• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.7/00937    premesso che:     il 6 novembre 2014 veniva siglato dal Ministero dello sviluppo economico, la regione siciliana, il comune di Gela, l'Eni, la raffineria di Gela, Versalis...



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00937presentato daRICCIATTI Laratesto diMercoledì 2 marzo 2016, seduta n. 581

   Le Commissioni X e XI,
   premesso che:
    il 6 novembre 2014 veniva siglato dal Ministero dello sviluppo economico, la regione siciliana, il comune di Gela, l'Eni, la raffineria di Gela, Versalis spa, Syndial spa, Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici e Cgil, Cisl, Uil, Ugl territoriali, Confindustria Centro Sicilia, un protocollo d'intesa per l'area di Gela;
    con il citato protocollo d'intesa tenuto conto del progressivo e strutturale peggioramento dello scenario dovuto alla riduzione dei consumi petroliferi a causa della crisi economica e della crescente efficienza energetica, si sanciva la necessità di rivedere il modello industriale del sito di Gela avviando un piano di riconversione per favorire il reimpiego dei lavoratori interessati;
    con il protocollo d'intesa l'Eni si impegnava a predispone un programma di sviluppo industriale con investimenti complessivi di circa 2,2 miliardi di euro;
    tra gli obiettivi del protocollo d'intesa ci sono: a) lo sviluppo di attività basate su tecnologie innovative nell'ambito green; b) l'avvio di nuove attività di esplorazione e produzione di idrocarburi sul territorio della regione Sicilia; c) garantire l'occupazione in coerenza con il processo di riconversione dell'area industriale di Gela e favorire lo sviluppo di imprese locali operanti nel settore dell'energia e della green chemistry; d) iniziative di semplificazione dei procedimenti amministrativi al fine di assicurare il rispetto dei tempi procedurali minimi;
    a circa 15 mesi dalla stipula del protocollo d'intesa al petrolchimico di Gela si assiste al completo disinteresse delle istituzioni e di fatto non si è avviata la sua attuazione lasciando un intero territorio nella situazione di incertezza e di difficoltà in cui si trova Gela;
    non si può consentire che un'intera filiera venga dismessa, gettando nella disperazione lavoratori di molte categorie produttive tra diretto e indotto e un'intera città;
    è necessario e improcrastinabile che il Governo si faccia garante, con tutte le iniziative e gli atti di propria competenza, dell'attuazione del protocollo d'intesa sulla riconversione della raffineria, anche tenendo contro degli atti ad esso collegati che riguardano l'indotto, e che contestualmente accompagni il processo con un adeguato stanziamento per gli ammortizzatori sociali e metta in campo per Gela provvedimenti che sostengano la città in questa difficile e travagliata fase di transizione fino alla completa attuazione del citato protocollo;
    lavoratori dell'indotto, a dimostrazione della drammaticità della situazione e di mancanza di garanzie concrete, hanno manifestato con forza, anche con il blocco delle vie di accesso alla città, in difesa della raffineria Eni e di oltre duemila posti di lavoro;
    i sindacati, nel rilanciare la «Vertenza Gela», si sono dichiarati «estremamente insoddisfatti» dell'accordo sugli ammortizzatori sociali raggiunto a Roma, dal governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e dal sindaco, Domenico Messinese, con esponenti del Ministero dello sviluppo economico e di quello del lavoro e delle politiche sociali; infatti, rappresentano un intervento assolutamente insufficiente i tre mesi di cassa integrazione in deroga «strappati» al Governo, a fronte di articolate richieste che erano state avanzate e della sollecitazione ad avviare misure straordinarie, quali ad esempio un decreto-legge per l'Eni di Gela come è stato fatto per l'Ilva di Taranto, allo scopo di far fronte a una situazione di crisi straordinaria;
    ritardi da parte del Governo si sono registrati nel rilascio delle autorizzazioni ministeriali che hanno paralizzato alcune iniziative, causando il blocco delle imprese dell'indotto e le conseguenti proteste dei lavoratori rimasti senza reddito e senza strumenti di sostegno;
    l'Eni da parte sua ha confermato la validità dei propri impegni e ha annunciato l'inizio della costruzione dei nuovi impianti entro l'inizio della primavera 2016, ed allo scopo di accelerare l’iter delle autorizzazioni di cantierizzazione, al Ministero dello sviluppo economico si è svolta una conferenza di servizi con rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare il 18 febbraio;
    la «vertenza Gela» per la sua importanza e per le ricadute in termini occupazionali, sociali ed economici deve entrare nell'agenda delle priorità da affrontare da parte del Governo per dare attuazione completa al protocollo d'intesa siglato il 6 novembre 2014 e in attesa di ciò per attivare le necessarie forme di sostegno al reddito per i lavoratori interessati,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative per prevedere l'esenzione dal contributo addizionale posto a carico delle aziende richiedenti la cassa integrazione guadagni in deroga, ricadenti nelle aree di crisi complessa;
   ad assumere iniziative per prevedere il prolungamento delle misure di sostegno al reddito (cassa integrazione guadagni straordinaria, cassa integrazione guadagni ordinaria, contratti di solidarietà, mobilità ex 223 del 1991, mobilità in deroga) in corso di fruizione o già fruite dai lavoratori dell'indotto per la durata degli interventi di riconversione, di cui al protocollo d'intesa del 6 novembre 2014, fino al reimpiego dei lavoratori e con pagamento immediato;
   ad assumere le iniziative di competenza per l'adozione di un piano di prepensionamento per i lavoratori che hanno svolto lavori usuranti e ad alto rischio per la salute (malattie correlate alla presenza di amianto);
   ad assumere ogni iniziativa di competenza per autorizzare l'utilizzo delle risorse per finanziarie misure di politica passiva, ivi compresa la possibilità di disporre degli stanziamenti statali per la cassa integrazione in deroga 2016;
   ad attivare immediatamente le risorse dei fondi europei per la globalizzazione già previste nel protocollo d'intesa del 6 novembre 2014;
   ad assumere iniziative a valere sul fondo per le politiche attive;
   ad assumere iniziative per istituire la zona franca urbana, compresa la zona industriale per vecchie e nuove attività;
   ad attivarsi, per le parti di competenza, per l'accelerazione dei tirocini formativi previsti dal programma «garanzia giovani»;
   ad assumere iniziative per incentivare le «botteghe scuole» per la creazione di nuove opportunità lavorative artigianali, velocizzando e attuando tutte le iniziative di competenza per l'avvio delle bonifiche in tutto il territorio di Gela.
(7-00937) «Ricciatti, Martelli, Airaudo, Ferrara, Placido, Palazzotto, Franco Bordo, Costantino, D'Attorre, Duranti, Daniele Farina, Fassina, Fava, Folino, Fratoianni, Carlo Galli, Giancarlo Giordano, Gregori, Kronbichler, Marcon, Melilla, Nicchi, Paglia, Pannarale, Pellegrino, Piras, Quaranta, Sannicandro, Scotto, Zaratti, Zaccagnini».