• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00227    esaminati il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – «È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione» (COM(2015)610 final), il Programma di diciotto mesi del...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00227presentato daOCCHIUTO Robertotesto diLunedì 21 marzo 2016, seduta n. 594

   La Camera,
   esaminati il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 – «È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione» (COM(2015)610 final), il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze neerlandese, slovacca e maltese (15258/15) e la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4);
   premesso che:
    le dieci priorità del Presidente Juncker – che rappresentano il mandato politico della Commissione Juncker e la base sulla quale è stata nominata – affrontano le grandi sfide sulle quali l'UE è chiamata attualmente a confrontarsi, tra cui il rilancio dell'occupazione, la crescita economica e la carenza di investimenti, la crisi dei rifugiati, i cambiamenti climatici e la pressione sulle risorse naturali, la mancanza di fiducia sul ruolo dell'Europa nel nuovo ordine mondiale che sta emergendo;
    il programma di lavoro, che consta di una Comunicazione e di sei allegati, illustra innanzitutto le principali iniziative che l'Esecutivo europeo intende avviare nel 2016 relativamente, tra le altre, alle priorità concernenti un nuovo impulso all'occupazione alla crescita e agli investimenti, un mercato unico digitale connesso, un mercato unico più profondo e più equo con una base industriale più solida, un'Unione economica e monetaria più profonda e più equa, un accordo realistico e equilibrato di libero scambio con gli Stati Uniti (TTIP);
    per favorire occupazione, sviluppo e inclusione sociale, la Commissione intende promuovere gli investimenti nel capitale umano lungo tutto l'arco della vita, che si tratti di formazione professionale, istruzione superiore, competenze digitali e di alta tecnologia;
    nella relazione programmatica per il 2016, il Governo italiano intende perseguire il rafforzamento degli interventi di politica attiva diretti a favorire l'occupazione e la crescita, in particolare a sostegno dell'occupazione giovanile e dell'inserimento lavorativo dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiori difficoltà di inserimento lavorativo;
    il programma di lavoro specifica che la realizzazione di un mercato unico dei capitali, del finanziamento e del risparmio svolgerà un ruolo fondamentale per rimuovere gli ostacoli agli investimenti ed aiutare le imprese a crescere in tutto il mercato unico;
    per quanto riguarda invece la fiscalità, la Commissione preannuncia la presentazione di un piano d'azione sull'IVA che dovrebbe illustrare le prossime tappe per l'introduzione di un regime definitivo, efficiente e a prova di frode;
    in materia di fiscalità la Relazione programmatica del Governo ipotizza la presentazione di proposte di modifica della direttiva IVA in tema di aliquote normali e ridotte;
    le priorità del Programma del trio di Presidenza in materia economico-finanziaria comprendono, tra l'altro, la proposta di regolamento sulla riforma strutturale del settore bancario (COM(2014)43), che mira alla separazione delle attività finanziarie più rischiose delle banche da quelle di intermediazione tradizionale; l'attuazione del meccanismo di risoluzione unico delle crisi bancarie, entrato in vigore con l'approvazione del regolamento (UE) n. 806/2014, che, al fine di limitare l'impatto sui bilanci pubblici degli interventi di salvataggio delle banche in crisi (cosiddetto bail-out), introduce il principio per cui la ricapitalizzazione degli istituti di credito è affidata in primo luogo ad azionisti, obbligazionisti e creditori delle banche stesse (cosiddetto bail-in); la proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di garanzia dei depositi bancari fino a 100 mila euro (COM(2015)586);
    altra priorità della Commissione europea per il 2016 è il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (TTIP), l'accordo commerciale tra Unione europea e Stati Uniti che prevede la creazione di una zona di libero scambio tra le due parti, generando nuove opportunità economiche in termini di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa;
