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Atto a cui si riferisce:
S.1/00180 premesso che: nonostante gli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, le condizioni ambientali del nostro Paese attraversano una fase di grave criticità con...



Atto Senato

Mozione 1-00180 presentata da EMILIO FLORIS
martedì 26 novembre 2013, seduta n.141

FLORIS, BRUNO, MINZOLINI, MARIN, SCOMA, PICCINELLI, CARRARO, PICCOLI, TARQUINIO, ZIZZA, PELINO, RIZZOTTI, Eva LONGO - Il Senato,

premesso che:

nonostante gli obiettivi stabiliti dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici, le condizioni ambientali del nostro Paese attraversano una fase di grave criticità con evidenti ripercussioni negative in tema di tutela del patrimonio naturale e di raggiungimento di livelli adeguati di sostenibilità ambientale;

le criticità che interessano il territorio italiano e che rivestono carattere di urgenza riguardano, in particolare, il dissesto idrogeologico, la gestione dei rifiuti, la tutela delle acque, l'inquinamento atmosferico e l'erosione costiera;

l'Italia è un Paese ad elevatissimo rischio di dissesto idrogeologico. Le aree ad elevata criticità rappresentano il 9,8 per cento della superficie nazionale e riguardano l'89 per cento dei comuni, su cui sorgono 6.250 scuole e 550 ospedali. Secondo il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici il riscaldamento globale porterà a un'inevitabile recrudescenza dei fenomeni estremi;

l'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del CNR ha calcolato che tra il 1963 e il 2012 in Italia ci sono state 5.192 vittime di frane e 1.580 vittime per inondazioni, per un totale di 3.994 morti;

secondo il Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l'edilizia e il territorio (Cresme), il 5,75 per cento della superficie italiana, pari a 17.255 chilometri quadrati, risulta essere ad elevato rischio frane e il 4,1 per cento della superficie, pari a 12.263 chilometri quadrati, ad elevato rischio inondazione;

la popolazione residente in zone ad elevato rischio idrogeologico è pari al 9,6 per cento del totale nazionale, equivalente a 5.798.799 abitanti;

una ricerca dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sul consumo del suolo evidenzia che nel 1960 il suolo consumato risultava pari al 2,8 per cento mentre nel 2010 il suolo consumato era pari al 6,9 per cento del territorio;

risulta pari a 8 metri quadrati al secondo la superficie consumata in Italia negli ultimi 5 anni ed ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari al territorio del comune di Napoli;

il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha quantificato in 40 miliardi di euro le spese necessarie per la sistemazione delle situazioni di dissesto su tutto il territorio nazionale, di cui circa 11 miliardi sono necessari per mettere in sicurezza le aree a più elevato rischio;

risulta pari a 61 miliardi di euro il costo complessivo dei danni per frane e inondazioni dal 1944 al 2012;

le risorse all'uopo stanziate dal Fondo sviluppo e coesione (Fsc) e destinate alla messa in sicurezza del territorio italiano programmate per il periodo 2007-2013 hanno avuto uno scarso utilizzo anche a causa dell'assoggettamento al patto di stabilità degli interventi direttamente connessi e comunque risultano essere non sufficienti nel loro ammontare;

i danni provocati dal maltempo in Sardegna nel mese di novembre 2013 inducono ad individuare e destinare celermente risorse per fronteggiare le emergenze ambientali che affliggono il territorio italiano;

considerato che:

secondo l'Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari basterebbero 4,1 miliardi di euro per mettere in sicurezza l'Italia con un'adeguata pianificazione che gestisca la fase di intervento e stabilisca i piani di manutenzione, riducendo il dissesto idrogeologico e facendo risparmiare milioni di euro in commissariamenti;

le Regioni hanno competenze rilevanti in materia ambientale ma hanno avuto insoddisfacenti performance amministrative e carenza dei fondi per attuare iniziative utili a fermare il dissesto idrogeologico in atto;

risultano insufficienti le risorse destinate ad interventi di prevenzione dallo Stato come nell'ultima legge di stabilità, con cui il Governo ha destinato appena 180 milioni di euro per il triennio 2014-2016;

si rileva una criticità nella spesa dei fondi europei della precedente programmazione 2007-2013, con risorse in ritardo di spesa equivalenti a circa 28 miliardi di euro che potrebbero essere immediatamente riprogrammate e utilizzate in parte per fronteggiare le emergenze ambientali come quelle della Sardegna e di altre regioni colpite da fenomeni di dissesto idrogeologico;

occorre razionalizzare le risorse pubbliche indirizzando la spesa dall'emergenza alla prevenzione e finanziare gli interventi di somma urgenza cantierabili e volti alla mitigazione del rischio idrogeologico prevedendo opportune deroghe al patto di stabilità in particolare per le Regioni;

tenuto conto che:

c'è una triste cronistoria di disastri ambientali italiani;

destinare i fondi europei a questo vulnus specifico creerebbe un indirizzo di spesa per tutte le Regioni;

l'attuazione di interventi per fronteggiare il dissesto idrogeologico e la tutela del territorio si rende necessaria per la situazione contingente,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità di assumere ogni opportuna iniziativa per scomputare dal patto di stabilità le spese effettuate per la realizzazione di interventi destinati al ristoro dei danni, non solo per la Sardegna ma anche per le altre regioni del nostro Paese, che riguardano devastazioni per terremoti o alluvioni, per far crescere il sistema Italia;

2) a valutare l'opportunità di individuare congrue risorse economiche, attraverso la riprogrammazione dei fondi europei 2007-2013 in ritardo di spesa, per l'attuazione di un piano nazionale di interventi cantierabili, da concordare con gli enti locali, e risolvere le criticità ambientali che interessano il territorio italiano e che rivestono carattere di urgenza quali dissesto idrogeologico, gestione dei rifiuti, tutela delle acque, inquinamento atmosferico ed erosione costiera.

(1-00180)