe stata trovata adeguata soluzione ai problemi retributivi della dirigenza scolastica;
nella legge n. 107 viene inserito (al comma 86 dell'art. 1) uno stanziamento di 12 milioni per il 2015, di 35 milioni annui a partire dal 2016 per incrementare le retribuzioni dei dirigenti scolastici e uno stanziamento straordinario di 46 milioni per il 2016 e 14 milioni per il 2017 come una tantum per la retribuzione di risultato;
a fronte di tali stanziamenti, si registra un debito dello Stato verso i dirigenti scolastici di oltre 60 milioni di euro per gli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015, a causa delle riduzioni progressive dell'ammontare del fondo unico nazionale (FUN) dovute al "blocco Tremonti" e ad un'interpretazione discutibile da parte del Ministero dell'economia e delle finanze delle modalità di calcolo del FUN utilizzate dal Ministero dell'istruzione, per cui i dirigenti non ricevono da anni la retribuzione di risultato;
nel frattempo le retribuzioni di risultato dei dirigenti scolastici sono bloccate in tutte le regioni, la gran parte dei dirigenti che hanno coperto le oltre 4.000 reggenze degli ultimi 3 anni non è stata pagata e molti dei dirigenti nuovi assunti negli ultimi 3 anni non stanno ricevendo la retribuzione contrattuale spettante;
i contratti integrativi regionali sulla retribuzione di posizione e di risultato della dirigenza scolastica relativi agli anni 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 sono stati bloccati da rilievi formulati dall'ufficio centrale del bilancio della Ragioneria generale dello Stato, che determinano una diminuzione della retribuzione di posizione con conseguenze sul trattamento previdenziale e sulla liquidazione, con effetto retroattivo;
la certificazione del FUN 2015-2016, nel quale dovrebbero essere previsti gli stanziamenti stabiliti dalla legge n. 107 del 2015 per ripristinare parzialmente la retribuzione dei dirigenti ai livelli del 2010/2011, è ancora bloccata presso l'ufficio centrale del bilancio che richiede una riduzione retroattiva del FUN 2011-2012, a suo tempo regolarmente certificato e applicato, con la conseguente ulteriore diminuzione dell'ammontare del FUN 2015-2016;
i dirigenti scolastici denunciano un trattamento retributivo inaccettabile, che viola i loro diritti contrattuali e mortifica il loro ruolo nelle scuole, e lamentano un generale disinteresse per la loro condizione lavorativa caratterizzata da sempre più pressanti responsabilità e carichi di lavoro crescenti;
le organizzazioni sindacali hanno indetto lo stato di mobilitazione dei dirigenti scolastici, lamentando il mancato rispetto degli impegni assunti dal Governo e richiedendo l'apertura di un confronto a livello politico,
si chiede di sapere quali azioni i Ministri in indirizzo intendano, di concerto o autonomamente, attivare, per quanto di competenza, al fine di: 1) dare rapida certificazione al FUN 2015-2016 senza le ulteriori decurtazioni richieste dall'ufficio centrale del bilancio; 2) ripristinare la retribuzione professionale media dei dirigenti scolastici al livello dell'anno scolastico 2010/2011 attraverso la restituzione al fondo unico nazionale della retribuzione individuale di anzianità (RIA) dei dirigenti pensionati; 3) uniformare il comportamento dell'ufficio centrale del bilancio e degli uffici scolastici regionali così da evitare che si pervenga alla stipula di contratti integrativi regionali relativi alla retribuzione accessoria dei dirigenti scolastici (retribuzione di posizione e di risultato) che riducono la retribuzione dei dirigenti scolastici e incidono negativamente sul trattamento pensionistico e sulla liquidazione; 4) pagare ai dirigenti scolastici le spettanze arretrate relative agli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015; 5) avviare il confronto contrattuale con le organizzazioni sindacali per risolvere il problema della sperequazione retributiva interna ed esterna.
(4-05358)