• Testo RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.6/00223    esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 «È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione» (COM(2015)610 final), la Relazione programmatica...



Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00223presentato daBERLINGHIERI Marinatesto diLunedì 21 marzo 2016, seduta n. 594

   La Camera,
   esaminati congiuntamente il Programma di lavoro della Commissione per il 2016 «È il momento di andare oltre l'ordinaria amministrazione» (COM(2015)610 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2016 (Doc. LXXXVII-bis, n. 4) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o gennaio 2016-30 giugno 2017);
   preso atto degli elementi di valutazione acquisiti nel corso dell'attività istruttoria svolta presso la XIV Commissione e dei pareri espressi dalle Commissioni in sede consultiva;
   premesso che:
    il Governo ha trasmesso la Relazione programmatica nel mese di dicembre 2015, entro i termini indicati dalla legge n. 234 del 2012, mettendo così il Parlamento nelle condizioni di fornire un contributo utile entro il primo semestre dell'anno cui sono riferiti i documenti programmatici, definendo una cornice strategica coerente per la politica europea del nostro Paese;
    le priorità individuate dalla Commissione Juncker – tra le quali l'Agenda per la migrazione, l'avvio del cosiddetto piano Juncker per la ripresa degli investimenti, l'Unione per l'energia, il completamento dell'Unione bancaria e l'avvio di una discussione sulla flessibilità per quanto concerne le regole di finanza pubblica – appaiono pienamente condivisibili e dimostrano l'intenzione di segnare una svolta rispetto alla precedente Commissione europea, concentrando le iniziative su alcune grandi questioni;
    alla individuazione di queste priorità ha contribuito in misura decisiva l'iniziativa di alcuni Paesi membri, tra i quali in primo luogo l'Italia, che ha ripetutamente segnalato l'esigenza di una azione più decisa da parte dell'Unione europea, con specifico riferimento, tra l'altro, alla necessità di recuperare tassi accettabili di crescita, al fine di realizzare effettivamente gli obiettivi della Strategia Europa 2020;
    nel contempo, l'esame dei documenti programmatici coincide con una fase particolarmente critica per l'Unione europea, da alcuni definita come il momento di maggiore difficoltà dall'avvio del processo di integrazione; basti pensare alla crisi greca, alla pressione migratoria sempre più forte alle frontiere, agli attacchi terroristici, alla questione Brexit, o all'instabilità che regna nel vicinato dell'UE;
    l'indicazione di obiettivi prioritari e non più rinviabili si accompagna inoltre alla evidente difficoltà della Commissione europea di proseguire con coerenza lungo le linee indicate, anche a causa delle resistenze e perplessità manifestate da alcuni Paesi membri; basti pensare alle difficoltà di avvio del programma di ricollocamento dei migranti per l'attuazione dell'Agenda sulla migrazione, alle iniziative unilaterali di numerosi Stati per la chiusura delle frontiere interne, ai contrasti che stanno segnando il completamento del progetto dell'Unione bancaria, e a talune contraddittorie pronunce delle Istituzioni europee relativamente ai progetti di collaborazione con i paesi fornitori in materia energetica;
    inoltre, la crisi economica soltanto parzialmente in via di soluzione, l'instabilità dei mercati finanziari e la concorrenza delle cosiddette economie emergenti, pongono l'Unione europea di fronte al centrale problema della crescita;
    occorre in primo luogo stimolare la crescita della domanda interna, innanzitutto attraverso un rilancio degli investimenti, perché economie mature come sono quelle europee non possono fondare le loro prospettive di sviluppo soltanto sulle esportazioni; bisogna a tal fine sostenere l'azione del Governo italiano affinché, accanto al Piano Juncker per incrementare gli investimenti nei settori strategici, si sperimentino ulteriori strumenti di sostegno alla crescita dell'Unione, anche ricorrendo a emissioni di debito congiunte (come eurobond e project bond europei);
    i pur auspicati e meritevoli tentativi della Banca centrale europea di stimolare gli investimenti mettendo a disposizione liquidità abbondante e a basso costo non hanno pienamente avuto il successo sperato. L'investimento privato ha bisogno, nella situazione presente, di essere trainato da un forte programma di investimento pubblico in infrastrutture materiali ed immateriali volto a incrementare la competitività dell'Europa nel contesto della competizione mondiale;
