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Atto a cui si riferisce:
C.3608 Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
Testo senza riferimenti normativi
XVII LEGISLATURA
 

CAMERA DEI DEPUTATI


   N. 3608


PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
VALIANTE, RUSSO, FIORONI, TARTAGLIONE, BENAMATI, BOSSA, CAPOZZOLO, CARLONI, CURRÒ, D'AGOSTINO, DE MITA, FAMIGLIETTI, FREGOLENT, FUSILLI, GIGLI, GINOBLE, GULLO, TINO IANNUZZI, LATRONICO, RIBAUDO, RUBINATO, VEZZALI
Disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea
Presentata il 15 febbraio 2016


      

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Onorevoli Colleghi! La dieta mediterranea rappresenta uno stile di vita, non solo uno stile di alimentazione, composto da un insieme di diversi fattori: antropologici, sociali, economici, gastronomici e ambientale-paesaggistici. Per diversi decenni essa è stata considerata come una delle tante diete (nel senso di riduzione del peso corporeo) da seguire e solo dalla fine degli anni novanta, grazie a numerosi studi medico-scientifici la comunità scientifica ha rivalutato le scoperte fatte dal fisiologo Ancel Keys nei lontani anni cinquanta.
      Nel 2015, senza non poche difficoltà, l'UNESCO ha inserito la dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale.
      La comunità scientifica, oltre quella politica, ha preso atto che la dieta mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Il termine dieta non equivale solo ai valori nutrizionali, ma comprende la storia dei popoli, la cultura materiale, la tutela del paesaggio, la biodiversità, la dimensione sociale e rituale del cibo, le regole di vita e di comportamento.
      La dieta mediterranea è caratterizzata, infatti, da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, costituito principalmente da olio di oliva, cereali, frutta fresca o secca, verdure, una moderata quantità di pesce, latticini e carne, molti condimenti e spezie, il tutto accompagnato da vino o infusi, nonché costituito dalle tecniche riproduttive e colturali di tali prodotti che sono possibili solo attraverso il rispetto delle tradizioni delle comunità mediterranee.
      Con il termine «dieta» si fa riferimento all'etimo greco «stile di vita», cioè all'insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, delle abilità, dei saperi e degli spazi culturali con i quali le popolazioni del Mediterraneo hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l'ambiente culturale, l'organizzazione sociale e l'universo mitico e religioso. Così facendo il concetto di dieta mediterranea si pone come anello di congiunzione tra passato e presente e si presta a essere una salvifica chiave di lettura per la modernità volta al recupero di un consapevole rapporto con il cibo, al ritorno di stili di vita, a considerare il pasto come un atto sociale, oltre che gastronomico, e a pensare alla condivisione del cibo come a una manifestazione tangibile degli affetti, dei valori e delle relazioni interpersonali più significative.
      Questo valore è dovuto alle ideali condizioni climatiche: regime plurimetrico modesto, concentrazione delle precipitazioni nei mesi autunnali e invernali, lunghe estate caldi e secche. L'area, inoltre, è composta da tre ecosistemi complementari: mare, piattaforma continentale e pianure costiere o situate in prossimità di corsi d'acqua.
      Le ricerche condotte da Keys hanno posto sotto l'obiettivo internazionale la validità del modello alimentare mediterraneo reso unico da un sistema ambientale incontaminato e scandito da modelli di vita molto particolari che si ripercuotevano sul tipo di alimentazione e di produzione.
