Testo MOZIONE
Atto a cui si riferisce:
S.1/00538 esprimendo inquietudine in relazione ad attività militari di pattugliamento marittimo condotte da naviglio militare francese in acque che, al momento, risultano sotto la sovranità nazionale...
Atto Senato
Mozione 1-00538 presentata da ROBERTO CALDEROLI
mercoledì 16 marzo 2016, seduta n.594
CALDEROLI, DIVINA, CENTINAIO, ARRIGONI, CANDIANI, COMAROLI, CONSIGLIO, CROSIO, STEFANI, STUCCHI, TOSATO, VOLPI - Il Senato,
esprimendo inquietudine in relazione ad attività militari di pattugliamento marittimo condotte da naviglio militare francese in acque che, al momento, risultano sotto la sovranità nazionale della Repubblica italiana;
stigmatizzando la circostanza che, in seguito all'attività di pattugliamento militare marittimo da parte francese, ad alcune imbarcazioni italiane sia stato precluso l'esercizio della pesca in alcune zone dell'alto Tirreno ed una è stato addirittura sequestrato il peschereccio "Mina";
rilevando, altresì, come le autorità francesi abbiano giustificato il loro comportamento facendo riferimento ad un accordo bilaterale con l'Italia, stretto nel marzo 2015 a Caen e dall'Italia non ancora ratificato;
prendendo atto di quanto affermato il 24 febbraio 2016 dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e ribadito alla Camera, in sede di III Commissione permanente (Affari Esteri e comunitari) dal Governo il giorno seguente, e cioè che l'intesa di Caen non è in vigore e non esiste al momento alcun accordo internazionale di delimitazione delle acque marittime tra Italia e Francia, non potendo considerarsi tale neanche l'intesa bilaterale di fatto raggiunta nel 1892, che peraltro concerneva la sola baia di Mentone;
rilevando che comunque è stato negoziato un accordo, al cui perfezionamento sono stati necessari ben 6 anni di trattative, condotte da diversi governi ed amministrazioni tecniche, e cioè il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per gli aspetti di protezione ambientale, il Ministero della difesa per gli aspetti di sicurezza, il Ministero dello sviluppo economico per la piattaforma continentale, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per le questioni legate alla pesca e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per gli aspetti di protezione dei beni culturali;
sottolineando altresì come, sempre presso la Camera dei deputati, il Governo abbia affermato di ritenere indispensabile stabilire fra l'Italia e la Francia dei confini marittimi certi e univoci, circostanza che non dovrebbe però comportare cessioni di porzioni di zone marine, sottoposte alla sovranità o allo sfruttamento economico esclusivo da parte del nostro Paese;
rilevando inoltre come, in attesa di un accordo bilaterale, la Francia abbia comunque provveduto unilateralmente a creare una zona di protezione ecologica nel 2004 e a definire la sua zona economica esclusiva nel 2012, con l'effetto di estendere la propria giurisdizione sull'alto mare;
sottolineando come il Governo abbia affermato alla Camera dei deputati di esser pronto a considerare l'integrazione dell'accordo di Caen con ulteriori strumenti, qualora ciò risultasse opportuno, in seguito alla valutazione di quanto è successo al peschereccio Mina, prima di attivare il consueto iter di ratifica in Parlamento;
rilevando che i francesi hanno, comunque, riconosciuto il loro operato nei confronti del peschereccio Mina come un "deprecabile errore", procedendo al dissequestro dell'imbarcazione;
esprimendo l'auspicio che il Governo italiano difenda gli interessi nazionali del Paese, anche sotto il profilo dello sfruttamento economico delle aree marittime, sottoposte alla sovranità della Repubblica o sulle quali comunque insista un diritto al godimento esclusivo delle loro risorse,
impegna il Governo:
1) a non intraprendere in futuro alcuna trattativa concernente modificazioni territoriali, comprese quelle concernenti le acque territoriali e quelle facenti parte della zona economica esclusiva, senza preventivamente darne notizia al Parlamento ed acquisirne il parere;
2) a difendere gli interessi nazionali della Repubblica e delle imprese italiane nelle acque territoriali della Repubblica e quelle rientranti nella sua zona economica esclusiva;
3) a sottoporre all'attenzione del Parlamento le clausole territoriali marittime, già pattuite con la Francia a Caen e le eventuali integrazioni che si deciderà di apportare agli accordi raggiunti nel 2015;
4) ad assicurare la tutela legale ai natanti italiani, che venissero sequestrati in futuro dalle autorità francesi, in base ad altri "deprecabili errori", dovuti all'anticipata o non corretta applicazione degli accordi di Caen non ancora in vigore.
(1-00538)