• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/02953-A/016    premesso che:     la Relazione sull'amministrazione della giustizia nel Distretto giudiziario di Cagliari per l'anno 2015 ha rilevato in merito alla giurisdizione civile che i...



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02953-A/016presentato daPILI Maurotesto diMercoledì 9 marzo 2016, seduta n. 586

   La Camera,
   premesso che:
    la Relazione sull'amministrazione della giustizia nel Distretto giudiziario di Cagliari per l'anno 2015 ha rilevato in merito alla giurisdizione civile che i più recenti interventi legislativi non hanno sortito gli effetti sperati dal legislatore;
    nel periodo in considerazione sono sopravvenuti presso il Tribunale di Cagliari 26.910 procedimenti e ne sono stati definiti 26.705 con una pendenza a fine periodo di 40.741 procedimenti a fronte di 40.664 pendenti al 30.6.2014;
    presso il tribunale di Lanusei sono sopravvenuti 1.331 procedimenti e ne sono stai definiti 1.072 con una pendenza a fine periodo di 1.801, a fronte di 1.548 pendenti al 30.6.2014;
    presso il tribunale di Nuoro sono sopravvenuti 3,486 procedimenti e ne sono stati definiti 3.451 con una pendenza finale di 5.580, a fronte di una pendenza finale al 30.6.2014 di 5.554;
    presso il tribunale di Oristano sono sopravvenuti 4.545 procedimenti e ne sono stati definiti 4.781 con una pendenza finale di 7.418, a fronte di una pendenza finale al 30.6.2014 di 7.690;
    presso il tribunale di Sassari sono sopravvenuti 9,835 procedimenti e ne sono stati definiti 10.155 con una pendenza finale di 8.353, a fronte di una pendenza finale al 30.6.2014 di 8.649;
    presso il Tribunale di Tempio sono sopravvenuti 4.448 e ne sono stati definiti 5.630 con una pendenza finale di 6.506 a fronte di una pendenza al 30.6.2014 di 6.678;
    presso la corte di Appello di Cagliari sono sopravvenuti 1.334 procedimenti e ne sono stati definiti 1.775 con una pendenza finale di 2.945 a fronte di una pendenza al 30.6.2014 di 3,387;
    presso la sezione di Sassari ne sono sopravvenuti 1.338 e definiti 1.053 con una pendenza finale di 2.346, a fronte di una pendenza al 30.6.2014 di 2.281;
    per i giudici di pace del distretto non si hanno dati affidabili poiché, a seguito degli accorpamenti, la maggior parte degli uffici non circondariali ma anche parte di quelli circondariali non hanno inviati i dati;
    si può rilevare che i dati delle definizioni sono sostanzialmente stabili e che anche le pendenze a fine periodo sono sostanzialmente sovrapponibili a quelle del 30 giugno 2014;
    ciò significa che gli uffici hanno raggiunto il massimo di produttività possibile e che gli interventi legislativi di deflazione non hanno sortito effetti sostanziali non essendo in grado di incidere su una macchina al massimo regime di giri;
    in controtendenza solo la Corte di Appello di Cagliari che, avendo adottato misure tabellari e strutturali efficaci, è stata in grado di recuperare efficienza e di erodere anno dopo anno un arretrato notevole rientrando nella normalità;
    la durata media dei procedimenti definiti con sentenza è stata di 1.544 giorni presso il tribunale di Cagliari, di 576 presso il tribunale di Lanusei, di 1.386 giorni presso il Tribunale di Nuoro, di 1.666 giorni presso il tribunale di Oristano, di 826 giorni presso il Tribunale di Sassari, di 1267 giorni presso il tribunale di Tempio, di 909 giorni presso la Corte di appello di Cagliari e di 958 giorni presso la sezione di Sassari;
    tale durata è per molti uffici assolutamente al di fuori dei parametri europei ed è quindi indispensabile che sia effettivamente attuata una rimodulazione dei ruoli al fine di dare la precedenza alle cause di più vecchia iscrizione, che poi sono normalmente quelle più complesse, come ad esempio le cause di divisione ereditaria che impongono consulenze tecniche e prove lunghe e difficili;
    è indispensabile che i dirigenti degli uffici vigilino affinché le cause di più vecchia iscrizione siano definite con la massima urgenza ed adottare le modifiche tabellari occorrenti, non essendo più procrastinabile la soluzione quanto meno di tale problema;
    la legge sulla mediazione obbligatoria, apprezzata sostanzialmente dalla magistratura per il suo effetto deflattivo, aveva incominciato a dare qualche frutto nel 2012, consentendo nel distretto il raggiungimento del 10 per cento del totale dei procedimenti, il che era subito apparso un traguardo di rilievo considerato che i programmi di riduzione delle pendenze erano fissati su tale soglia;
