Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Atto a cui si riferisce:
C.3/00453 lo «stop» del Governo alle grandi navi nel porto di Venezia rischia di avere pesanti ripercussioni non solo sull'economia lagunare ma anche sugli altri scali adriatici e italiani;
la...
Atto Camera
Interrogazione a risposta orale 3-00453presentato daCAUSIN Andreatesto diVenerdì 15 novembre 2013, seduta n. 119
CAUSIN, ZANETTI e CAPUA. —
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
. — Per sapere – premesso che:
lo «stop» del Governo alle grandi navi nel porto di Venezia rischia di avere pesanti ripercussioni non solo sull'economia lagunare ma anche sugli altri scali adriatici e italiani;
la decisione presa dal Governo di far passare le navi attraverso il Canale Contorta – S.Angelo previo dragaggio del fondale, oltre al divieto del passaggio dei traghetti da gennaio che già ridurrà i transiti nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, prevede la riduzione fino al 20 per cento, rispetto al 2012 del numero di navi di oltre 40 mila tonnellate di stazza, e da novembre 2014 il totale divieto alle navi superiori a 96 mila tonnellate;
ciò potrebbe comportare per il 2014 una perdita di 48 approdi, corrispondenti a 323.107 passeggeri quindi –19 per cento rispetto alle previsioni di traffico del 2014 e dal 2015 una perdita di 174 approdi corrispondenti a 1.037.397 passeggeri, quindi –60 per cento rispetto alle previsioni per il 2014;
il capoluogo veneto è il principale porto crociere dell'Adriatico con oltre il 35 per cento dei passeggeri e il 91,3 per cento del mercato della regione Veneto è costituito da navi sopra le 40 mila tonnellate;
in conseguenza della decisione del Governo, Venezia perderà la leadership nel Mediterraneo con un impatto economico e occupazionale molto forte;
occorre sottolineare che a rimetterci sarà tutta l'industria crocieristica nazionale; infatti, i passeggeri potranno calare in Italia del 18 – 20 per cento perdendo circa 2 milioni di crocieristi e le compagnie americane ad esempio non potendo fare scalo a Venezia si rivolgeranno a Paesi come la Spagna (Barcellona) o la Grecia –:
se non ritenga opportuno la convocazione di un tavolo tecnico i rappresentati delle categorie interessate al fine di un confronto approfondito sulle decisioni prese durante la riunione del 5 novembre 2013 e in vista dell'ordinanza che la capitaneria di porto dovrà presentare per la messa in opera di quanto stabilito dal Governo. (3-00453)