• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/01166 DE PETRIS - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze - Premesso che: il palazzo Canevari, già sede del già sede del museo...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01166 presentata da LOREDANA DE PETRIS
venerdì 22 novembre 2013, seduta n.139

DE PETRIS - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e dell'economia e delle finanze - Premesso che:

il palazzo Canevari, già sede del già sede del museo geologico nazionale a largo Santa Susanna a Roma, voluto da Quintino Sella ed inaugurato nel 1885, fu appositamente costruito per ospitare il regio Ufficio geologico ed il relativo museo agrario-geologico e costituisce uno dei primi esempi di stile liberty nell'edilizia pubblica;

la destinazione prescelta per l'edificio, mantenuta fino al 1994, era finalizzata a dotare il nuovo Stato unitario di un Servizio geologico e quindi di una sede unica e centrale deputata a raccogliere i materiali lapidei e minerari del territorio nazionale e, più in particolare, i campioni di roccia provenienti dalle campagne di rilevamento della carta geologica d'Italia, strumento fondamentale per la rappresentazione e lo studio del territorio e delle sue risorse;

le preziosissime collezioni, comprendenti circa 150.000 reperti, la cartografia storica e la biblioteca del Servizio geologico nazionale furono nel 1994 "momentaneamente" spostate dall'edificio storicamente deputato ad ospitarle in altra sede, per consentire la realizzazione di un progetto di ristrutturazione del palazzo, inizialmente finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e successivamente dalle leggi finanziarie del 1996 e del 1998;

l'opera di restauro, che intendeva ripristinare e riqualificare il complesso museale, prevedeva una profonda ed accurata ristrutturazione di tutti gli ambienti, nel rispetto dell'originaria architettura, ed una razionale suddivisione dei piani con aree destinate ai congressi, all'informatica ed alla sperimentazione;

invece dell'intervento di recupero a fini museali è stata disposta, nel corso del 2003, la cartolarizzazione dell'edificio con la conseguente privatizzazione dell'immobile, acquisito inizialmente dalla Fintecna SpA, controllata al 100 per cento dalla Cassa depositi e prestiti e quindi dal Ministero dell'economia e delle finanze, ed oggi nella disponibilità della "Residenziale immobiliare 2004" SpA, controllata al 50 per cento dalla Fintecna Immobiliare SpA e per il restante 50 per cento dalla società privata denominata Finprema SpA, proprietà quest'ultima che ha presentato una richiesta di variazione del classamento catastale finalizzata a consentire nell'edificio la realizzazione di attività commerciali;

l'importantissimo patrimonio di reperti museali, che consentiva una puntuale conoscenza del territorio italiano, è da un ventennio stivato in diversi magazzini inidonei alla sua conservazione, con il prevedibile rischio di essere disperso e dimenticato, nonostante innumerevoli appelli rivolti da autorevoli organismi della comunità scientifica e culturale e una mozione specifica approvata in proposito dal Consiglio provinciale di Roma;

l'eventuale cambio di destinazione del prestigioso edificio e la dispersione del patrimonio museale che in esso era contenuto costituisce un'inaccettabile privazione per la comunità scientifica e per l'intera comunità nazionale, tenuto conto della rilevanza e dell'attualità dell'interesse delle collezioni, oggi precluse, per lo studio e la documentazione delle caratteristiche geologiche del territorio nazionale,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario ed urgente rendere nuovamente fruibile il patrimonio museale di assoluto rilievo che costituiva la dotazione del museo geologico di palazzo Canevari, dotando la capitale del Paese, al pari delle altre grandi capitali europee, di un museo di scienze della terra e di un polo di informazione ambientale di rilievo nazionale;

se non ritengano di disporre, d'intesa con l'amministrazione di Roma capitale, il divieto di cambio di destinazione d'uso per il palazzo Canevari, valutando ogni possibile intervento finalizzato a ripristinare le funzioni originarie del prestigioso edificio.

(4-01166)