    le istanze di mediazione iscritte nel distretto nel periodo luglio-dicembre 2012 erano state 516, mentre ne erano state definite 753, con una percentuale di accordo raggiunto del 34,3 per cento nel caso aderente (i dati sono relativi agli organismi rispondenti). Ciò dimostrava che l'istituto era in grado la relazione della Presidente della Corte d'appello fa rilevare che «la recente riforma legislativa sulla degiurisdizionalizzazione (legge n. 162 del 2014), propagandata a livello politico come il tocca sana per la diminuzione del contenzioso giudiziario, in generale e nella materia della famiglia in particolare, non abbia in realtà apportato nessun elemento di deflazione, sia per il fatto che la soluzione stragiudiziale della crisi matrimoniale, da definirsi davanti al Sindaco, è limitata al casi più semplici, che si risolverebbero con degli accordi davanti al giudice, sia per lo scarsissimo ricorso nella realtà locale alla negoziazione assistita in materia di famiglia. Consta che neppure un caso sia stato presentato»;
    l'organico è assolutamente insufficiente, considerato l'incremento dei procedimenti cautelari e delle procedure ex legge Fornero che, per i rapidissimi tempi di definizione, influiscono sulla programmazione del lavoro da parte dei magistrati della sezione Lavoro;
    il fenomeno migratorio è, infatti, in costante e continua crescita anche nel nostro Paese ed il carico principale ricade, sotto il profilo giudiziario, sul Tribunale di Cagliari, competente unico per tutta la Sardegna, secondo i criteri fissati dalla legge;
    sotto quest'ultimo profilo, basti porre l'attenzione sul fatto che ormai le iscrizioni hanno raggiunto una media di 20 ricorsi al giorno e che le iscrizioni e le comunicazioni degli atti ai fini dell'instaurazione del contraddittorio sono tutte a carico della cancelleria, il cui lavoro quotidiano è ormai concentrato per un terzo del lavoro totale, su queste pratiche;
    nella relazione si sostiene: le criticità connesse inevitabilmente a questi numeri, sono essenzialmente due; la prima è che i soggetti richiedenti asilo, sino a quando il giudice non pronuncia, sono obbligati a vivere nei centri di accoglienza o nelle strutture appositamente individuate, con inevitabile compromissione della loro libertà personale. La seconda, non meno grave conseguenza, è che per il soggiorno ed il mantenimento dei richiedenti asilo, lo Stato sostiene dei costi giornalieri, nel loro complesso, non secondari;
    le udienze di comparizione davanti al giudice sono ormai fissate per il 2019: i giudici che si occupano di questi ricorsi sono i quattro giudici della sezione «famiglia», i quali hanno ciascuno un carico di più di 1000 cause (tra contenzioso e volontaria giurisdizione);
    presso il tribunale di Cagliari, come già segnalato in occasione della relazione relativa all'anno precedente, l'istituto dell'amministrazione di sostegno ha comportato un numero di iscrizioni di ricorsi assai più elevato e un altrettanto incremento numerico dei decreti emessi nel corso della gestione delle singole procedure;
    quanto ai Giudici di Pace, il 1o luglio 2014 è intervenuto l'accorpamento da parte degli Uffici del giudice di pace circondariale di quelli non circondariali;
    per il Circondario di Cagliari l'accorpamento ha riguardato 12 Uffici del giudice di pace soppressi. Ciò ha reso più razionale l'organizzazione del servizio, raggiungendo così anche consistenti economie nell'organizzazione amministrativa e del personale, ed una maggiore professionalità della risposta giudiziaria, senza pregiudicare in maniera significativa l'utenza;
    la revisione della geografia giudiziaria ha avuto ripercussioni nell'assetto organizzativo e funzionale dell'ufficio che ha preso in carico le pendenze degli uffici soppressi, senza tuttavia poter contare per intero sul relativo personale amministrativo;
    a fronte, pertanto, di un cospicuo incremento del carico di lavoro per l'Ufficio, considerato l'ampliamento della competenza territoriale e, di conseguenza, del bacino di utenza servito, non è seguita una corrispondente rideterminazione della pianta organica del personale amministrativo, la cui ultima definizione risale al 2013,

impegna il Governo:

   a valutare con attenzione la complessità dell'articolazione giudiziaria della Sardegna, tenendo conto delle esigenze legate sia all'insularità che all'aspetto non secondario delle mobilità e delle infrastrutture interne;
   a rafforzare tutte le possibili procedure di conciliazione obbligatoria che avrebbero effetto diretto sul carico giudiziario;
   a valutare la necessità di rafforzare con somma urgenza gli organici delle strutture giudiziarie della Sardegna, considerate le gravi carenze sia per quanto riguarda i giudici, che il personale tecnico e amministrativo.
9/2953-A/16. (Testo modificato nel corso della seduta come risultante dalla votazione per parti separate)  Pili.