• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00477 lo «stop» del Governo alle grandi navi nel porto di Venezia rischia di avere pesanti ripercussioni non solo sull'economia lagunare, ma anche sugli altri scali adriatici e italiani; la...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00477presentato daCAUSIN Andreatesto diMartedì 26 novembre 2013, seduta n. 125

CAUSIN, ZANETTI e CAPUA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
lo «stop» del Governo alle grandi navi nel porto di Venezia rischia di avere pesanti ripercussioni non solo sull'economia lagunare, ma anche sugli altri scali adriatici e italiani;
la decisione presa dal Governo di far passare le navi attraverso il Canale Contorta – S.Angelo, previo dragaggio del fondale, oltre al divieto del passaggio dei traghetti da gennaio 2014, che già ridurrà i transiti nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca, prevede la riduzione fino al 20 per cento, rispetto al 2012, del numero di navi di oltre 40 mila tonnellate di stazza e da novembre 2014 il totale divieto alle navi superiori a 96 mila tonnellate;
ciò potrebbe comportare per il 2014 una perdita di 48 approdi, corrispondenti a 323.107 passeggeri (quindi –19 per cento rispetto alle previsioni di traffico del 2014), e dal 2015 una perdita di 174 approdi corrispondenti a 1.037.397 passeggeri (quindi –60 per cento rispetto alle previsioni per il 2014);
il capoluogo veneto è il principale porto crociere dell'Adriatico, con oltre il 35 per cento dei passeggeri, e il 91,3 per cento del mercato della regione Veneto è costituito da navi sopra le 40 mila tonnellate;
in conseguenza della decisione del Governo, Venezia perderà la leadership nel Mediterraneo, con un impatto economico e occupazionale molto forte;
occorre sottolineare che a rimetterci sarà tutta l'industria crocieristica nazionale; infatti, i passeggeri potranno calare in Italia del 18-20 per cento, perdendo circa 2 milioni di crocieristi, e le compagnie americane, ad esempio, non potendo fare scalo a Venezia, si rivolgeranno a Paesi come la Spagna (Barcellona) o la Grecia –:
se non ritenga opportuno la convocazione di un tavolo tecnico con i rappresentati delle categorie interessate, al fine di un confronto approfondito sulle decisioni prese durante la riunione del 5 novembre 2013 e in vista dell'ordinanza che la capitaneria di porto dovrà presentare per la messa in opera di quanto stabilito dal Governo. (3-00477)