    una delle priorità alle quali prestare maggiore attenzione è quella di superare la crisi di fiducia nel progetto europeo che sta emergendo in ampi settori dell'opinione pubblica degli Stati membri,

impegna il Governo:

   1) nell'ambito delle misure per affrontare la crisi migratoria e dei rifugiati, ad adottare ogni iniziativa volta a promuovere un'azione incisiva a livello europeo per fronteggiare il fenomeno migratorio, attraverso operazioni in grado di controllare i flussi dei profughi in fuga dalla guerra e dalla repressione politica, e di contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina, sollecitando con forza un impegno fattivo e responsabile degli Stati dell'Unione europea volto a:
    a) sollecitare un intervento decisivo dell'Unione europea per potenziare i controlli alle frontiere esterne, che fornisca adeguato sostegno a tutti gli Stati membri in prima linea, attraverso l'intensificazione dei controlli di frontiera sia in mare che a terra nel Mediterraneo meridionale, sul Mar Egeo e lungo la «rotta balcanica», anche con la creazione di una Guardia costiera e di frontiera europea;
    b) colmare le lacune nella gestione delle frontiere esterne, con particolare riferimento alle carenze nel funzionamento degli hotspot, per garantire l'identificazione, la registrazione e il rilevamento delle impronte digitali in maniera sistematica e completa, adottando misure per contrastare il rifiuto di registrazione;
    c) potenziare il sistema dei rimpatri, assicurando la ricollocazione e il rimpatrio dei migranti, e la costituzione di hotspot nei Paesi di provenienza, definendo un approccio comune europeo per la gestione del flusso dei rifugiati e dei migranti economici;
    d) offrire concretezza ed efficacia al Piano di azione UE-Turchia, affinché la Turchia implementi effettivamente gli obiettivi del Piano, assicurando: la registrazione dei migranti; una maggiore capacità di intercettazione da parte della guardia costiera turca; l'accesso dei profughi sotto protezione temporanea ai servizi pubblici, inclusi l'educazione, la sanità e l'inserimento nel mercato del lavoro; la collaborazione con Bulgaria e Grecia al fine di prevenire la migrazione irregolare lungo i confini comuni terrestri; valutare la possibilità di introdurre meccanismi in grado di vincolare lo stanziamento di fondi alla garanzia che la stessa Turchia rispetti i diritti umani e i termini del Patto; l'inclusione dell'Italia fra i Paesi da sostenere, assieme a Grecia e Turchia, andando oltre le previsioni del Consiglio europeo del 17 e 18 marzo 2016;
    e) stipulare accordi economici bilaterali da parte dell'Europa con i Paesi di origine e di transito per interrompere i flussi migratori e per il rimpatrio dei clandestini, anche attraverso lo sviluppo di una politica di cooperazione volta a sostenere lo sviluppo economico e l'occupazione in questi territori;
    f) fornire aiuti economici ai paesi di origine e di transito legati ad un'efficace lotta alla migrazione clandestina e alle organizzazioni criminali che la sostengono;
    g) contribuire a migliorare le condizioni nei campi profughi, al fine di ridurre l'elevato numero di rifugiati che tentano di sbarcare in Europa alla ricerca di condizioni di vita migliori;
    h) aumentare la ricezione da parte degli Stati membri delle minoranze religiose perseguitate, in particolare i cristiani e gli yazidi, e creare zone cuscinetto protette militarmente per difendere queste popolazioni nei paesi colpiti da conflitti;
    i) predisporre un piano di accoglienza dei profughi in tutti i Paesi europei in modo proporzionato in base alle loro dimensioni, popolazione e PIL;
    j) modificare le clausole del Regolamento di Dublino III per coinvolgere tutti gli Stati dell'Unione europea nella gestione dei richiedenti asilo e dei migranti che varcano i confini europei, in particolare nelle attività di accoglienza e di identificazione, superando l'attuale principio del «Paese di primo approdo»;
    k) garantire un sistema che regoli la concessione del diritto di asilo secondo standard e procedure comuni in tutti i paesi e il coordinamento nella raccolta delle domande dei richiedenti, per permettere agli aventi diritto di raggiungere i paesi di accoglienza in modo sicuro, prevenendo ogni abuso del sistema con la presentazione di domande di asilo multiple da parte di una sola persona;
    l) neutralizzare i mezzi degli «scafisti», implementando le azioni volte alla distruzione e al sequestro di tutte le infrastrutture logistiche di trafficanti di esseri umani;