      I diversi studi condotti anche nel Seven Countries Study hanno evidenziato come la dieta mediterranea per sua natura tenda a prediligere il consumo di prodotti di stagione localmente disponibili, riducendo sensibilmente, in questo modo, il contributo in atmosfera dell'anidride carbonica dovuta alla distribuzione e alla commercializzazione. Nella dieta mediterranea, inoltre, la quantità di proteine provenienti da prodotti di origine animale rappresenta solo un terzo delle proteine totali a seguito del moderato consumo di carne previsto dalla dieta.
      Nel caso della dieta mediterranea le quantità consumate di frutta e vegetali nonché di cereali (sorto forma soprattutto di pane e di pasta) presentano valori decisamente più pronunciati rispetto al modello di tipo statunitense, il quale, come si vede, predilige soprattutto prodotti di origine animale: i valori della carne, del latte e dei suoi derivati sono nettamente più alti rispetto a quelli riscontrati nella dieta mediterranea.
      Keys fu il primo a dare risalto al rapporto fra l'assunzione di energia, il dispendio energetico e il tasso metabolico a riposo, permettendo la comprensione della dispersione di calorie in attività e dei fenomeni totali che conducono all'obesità.
      Analizzando gli ultimi decenni si evidenzia come il regime alimentare del popolo mediterraneo negli anni sia modificato, indirizzandosi più sulla dieta statunitense che sulla dieta mediterranea.
      L'Italia negli anni ha mutato il suo modo di alimentarsi, allineandosi più alle abitudini statunitensi che a quelle mediterranee, e ciò ha comportato una tendenza all'obesità elevata oltre che ai disturbi alimentari in genere. In Italia il 10 per cento della popolazione è obesa e il 40 per cento è in sovrappeso. Se si analizzano i dati relativi alle giovani generazioni si evince che queste percentuali sono anche più alte e, contraddizione delle contraddizioni, i popoli residenti nelle regioni patria della mediterraneità sono anche quelli che mostrano un livello di obesità e di disturbi alimentari più elevato.
      È necessario quindi prevedere degli strumenti anche normativi che possano aiutare a modificare il comportamento degli individui e riavvicinarli ai princìpi della dieta mediterranea.
      A tale fine l'Ufficio ricerche e studio di Fareambiente ha verificato attraverso un'indagine come fosse percepita oggi la dieta mediterranea. I dati hanno rafforzato i presupposti che hanno portato alla redazione della proposta di legge.
      Gli italiani, infatti, non hanno ancora chiaro il concetto di dieta mediterranea e soprattutto quali sono gli alimenti che la rappresentano. Un dato fondamentale è quello che evidenzia come il 43,5 per cento del campione non sia a conoscenza che l'attività fisica sia parte integrante del regime alimentare legato alla dieta mediterranea e soprattutto rimane un po’ perplesso di fronte al termine piramide alimentare; solo il 24 per cento è a conoscenza che essa è la rappresentazione grafica dei princìpi nutrizionali della dieta mediterranea.
      È stata anche sottolineata la necessità di identificare al meglio i prodotti rientranti nel regime alimentare (con una migliore identificazione ed etichettatura nei punti di vendita o di somministrazione del cibo, anche attraverso una più adeguata campagna promozionale, infatti il 50 per cento del campione afferma di conoscere solo alcuni prodotti e non tutti).
      Il campione è convinto che oggi solo il 10 per cento dei prodotti nei menù sia rappresentativo della dieta mediterranea (questo dato è giustificato dal fatto che essi confondono i prodotti in base al luogo di produzione e quindi di provenienza).
      È fondamentale quindi creare una nuova genesi del consenso, che consenta a tutti i livelli di comprendere la validità e i valori della dieta mediterranea non solo in termini nutrizionali, ma storici, antropici e ambientali.
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PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Finalità e oggetto).

