• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02728 LAI, ALBANO, CALEO, VATTUONE, CUCCA, ANGIONI, ORRU', RICCHIUTI, VACCARI, PEGORER, PEZZOPANE, SOLLO, SONEGO, RUTA, SPILABOTTE, D'ADDA, CANTINI, FORNARO, GOTOR, PUPPATO, IDEM, BROGLIA,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02728 presentata da BACHISIO SILVIO LAI
giovedì 31 marzo 2016, seduta n.602

LAI, ALBANO, CALEO, VATTUONE, CUCCA, ANGIONI, ORRU', RICCHIUTI, VACCARI, PEGORER, PEZZOPANE, SOLLO, SONEGO, RUTA, SPILABOTTE, D'ADDA, CANTINI, FORNARO, GOTOR, PUPPATO, IDEM, BROGLIA, GUERRIERI PALEOTTI, ASTORRE - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali - Premesso che:

l'Unione europea ha previsto per il triennio 2015/2017 un aumento di circa il 20 per cento delle quote di pesca del tonno rosso per gli Stati membri;

in Italia si è passati dalle 1.950,42 tonnellate, previste per il 2014, alle 23.012,80 tonnellate per il 2015. Per il 2016 la quota stabilita è stata incrementata fino ad arrivare alle 2.752,56 tonnellate;

la pesca del tonno avviene attraverso tre modalità, quella a circuizione è una pesca di tipo industriale e viene effettuata con enormi reti, quella a palangaro, è una pesca di tipo artigianale e prevede l'utilizzo di ami e, infine, quella effettuata con le tonnare fisse;

nonostante tali incrementi, nel 2015 il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha ripartito le quote di tonno rosso pescabile tra le stesse 42 imbarcazioni dell'anno precedente. In questo modo, dunque, tutte le quote in più sono andate a vantaggio di pochi pescherecci;

con il decreto direttoriale n. 4958 del 14 marzo 2016, il Ministero ha stabilito la ripartizione tra i diversi sistemi di cattura delle quote di pesca del tonno rosso per l'annualità in corso. Il decreto ha previsto che nel nostro Paese siano autorizzate alla pesca del tonno rosso nuovamente 42 imbarcazioni, 30 con il sistema a palangaro e 12 con quello a circuizione. Ciò significa che l'aumento delle quote di tonno andrà ad esclusivo vantaggio dei proprietari delle stesse 42 barche autorizzate anche nel 2015, lasciando completamente fuori da tale ripartizione la pesca artigianale e favorendo in particolare quella industriale;

evidenziato che a quanto risulta agli interroganti:

l'aumento delle quote ha portato negli altri Stati ad un consistente incremento delle imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso. Ad esempio in Spagna si è passati da 131 pescherecci autorizzati nel 2014, ai 218 nel 2015;

sia la Regione Sardegna che la Regione Liguria hanno chiesto, già a partire dagli anni scorsi, di porre fine al grave squilibrio che si è venuto a creare tra le diverse Regioni, a causa dell'inaccettabile ripartizione delle quote del tonno rosso, una ripartizione che favorisce solo poche imbarcazioni presenti in 3 regioni, Campania, Sicilia e Marche e che esclude tutte le altre regioni che si affacciano sul Mediterraneo;

rilevato, inoltre, che:

il Parlamento europeo ha recentemente approvato a larghissima maggioranza un emendamento alla proposta sulla distribuzione delle quote del tonno rosso. Il provvedimento invita gli Stati membri a rivedere le quote di tonno rosso utilizzando criteri più equi, che non favoriscano l'attuale monopolio di pochi proprietari di pescherecci a discapito dei pescatori artigianali;

l'emendamento aveva creato non poche aspettative, in quanto si ci attendeva che, dopo tale pronunciamento, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali incrementasse il numero delle imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso;

a tutt'oggi non vi è stato alcun incremento di tali autorizzazioni,

si chiede di sapere:

quali siano le ragioni per cui il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali non abbia a tutt'oggi modificato il numero delle imbarcazioni ammesse alla pesca del tonno rosso, lasciando immutate sia quelle che praticano una pesca di tipo industriale mediante l'utilizzo del sistema a circuizione, sia quelle che praticano una pesca di tipo artigianale con il sistema a palangaro. Tutto ciò nonostante l'incremento delle quote previsto per il 2016 e nonostante il pronunciamento del Parlamento europeo attraverso l'emendamento, che invitava gli Stati membri ad effettuare la ripartizione delle quote con criteri più equi;

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda adottare per porre fine all'insostenibile situazione di monopolio che si è venuta a creare in tale settore;

se non ritenga di dover intervenire con la massima sollecitudine, anche nel rispetto del pronunciamento dei diversi livelli istituzionali, nazionali ed europei, per risolvere la grave situazione in cui versa la piccola pesca artigianale di regioni come la Sardegna, la Sicilia e la Liguria, che, pur vantando tradizioni, flotte e chilometri di costa, si trovano a dover subire ingenti danni, sia di natura ambientale che economica, a causa del mancato rilascio di nuove autorizzazioni per le imbarcazioni che effettuano la pesca del tonno rosso.

(3-02728)