    sotto tale profilo la prevista revisione intermedia del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020 – come anche una revisione dell'attuale sistema UE delle risorse proprie, sulla base dei risultati del Gruppo di lavoro ad alto livello, presieduto da Mario Monti, che saranno presentati nel mese di giugno 2016 – costituiscono un'importante occasione per sostenere un'eventuale rimodulazione delle risorse, sulla base delle nuove priorità individuate;
    auspicato infine che il sessantesimo anniversario della stipula dei Trattati di Roma, che cadrà nel marzo 2017, possa offrire l'opportunità di verificare l'idoneità dell'attuale assetto dell'Unione europea e delle sue politiche a rispondere adeguatamente alle sfide e ai problemi che l'Europa ha di fronte, e che non possono essere affrontati dai singoli Stati ma richiedono necessariamente una risposta comune,

impegna il Governo:

   in tema di rilancio dell'integrazione europea e di funzionamento delle Istituzioni dell'Unione:
    a) a consolidare il proprio ruolo nel percorso di rilancio dell'integrazione politica europea, che sola può offrire una risposta ai problemi globali che l'Europa è chiamata a fronteggiare e ad insistere per il conseguimento dell'itinerario indicato nel documento dei cinque Presidenti per il completamento dell'unione economica e monetaria;
    b) ad adoperarsi affinché sia dato seguito alle proposte attualmente in discussione presso la Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo sul miglioramento del funzionamento dell'Unione sfruttando le potenzialità del Trattato di Lisbona, con particolare riferimento alla valorizzazione delle istituzioni parlamentari, sia per quanto concerne il Parlamento europeo sia per quanto riguarda i Parlamenti nazionali, e alla semplificazione dell'articolazione istituzionale dell'Unione; ciò anche al fine di concorrere utilmente al necessario recupero di consenso e legittimazione dell'Unione europea presso i cittadini;
    c) a continuare a promuovere, attraverso il dialogo annuale in sede di Consiglio, la tutela dello stato di diritto nell'UE e la difesa dei suoi valori fondamentali, nonché la conclusione del processo di adesione dell'Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo;
   in tema di occupazione, crescita e investimenti:
    d) ad attivarsi, in riferimento all'attuazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici di cui al cd. «piano Juncker», affinché siano potenziati gli investimenti del citato Piano, prevalentemente per finanziare progetti per infrastrutture, investimenti ambientali, Digital Agenda, investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione con il settore industriale privato, nonché il finanziamento a piccole e medie imprese e Mid-caps;
    e) ad attivarsi per una rapida conclusione dell’iter delle proposte in materia impiego, mobilità dei lavoratori e integrazione dei mercati del lavoro, ed a promuovere, nell'ambito della revisione di medio termine del quadro finanziario pluriennale dell'Unione, l'estensione dell'efficacia dell'Iniziativa europea per l'occupazione giovanile, in modo da assicurare continuità alle misure adottate a livello nazionale nell'ambito del Programma operativo nazionale «Iniziativa occupazione giovani»;
    f) a potenziare, nel quadro dell'Agenda per le nuove competenze per l'Europa, una forte alleanza sistemica tra scuola e mondo del lavoro, tra istruzione e formazione professionale, tra cultura generale e competenze specialistiche; ciò al fine di contrastare la disoccupazione giovanile attraverso un sistema educativo che permetta una integrazione dell'apprendimento in aula ed in azienda;
    g) a rilanciare il tema della ricerca e sviluppo in Europa attraverso sia un migliore coordinamento, sia con nuovi stanziamenti europei, da prevedere nel quadro della revisione intermedia del QFP, sia con l'indicazione di obiettivi correlati e vincolanti da parte degli Stati Membri;
    h) ad avviare una riflessione sulla possibilità di introdurre un sussidio europeo di disoccupazione, da finanziare tramite un rafforzato bilancio dell'UE o con l'individuazione di meccanismi ad hoc;
   in tema di mercato digitale:
    i) a proseguire nella Strategia per la crescita digitale 2014-2020, presentata dal Governo nel novembre 2014 al fine di recuperare il ritardo del nostro Paese rispetto allo scoreboard dell'Agenda digitale europea, adottando iniziative in materia di sviluppo delle tecnologie cloud per una completa virtualizzazione dei servizi e delle infrastrutture; di audiovisivo, di amministrazione digitale e di diffusione sul territorio degli accessi broadband;
    l) a promuovere l'adozione di misure volte ad assicurare un elevato livello comune per la sicurezza delle reti e delle informazioni, la definizione di standard comuni per favorire l'interoperabilità all'interno dell'Unione, la rimozione delle barriere che ancora ostacolano lo sviluppo dei mercati online, nonché la protezione dei consumatori su tali mercati, facendo corrispondere a ciò, in ambito nazionale, un impulso decisivo all'attuazione delle misure organizzative e strumentali che permettano ai cittadini di accedere online al complesso dei servizi pubblici, mediante il Sistema pubblico di identità digitale;
   in tema di politiche ambientali e sul clima:
    m) ad adoperarsi affinché l'Unione Europea sostenga con adeguate misure – nell'ambito delle politiche sul clima e relativamente al pacchetto sull'economia circolare – sistemi virtuosi di gestione del ciclo dei rifiuti, anche mediante l'introduzione di una tassazione sulle emissioni di carbonio, i cui proventi dovrebbero essere destinati al finanziamento di politiche ambientali;
    n) a attivarsi affinché la Commissione europea provveda a presentare le iniziative preannunciate in materia di protezione del suolo e della biodiversità;
    o) ad adoperarsi per la tempestiva adozione di tutte le misure attuative dell'Unione dell'energia, con particolare riguardo alla sicurezza degli approvvigionamenti del gas e dell'energia elettrica, in vista del dibattito politico previsto per il 6 giugno 2016 al Consiglio energia;
   in tema di mercato unico:
    p) a dare effettiva attuazione alla Strategia sulla rinascita industriale, da tempo delineata dalle Istituzioni europee, attraverso l'adozione di misure concrete, con particolare riguardo al settore manifatturiero e alla realizzazione del Piano d'azione per una siderurgia europea competitiva e sostenibile, anche rafforzando l'efficacia delle politiche a favore delle piccole e medie imprese;
    q) a sostenere l'adozione di una normativa europea nei termini prospettati dall'attuale articolo 7 della proposta di regolamento di cui alla comunicazione COM(2013)78, che prevede l'obbligo per fabbricanti e produttori di indicare la provenienza di origine per i prodotti non alimentari venduti nel mercato europeo;
   in tema di completamento dell'Unione economica e monetaria:
    r) a perseverare nella propria azione per una opportuna valorizzazione dei margini di flessibilità sia nella gestione dei conti pubblici e nelle politiche di investimento comuni, sia nell'applicazione delle regole riguardanti il saldo dei bilanci pubblici;
    s) ad adoperarsi, con specifico riferimento al sistema creditizio, per il completamento dell'Unione bancaria, con l'introduzione, nel più breve tempo possibile, del terzo pilastro della garanzia comune europea sui depositi bancari, in aggiunta ai due pilastri già attuati del meccanismo unico di vigilanza europea e del meccanismo unico di risoluzione delle crisi bancarie;
    t) a promuovere, più in generale, una riflessione sul futuro della Unione Economica e Monetaria valorizzando adeguatamente e diffondendo presso i partner le proposte avanzate dal Governo italiano da ultimo sistematizzate nel documento «A Shared European Policy Strategy for Growth, Jobs and Stability»;
    in tema di politiche di difesa e sicurezza:
    u) ad attuare iniziative concrete per la prevenzione dell'estremismo radicale violento, sia promuovendo la cooperazione operativa tra autorità antiterrorismo dei Paesi dell'Unione europea, sia mediante iniziative di cooperazione pubblico/privato tra strutture di law enforcement, providers, nonché gestori dei social network al fine di limitare l'abuso dello spazio telematico per scopi di radicalizzazione;
    v) a perseguire la sicurezza delle frontiere facendosi parte attiva per la rapida approvazione della direttiva che consente alle Forze di Polizia l'accesso ai dati PNR (Passenger Name Record) dei passeggeri su tutti i voli intraeuropei;