      1. La presente legge reca disposizioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea intesa come modello di vita che è riconosciuta quale patrimonio culturale immateriale dall'UNESCO ai sensi della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, ratificata ai sensi della legge 27 settembre 2007, n. 167.
      2. La dieta mediterranea si fonda sul rispetto del territorio e della biodiversità e garantisce la conservazione e lo sviluppo delle attività tradizionali e dei mestieri collegati alla pesca e all'agricoltura nelle comunità del mare Mediterraneo. Un ruolo fondamentale nella dieta mediterranea è svolto dalle comunità locali che garantiscono la trasmissione delle competenze, la conoscenza di riti, atti tradizionali e usanze nonché la salvaguardia delle tecniche.
      3. La tutela dei valori della dieta mediterranea è assicurata mediante il rispetto del patrimonio immateriale oltre che materiale dei luoghi, nonché delle diversità e delle autonomie dei popoli. A tali fini sono previsti appositi interventi per la diffusione di informazioni e per la semplificazione degli scambi, in conformità alle disposizioni vigenti in materia di tutela della qualità e della salubrità dei prodotti rientranti nel modello nutrizionale della dieta mediterranea e di lotta alla contraffazione, alla sofisticazione e all'adulterazione.

Art. 2.
(Definizione e obiettivi).

      1. Ai fini della presente legge si intende per dieta mediterranea: l'insieme di pratiche

tradizionali, conoscenze e competenze, che vanno dal paesaggio all'alimentazione, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo, caratterizzato da un modello nutrizionale rimasto costante nel tempo e nello spazio, tramandato di generazione in generazione, che costituisce un senso di appartenenza e di continuità per le popolazioni coinvolte.
      2. La presente legge persegue i seguenti obiettivi:

          a) diffondere i sani e salutari stili di vita identificativi della dieta mediterranea, nonché i suoi valori basati sui princìpi della mediterraneità e promuovere tale dieta come modello di corretto stile di vita anche ai fini della prevenzione dei rischi derivanti da una scorretta alimentazione;

          b) predisporre studi e ricerche interdisciplinari relativi ai valori della dieta mediterranea nei diversi sistemi economico-territoriali nonché agli effetti e alle relazioni tra la dieta mediterranea e la salute pubblica;

          c) redigere un catalogo dei prodotti rientranti nel modello nutrizionale della dieta mediterranea con l'indicazione dei rispettivi luoghi di produzione;

          d) promuovere e valorizzare la diffusione dei prodotti tipici e locali rientranti nel modello nutrizionale della dieta mediterranea nei sistemi di ristorazione privata e collettiva e in particolare nelle mense scolastiche, anche mediante la previsione di incentivi di tipo socio-economico;

          e) elaborare modelli innovativi che rispettino la cultura materiale e immateriale del territorio per espandere il mercato dei prodotti della dieta mediterranea inseriti e identificativi di contesti paesaggistici e storico-culturali dei territori di provenienza;

          f) prevedere percorsi formativi e attività divulgative sulla dieta mediterranea nonché sulle culture e sui territori a essa associati, anche attraverso l'inserimento nelle linee guide sull'educazione alimentare

di azioni e di attività riguardanti i valori e i princìpi della dieta mediterranea;

          g) prevedere momenti di interscambio, di cooperazione e di condivisione tra culture e sistemi socio-economici al fine di migliorare le azioni di integrazione tra popoli e culture di aree omogenee e di aree dissimili.

      3. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute definisce, con proprio decreto, le linee operative per l'attuazione degli obiettivi di cui al comma 2.

Art. 3.
(Commissione per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità).

      1. Presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è istituita, d'intesa con i Ministeri dello sviluppo economico, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute, sentite le associazioni di categoria e ambientaliste più rappresentative a livello nazionale, la Commissione per la tutela, la valorizzazione e la promozione della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità, di seguito denominata «Commissione».
      2. La Commissione è presieduta da un soggetto designato, tramite valutazione dei titoli scientifico-culturali, dai Ministeri e dalle associazioni di cui al comma 1 ed è composta da un rappresentante di ogni Ministero e di ogni associazione di cui al medesimo comma 1, da nove esperti designati dai Ministeri medesimi in possesso di curricula specifici e da un esperto designato dalla Commissione nazionale italiana per l'UNESCO.
      3. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali provvede al funzionamento della Commissione nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. La partecipazione alla Commissione, anche

con funzioni di presidente, è a titolo gratuito e non sono previsti indennità e rimborsi di alcun tipo.
      4. La Commissione ha funzioni consultive, propositive e di monitoraggio sulle politiche nazionali relative alla diffusione e alla valorizzazione della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità, del catalogo di cui all'articolo 6 e del modello socio-culturale rappresentato dalla stessa dieta. In particolare, la Commissione ha il compito di:

          a) promuovere la diffusione della dieta mediterranea a livello nazionale e internazionale;

          b) tutelare le origini culturali della dieta mediterranea, mediante la valorizzazione degli aspetti sociali, economici e storico-culturali e la loro trasmissione alle giovani generazioni;

          c) provvedere alla definizione della programmazione degli interventi di promozione, sviluppo e valorizzazione della dieta mediterranea a livello nazionale e internazionale, anche attraverso l'opportuna attività di comunicazione e diffusione delle informazioni relative alla ricerca e alla sperimentazione in materia.

