• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05507 GASPARRI - Ai Ministri dell'interno e per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: la libertà e la segretezza della...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05507 presentata da MAURIZIO GASPARRI
martedì 22 marzo 2016, seduta n.597

GASPARRI - Ai Ministri dell'interno e per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

la libertà e la segretezza della corrispondenza è un diritto fondamentale riconosciuto al cittadino italiano dalla Carta costituzionale e dell'Unione europea;

la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) all'articolo 21, comma 1, ha stabilito che: "ogni persona ha libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera";

la Costituzione italiana, all'articolo 15, contiene un principio supremo che recita: "La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge";

da notizie pubblicate sulle principali testate giornalistiche nazionali sembrerebbe che all'interno del Movimento 5 Stelle, terzo partito politico nel panorama italiano, vi sia un sistema di controllo sui parlamentari, attuato dalla società "Casaleggio e associati" con sede a Milano, in via Girolamo Morone, n.6;

tale controllo sarebbe iniziato nel 2013, con l'ingresso in Parlamento del partito, attraverso il principio dello streaming nel corso delle assemblee, passando poi per le chat telefoniche "attenzionate", gli audio "corsari" e infine le spie di "Facebook";

a settembre 2014, da quanto si può evincere dal quotidiano "il Foglio", il Movimento 5 Stelle avrebbe incaricato la società "Wr Network", azienda torinese fornitrice di servizi per la società Casaleggio e associati, di controllare la sicurezza del sistema "parlamentari5stelle", un meccanismo che, oltre alle e-mail dei parlamentari, avrebbe contenuto anche altri dati riservati. Per tale motivo all'ingegnere della ditta sarebbe stato negato pieno accesso alla piattaforma;

tuttavia il 30 settembre 2014, su indicazione della Casaleggio e associati, senza informare né il responsabile legale del gruppo parlamentare né il capo della comunicazione, sarebbero state consegnate le password dell'intero sistema alla ditta informatica. La Wr Network, a stretto giro, avrebbe modificato tutti gli accessi al sistema informatico, e lo avrebbe smantellato, rendendolo inaccessibile e mal funzionante;

in seguito a ciò, dinanzi alle preoccupazioni e alle proteste dei parlamentari, la Casaleggio e associati avrebbe trasmesso una lettera per posta elettronica, datata 3 ottobre 2014 e firmata "lo staff di Beppe Grillo", nella quale si affermerebbe come il sistema non fosse ripristinabile e andasse cambiato. Tale e-mail conterrebbe una precisazione che dimostra come il predetto staff avesse molte informazioni sulla piattaforma informatica: "ad oggi risultano meno di 30 persone che stanno utilizzando in modo continuativo la posta o il calendario";

a tale proposito il deputato ex del Gruppo M5S, Tancredi Turco, fuoriuscito dal Gruppo nel mese di gennaio 2015, al quotidiano "il Foglio" datato 5 marzo 2016, avrebbe affermato che: «A un certo punto, a settembre 2014, venimmo a sapere che la Casaleggio e Associati non solo aveva avuto informazione sui nostri server di posta elettronica, ma capimmo pure che qualcuno da lì aveva potenzialmente accesso al nostro sistema di archiviazione e comunicazione interno, dove si depositano documenti. Ne discutemmo anche in assemblea, di questi fatti. Io, come altri, non feci una denuncia solo per il bene del Movimento. Ma la cosa diede fastidio, si fa per dire, a tanti»;

il medesimo quotidiano, diretto da Claudio Cerasa, ha ricordato altresì che, a fine 2013, qualcuno avrebbe violato la posta elettronica della giovane deputata emiliana, Giulia Sarti, diffondendone foto private, stralci di conversazioni, sfoghi, giudizi e umori;

a tal proposito, riporta che l'addetto stampa dell'on. Sarti avrebbe affermato che: «Giulia Sarti si era messa contro lo staff della comunicazione. Alla fine, chissà come, mentre Giulia si lamentava dello staff, sono state diffuse le sue e-mail, accompagnate dalla minaccia anonima di rivelarne altre, e di altri parlamentari. A quel punto stavano tutti zitti. C'è sempre stata una tensione che si tagliava con il coltello. Una paura incredibile di essere abbandonati, di essere in qualche modo esposti alla gogna del web e di essere spiati»;

inoltre, da un articolo pubblicato sul quotidiano "la Repubblica" in data 8 marzo 2016, dal titolo "Spie, mail e videotape ecco il Grande fratello che controlla il M5S", si può evincere che la comunicazione dei gruppi parlamentari sarebbe nelle mani della società Casaleggio e associati. Da regolamento interno sarebbe la società che ne sceglierebbe i componenti o li sostituirebbe, anche se gli stipendi sono a carico dei Gruppi parlamentari della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica;

dal medesimo articolo è emerso che Rocco Casalino e Ilaria Loquenzi (sfiduciata inizialmente dai deputati ma successivamente confermata in maniera plebiscitaria dagli stessi, dopo talune probabili pressioni) e Silvia Virgulti, stabilirebbero tutto: interviste, presenze in televisioni e la linea politica da tenere nelle varie situazioni;

ancora, un senatore in carica, che al tempo dei fatti apparteneva al Movimento 5 Stelle, ha ricordato come, quando si doveva sostenere l'impeachment al Presidente della Repubblica pro tempore, il capogruppo pro tempore alla Camera, Federico D'Incà, si sarebbe presentato al Senato con un testo redatto non dall'ufficio legislativo preposto, ma da un privato studio legale e, alla richiesta di fornire il nome del consulente, non sarebbe stata proferita risposta a tutela della privacy;

a giudizio dell'interrogante, quanto espresso è particolarmente grave e necessitò di una specifica attenzione: se quanto riportato dai menzionati quotidiani corrisponde al vero, ci si troverebbe dinnanzi ad una lesione giurisprudenziale, sia per quanto concerne l'ordinamento interno sia per quello europeo, da non sottovalutare che andrebbe approfondita nelle sedi più opportune,

si chiede di sapere:

quali orientamenti i Ministri in indirizzo intendano esprimere in riferimento a quanto esposto, e, conseguentemente, quali iniziative vogliano intraprendere, nell'ambito delle proprie competenze, per tutelare la libertà e la segretezza della corrispondenza, nonché la protezione dei sistemi informatici di comunicazione;

se non ritengano, per quanto di competenza, di attivarsi per verificare se vi sia stata una reale violazione della libertà e della corrispondenza di parlamentari e cittadini, riconosciuta dall'articolo 15 della Costituzione della Repubblica italiana e dall'articolo 21 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU).

(4-05507)