• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/12581    la direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha recentemente licenziato un provvedimento che decreta...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12581presentato daIACONO Mariatesto diVenerdì 18 marzo 2016, seduta n. 593

   IACONO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
   la direzione generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha recentemente licenziato un provvedimento che decreta l'esclusione della Sicilia dalla ripartizione delle cosiddette «quote tonno», al contrario di quanto programmato per il resto delle regioni italiane;
   tale decisione ha suscitato la condivisibile protesta di tutte le organizzazioni professionali e di categoria del settore, nonché delle principali flotte pescherecce siciliane, comprensibilmente preoccupate per la drammatica ricaduta che essa avrebbe sulle già deficitarie condizioni di un comparto che, al contrario di quanto accade effettivamente, dovrebbe costituire uno dei principali cardini dello sviluppo economico della regione;
   perfino la regione siciliana ha giustamente unito la sua voce di vibrata protesta a quelle degli operatori del settore, addivenendo, su iniziativa dell'assessore regionale al ramo, On.le Antonello Cracolici, alla convocazione del consiglio regionale della pesca, al fine di concertare e pianificare tutte le iniziative ritenute opportune a salvaguardare la nostra marineria artigianale e costiera;
   tale provvedimento rappresenta a conti fatti un colpo ferale ad un tipo di attività, quella della pesca artigianale, che oltre a costituire una delle pratiche più diffuse in molte parti della fascia costiera sud occidentale, in primis Sciacca, Licata e Mazara del Vallo, rappresenta altresì uno dei più antichi e suggestivi tratti identificativi della tradizione e della storia marinara siciliana;
   non si prevede alcuna «quota tonno», a fronte di un esponenziale aumento di tale specie ittica, stimato dell'ultimo pari a circa il 20 per cento rispetto all'anno precedente, benché il Mediterraneo sia letteralmente pieno di tonni che stanno prosciugando il mare delle specie di cui si alimentano, fra cui caratteristiche tipologie di pesce azzurro, sarde ed acciughe su tutti; alla luce di ciò, ben si comprende il danno enorme che viene arrecato a quelle flotte pescherecce la cui prevalente attività si concentra sulla pesca di tali specie;
   un tale provvedimento denota secondo l'interrogante quanto meno una non adeguata conoscenza delle attività di pesca che si svolgono nel Mediterraneo, nonché una altrettanto evidente mancanza di concertazione con le istituzioni regionali siciliane e con le organizzazioni professionali e di categoria;
   tale iniziativa appare ancor più incomprensibile laddove si pensi che essa muove in direzione diametralmente opposta a recenti direttive emanate dal Parlamento europeo in materia di pesca e cooperazione; il Parlamento europeo ha recentemente approvato una risoluzione mirante a ripartire il 20 per cento delle «quote di tonno» nazionali, tenendo conto anche della pesca artigianale, non comprendendosi dunque le motivazioni di una tale esclusione, atteso che la Sicilia risulta ad oggi la marineria più grande ed importante d'Italia proprio nel settore della pesca artigianale –:
   quali iniziative abbia intenzione di assumere al fine di porre rimedio agli effetti devastanti che avrebbe tale provvedimento della direzione generale pesca sulla flotta siciliana e quali correttivi si intendano dunque apportare per salvaguardare le aspettative e gli incomprimibili diritti di quanti ancora in Sicilia fanno della pesca la loro principale attività lavorativa, contribuendo in significativa parte alla crescita ed allo sviluppo economico, occupazionale e perfino culturale dell'intera regione. (4-12581)