Art. 4.
(Istituzione della Giornata nazionale della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità).

      1. È istituita la Giornata mondiale della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità, di seguito denominata «Giornata», celebrata il 17 novembre di ogni anno. Se la Giornata cade in un giorno feriale, è celebrata il primo giorno festivo utile, successivo al feriale.
      2. La Giornata è celebrata in tutte le regioni, le province e i comuni. Gli istituti scolastici e le università, nella settimana relativa al 17 novembre, sono tenuti a svolgere iniziative di promozione e divulgazione sulla dieta mediterranea.
      3. I Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali, dello sviluppo economico,

dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute intraprendono, in occasione della Giornata, anche sulla base delle proposte della Commissione, ogni adeguata iniziativa di promozione e di comunicazione della dieta mediterranea e dei valori a essa riferiti.
Art. 5.
(Promozione della dieta mediterranea nei servizi di mensa scolastica e nella ristorazione collettiva e privata).

      1. In sede di gara d'appalto per l'affidamento e per la gestione dei servizi di mensa scolastica e di fornitura di alimenti e prodotti agroalimentari ad asili nido, scuole dell'infanzia, scuole primarie, scuole medie secondarie di primo e di secondo grado, mense ospedaliere, case di cura e strutture per anziani, le imprese appaltanti devono prevedere una riserva di punteggio per le offerte di servizi e forniture che siano a chilometri zero e prevedano alimenti freschi inseriti nel catalogo di cui all'articolo 6.
      2. Al fine di garantire una corretta educazione alimentare dei giovani, le disposizioni del comma 1 si applicano anche ai servizi di fornitura di prodotti agroalimentari destinati alla distribuzione automatica attraverso apparecchi ubicati all'interno delle strutture di cui al medesimo comma 1. Inoltre, allo scopo di incentivare il consumo di prodotti tipici della dieta mediterranea, quali frutta e verdura, anche attraverso i distributori automatici, gli enti pubblici dei settori della sanità e della scuola devono prevedere, in sede di gara di appalto, l'esenzione dal pagamento del canone di concessione per i distributori di prodotti agroalimentari tipici, regionali e aventi caratteristiche salutari e, comunque, inseriti nel catalogo di cui all'articolo 6.
      3. È fatto obbligo ai servizi di refezione scolastica e di fornitura di alimenti e di prodotti alimentari di cui ai commi 1 e 2 di programmare attività di informazione dei valori dello stile di vita della dieta

mediterranea, anche attraverso materiali elaborati dalla Commissione.
      4. Tramite regolamento adottato dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della salute, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sono individuati i criteri e le modalità di attuazione delle disposizioni della presente legge, nel rispetto dell'ordinamento dell'Unione europea e delle prerogative e competenze regionali in materia di organizzazione scolastica.
Art. 6.
(Istituzione del catalogo dei prodotti della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità).

      1. È istituito, con decreto di natura non regolamentare del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, il catalogo dei prodotti della dieta mediterranea – patrimonio dell'umanità, al fine di salvaguardare e di valorizzare lo stile di vita della dieta mediterranea nonché di promuovere, anche in ambito internazionale, i prodotti ad essa connessi, i paesaggi rurali storici e le colture tipiche tradizionali.
      2. Il catalogo di cui al comma 1, in particolare, ha la finalità di rendere visibili e facilmente identificabili gli operatori effettivamente e attivamente impegnati nella promozione e nella tutela dei prodotti e dello stile di vita della dieta mediterranea.