• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/01470 RetItalia internazionale è la società di informatica in house dell’«Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane», ex ICE; gli impiegati...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-01470presentato daDE MICHELI Paolatesto diGiovedì 14 novembre 2013, seduta n. 118

DE MICHELI. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
RetItalia internazionale è la società di informatica in house dell’«Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane», ex ICE;
gli impiegati di RetItalia internazionale operano da circa 35 anni per la mission dell'ICE e, grazie alle competenze di tali professionisti dell’Information Technology, la società è stata in grado di offrire servizi professionali integrati, in un ampio spettro di aree tematiche, attraverso un approccio basato sull'utilizzo di metodologie, conoscenze e innovative tecnologie informatiche;
in data 22 gennaio 2013 l'Agenzia ICE ha deliberato la vendita di RetItalia internazionale per un contratto quinquennale pari a 15 milioni di euro, 3 milioni di euro annui, ma tale valore economico non consente la sopravvivenza lavorativa di più della metà del personale poiché il costo della società è pari a circa 4,3 milioni di euro;
sono fortissime le preoccupazioni dei lavoratori di RetItalia internazionale, legate al rischio concreto della perdita del posto di lavoro per almeno la metà del personale nell'immediato e dell'assoluta incertezza sul prossimo futuro per l'altra metà;
per salvaguardare l'occupazione dei 65 lavoratori, gli investimenti, le risorse e le conoscenze professionali, e per scongiurare la dispersione del patrimonio informatico conseguenti all'eventuale alienazione della società, la soluzione meno rischiosa potrebbe essere quella di mantenere RetItalia internazionale nel circuito della pubblica amministrazione;
tra maggio e giugno 2013 si sono tenute alcune riunioni con i vertici ICE e, a luglio, anche con il Ministero dello sviluppo economico, i quali hanno assicurato che, prima della pubblicazione del bando di gara per la vendita di RetItalia internazionale, avrebbero informato la rappresentanza sindacale di RetItalia sulle eventuali eccedenze emerse dalla relazione dell’advisor che ha redatto la due diligence e il bando stesso;
tuttavia, a quanto consta all'interrogante, la rappresentanza sindacale non è stata informata né su quanto è emerso dall'analisi effettuata, né sulle strategie da adottare per la salvaguardia dei posti di lavoro degli impiegati di RetItalia internazionale;
la mancanza di trasparenza e la vaghezza delle informazioni in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali, in occasione dell'incontro con ICE e con l’advisor avvenuto il 24 settembre 2013, hanno destato ulteriori preoccupazioni sulla piena collocazione di tutti i lavoratori della società;
il contratto e il bando di gara sono stati consegnati già i primi di settembre, rispettivamente all'Agenzia per l'Italia digitale e all'AVCP, ma le uniche informazioni in possesso dei lavoratori sono: la conferma del valore economico del contratto, pari a 3 milioni di euro inclusa IVA, vale a dire circa 2,3 milioni, insufficienti per la garanzia dei livelli occupazionali; l'esclusione dal bando e dal contratto di due progetti di rilievo e di carattere strategico, assegnati nel 2011 e nel 2012 dal Ministero dello sviluppo economico (il portale made in Italy, un sistema di vetrine virtuali e commercio elettronico dei prodotti italiani sul mercato internazionale) e l’international trade hub-Italia (un portale sponsorizzato dal «tavolo strategico nazionale per la trade facilitation» che consente alle imprese italiane di accedere da un unico punto a i tutti processi relativi all'internazionalizzazione); la pubblicazione a breve del bando di gara;
rispetto al trattamento riservato a Buonitalia, partecipata al 10 per cento dall'Agenzia-ICE, si ritiene fortemente iniquo il trattamento riservato a RetItalia internazionale (partecipata al 100 per cento dall'Agenzia-ICE), per la quale sembra non essersi palesata un'analoga volontà di individuare soluzioni per la salvaguardia di tutti i lavoratori;
per tutto quanto sopra esposto è urgente una pausa di riflessione che fermi la corsa alla pubblicazione del bando di gara, sospendendo la vendita di RetItalia internazionale, al fine di trovare soluzioni volte alla salvaguardia completa dei posti di lavoro –:
per quali ragioni si stiano per compromettere 65 posti di lavoro in un momento in cui in Italia la disoccupazione sta ancora aumentando, rischiando anche la perdita di competenze e conoscenze importanti per la pubblica amministrazione;
quali iniziative intenda assumere al fine di trovare le opportune soluzioni per garantire l'occupazione dei lavoratori di RetItalia. (5-01470)