    m) avviare, nei tempi più brevi possibili, la fase dell'operazione EUNAVFOR MED, che autorizza l'ispezione e il sequestro e la distruzione delle imbarcazioni, anche sul territorio libico, sospettate di essere utilizzate per il traffico illecito dei migranti o per la tratta di esseri umani, valutando attentamente, se ciò non fosse possibile, l'utilità del proseguimento a tempo indeterminato della attuale Fase 2;
   2) nell'ambito delle misure per favorire occupazione, crescita e competitività, ad adottare ogni iniziativa a livello europeo volta a:
    a) chiarire le misure di politica economica che intende mettere in atto ai fini della necessaria correzione dei conti pubblici italiani, onde evitare l'apertura di una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese;
    b) stimolare la Germania alla reflazione, finalizzata a ridurre il suo eccessivo surplus della bilancia commerciale che danneggia tutti gli altri paesi dell'eurozona e provoca squilibri troppo ampi tra i paesi;
   3) nell'ambito dell'Unione economica e monetaria, ad assumere in sede europea ogni iniziativa volta a:
    a) modificare la direttiva sul bail-in, e identificare con precisione le passività bancarie chiamate a sopportare le perdite, escludendo quelle emesse prima dell'entrata in vigore delle nuove norme, per evitare la retroattività di queste ultime, e a predisporre strumenti eccezionali di intervento nel caso in cui si ha percezione che il sacrificio di azionisti e creditori derivante dall'applicazione del bail-in metta a repentaglio la stabilità dell'intero sistema;
    b) istituire al più presto una garanzia europea comune sui depositi bancari, in quanto è necessaria, in una unione monetaria, quale è l'Eurozona, la condivisione dei rischi, e tutto quanto ne consegue in termini di sacrifici richiesti ai governi e ai cittadini, non può che procedere di pari passo con la condivisione delle garanzie che quei rischi stessi servono a coprire, anche per far fronte a episodi di «panico finanziario»;
    c) richiedere un intervento della Commissione europea per vigilare sulla corretta e uniforme applicazione della direttiva sul bail-in nei vari Stati membri e garantire certezza giuridica e condizioni di parità tra banche, che spesso operano in diversi Paesi dell'Unione europea;
    d) introdurre forme rafforzate di smaltimento delle sofferenze bancarie, al fine di far ripartire il credito alle imprese;
    e) varare un grande piano di investimenti, un New deal europeo, che vada oltre il Piano Juncker da trecento miliardi e ne triplichi le risorse fino a mille miliardi, approfittando dei bassi tassi di interesse, che rimarranno tali almeno nel medio periodo, e utilizzando la garanzia della Banca europea degli investimenti (Bei), in modo da far uscire l'Europa finalmente dalla crisi, con uno slancio che dalla creazione della moneta unica non ha mai avuto, diventando al contempo competitiva anche rispetto alle altre economie mondiali, e migliorando anche le performance della BCE, con i suoi Quantitative easing, in quanto la politica monetaria tornerebbe a trasmettersi all'economia reale;
   4) nell'ambito dell'Unione politica a:
    a) mettere al centro del dibattito sulle prospettive dell'UE l'obiettivo di una sempre più stretta integrazione in un'Unione politica, intesa quale tappa verso la mèta degli Stati Uniti d'Europa;
    b) promuovere un'iniziativa politica volta a superare problemi vecchi e nuovi, attraverso l'introduzione di strumenti innovativi;
    c) impostare una economia europea che, pur non dimenticando una gestione rigorosa e solida dei conti pubblici, privilegi maggiormente la crescita e la creazione di posti di lavoro, riparando i guasti di troppi anni di austerità;
    d) rafforzare la legittimità democratica delle principali istituzioni europee (Parlamento, Consiglio europeo, Consiglio dell'Unione europea, Commissione europea), anche attraverso meccanismi di funzionamento delle istituzioni europee più snelli ed efficaci;
    e) ridurre gli oneri regolatori gravanti su cittadini, imprese e pubblica amministrazione;
    f) perseguire un modello di gestione dei debiti sovrani basato anche sulla facoltà di emettere titoli di debito propri con i quali finanziare politiche europee a sostegno della crescita e anche di contrasto a crisi di natura più squisitamente sociale e politica.
(6-00227) «Occhiuto, Elvira Savino».