    z) ad adoperarsi affinché l'Unione europea arrivi a dotarsi di una struttura di comando integrata e permanente che eserciti il raccordo con gli assetti militari di tutti i Paesi membri, in modo da garantire la rapida attivazione, in caso di necessità, di dispositivi militari; ciò prendendo spunto dalla positiva esperienza della missione Eunavfor Med «Sophia», che vede per la prima volta 22 Stati membri dell'Unione europea partecipare congiuntamente a un'operazione militare di interesse comune;
    aa) a sostenere, nell'ambito dell'Unione europea, le politiche volte a favorire lo sviluppo di convergenze delle industrie nazionali di produzione dei sistemi d'arma, in modo da promuovere la formazione di un'industria europea della difesa;
   in tema di politiche della migrazione:
    bb) a sostenere la necessità, nell'ambito del riesame di medio termine del Quadro Finanziario pluriennale (QFP) UE 2014-2020, di un rafforzamento, sia giuridicamente che finanziariamente, delle politiche comunitarie a favore del controllo e della gestione dei fenomeni migratori e della cooperazione verso l'area mediterranea, medio-orientale e subsahariana;
    cc) a valutare la possibilità di istituire presso la Presidenza del Consiglio una cabina di regia per un più efficace coordinamento delle azioni di ricerca in tema di migrazioni, che possa far convergere in un momento di riflessione unitaria i diversi progetti di ricerca avviati dal CNR e finanziati dai Ministeri dell'Ambiente, dell'Interno e della Salute sui temi dell'accoglienza, dell'integrazione e dell'inclusione sociale e culturale di rifugiati e migranti (MMS Mediterranean Migration Studies);
    dd) a sostenere l'impegno del governo italiano e della Commissione europea per riattivare il meccanismo di ricollocazione dei rifugiati in Europa e per giungere in tempi brevi alla revisione delle regole della Convenzione di Dublino che impongono ai profughi di chiedere asilo nei paesi di primo approdo;
    in tema di politiche del trasporto stradale, ferroviario e aereo:
    ee) a proseguire l'impegno, nell'ambito del «quarto pacchetto ferroviario», per la definizione e l'approvazione del «Pilastro politico», sulla base dei principi di apertura dei mercati dei servizi ferroviari e di reciprocità interna all'Unione europea, in modo da pervenire a un'adeguata disciplina degli obblighi di servizio pubblico, assicurare la trasparenza degli affidamenti diretti della gestione delle infrastrutture ferroviarie e l'indipendenza del gestore dell'infrastruttura stessa e definire misure che, sotto il profilo normativo e finanziario, favoriscano il rinnovo del materiale rotabile;
    ff) a sostenere, per quanto concerne il trasporto stradale, l'adozione di misure volte a una regolazione del settore dell'autotrasporto che tenga conto delle esigenze di riequilibrio intermodale e che assicuri la parità di trattamento e di condizioni per l'esercizio dell'attività di autotrasportatore in tutti gli Stati membri;
    gg) a sostenere interventi organici di contrasto al cabotaggio abusivo all'interno dell'Unione, così da prevenire iniziative dei singoli Stati membri non coordinate o, addirittura, contrastanti;
    hh) a sostenere, in tema di sharing economy nel trasporto di persone, le iniziative volte a regolamentare a livello europeo e a promuovere il car sharing e il car pooling;
    ii) a promuovere, in tema di efficienza dell'utilizzo dello spazio aereo e dei servizi a terra, misure che assicurino standard elevati di sicurezza, anche sotto il profilo informatico e favoriscano l'implementazione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché una migliore protezione dei diritti dei passeggeri;
   in tema di politiche sanitarie:
    ll) ad adoperarsi, nel quadro dei programmi europei per la salute dei giovani e in materia di sanità pubblica, per prevedere specifici piani di intervento per la disabilità;
   sul rilancio del dibattito in Europa:
    mm) a continuare a promuovere, d'intesa con i Paesi che fanno parte dell'attuale trio di Presidenze e con gli altri Paesi potenzialmente «like minded», a cominciare dai Paesi fondatori, le necessarie iniziative, sia sul piano politico che su quello della informazione, affinché il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma venga adeguatamente valorizzato, adoperandosi per farne, oltre che un momento celebrativo, anche una tappa fondamentale nel percorso di riscoperta e rilancio della integrazione europea.
(6-00223) «Berlinghieri, Alli, Capua, Sberna».