• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02115    in un atto di sindacato ispettivo svoltosi il 10 marzo 2016 presso l'XI Commissione (lavoro pubblico e privato) riguardante lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, il rappresentante...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02115presentato daPASTORINO Lucatesto diMartedì 15 marzo 2016, seduta n. 590

   PASTORINO, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI, SEGONI e TURCO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   in un atto di sindacato ispettivo svoltosi il 10 marzo 2016 presso l'XI Commissione (lavoro pubblico e privato) riguardante lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso, il rappresentante del Governo ha sostenuto che «dalle informazioni acquisite dalla direzione territoriale competente, non risulta essere stata presentata alla direzione provinciale dell'Inps alcuna istanza volta al riconoscimento in favore dei lavoratori dello stabilimento di Riva Trigoso del trattamento di cassa integrazione ordinaria»;
   questa risposta è stata fornita agli interroganti nonostante numerose fonti di stampa avessero riportato la notizia che, dal 7 marzo 2016, a seguito del fallimento delle trattative con le rappresentanze sindacali su un complesso di misure alternative, erano iniziate tredici settimane di cassa integrazione ordinaria nello stabilimento, che coinvolgeranno, fino al 5 giugno 2016, un massimo di trentacinque dipendenti. Questo provvedimento, nei fatti, sta interessando quindici lavoratori;
   fonti di stampa successive alla risposta data all'atto di sindacato ispettivo in Commissione, confermano quanto sopra esposto. Si riporta testualmente la notizia che «si è svolto un nuovo picchetto alla portineria di Fincantieri indetto dai Cobas». «Con il presidio, che si aggiunge al blocco dello straordinario, a cui aderisce anche Fiom, i lavoratori protestano contro l'apertura della cassa integrazione, iniziata il 7 marzo 2016 e destinata a proseguire sino alla fine di giugno 2016. Al momento sono ancora quindici gli operai a casa»;
   inoltre, Confindustria Genova, già con nota del 4 febbraio 2016, comunicava (a Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil), ai sensi e per gli effetti della procedura di cui all'articolo 14 del decreto-legge 14 settembre 2015, n. 148, che Fincantieri spa-stabilimento di Riva Trigoso avrebbe dovuto procedere «con carattere d'urgenza alla contrazione dell'attività produttiva delle proprie maestranze, a favore delle quali viene richiesto l'intervento della cassa integrazione guadagni» a causa di una «carenza di commesse di lavoro». Il testo di questa nota riporta le modalità attuative del provvedimento come effettivamente messe in atto a far data dal 7 marzo 2016;
   il livello di produzione e del carico di lavoro dello stabilimento di Riva, attuali e in prospettiva, in particolare a seguito delle nuove e importanti commesse del programma navale 2015 (cosiddetta «legge navale» approvata dal Parlamento circa un anno fa), risultano decisamente elevati: testimonianze dei sindacati riferiscono che in alcuni reparti è stato pure chiesto ai lavoratori di non usufruire delle ferie, tale la mole di lavoro;
   paradossalmente, secondo i dati a consuntivo 2015, ben il 55 per cento delle lavorazioni di scafo e allestimento viene appaltato a ditte esterne;
   l'applicazione della cassa integrazione appare incongrua a fronte dell'attuale livello di produzione dello stabilimento di Riva e delle sue prospettive a 5 anni –:
   se il Ministro interrogato non intenda svolgere ogni verifica di competenza in ordine ai fatti riportati in premessa, cui il Governo non sembra aver riservato adeguata attenzione anche in occasione della precedente risposta all'atto di sindacato ispettivo sopra citato, per chiarire quali passi concreti abbia intenzione di muovere rispetto alle scelte industriali dell'impresa, salvaguardando la massima produttività dello stabilimento di Riva Trigoso e il diritto al lavoro dei suoi dipendenti.
(3-02115)