• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02723 NUGNES, GIARRUSSO, TAVERNA, SANTANGELO, MORONESE, PUGLIA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute - Premesso che: si apprende da un articolo de...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02723 presentata da PAOLA NUGNES
giovedì 31 marzo 2016, seduta n.601

NUGNES, GIARRUSSO, TAVERNA, SANTANGELO, MORONESE, PUGLIA - Ai Ministri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute - Premesso che:

si apprende da un articolo de "il gazzettino locale" on line del 12 marzo 2016 che nello stesso giorno a Casalnuovo (Napoli) in migliaia, studenti, mamme, ambientalisti e semplici cittadini, hanno sfilato per le strade cittadine per difendere il diritto alla salute di tutta Casalnuovo e per chiedere la chiusura dell'azienda di lavorazione di oli lubrificanti Ra.M.Oil;

l'iniziativa è stata promossa dagli studenti e dalle mamme del comitato "Noi genitori tutti". Il corteo è partito dal piazzale antistante la Circumvesuviana, ha attraversato Tavernanova fino a raggiungere la sede dell'azienda Ra.M.Oil, dove il corteo si è sciolto e dove alcuni manifestanti hanno incontrato i vertici dell'azienda;

il quotidiano riporta che i promotori del corteo hanno spiegato che "Non vogliamo la Ramoil, vogliamo che la nostra salute sia tutelata (...) qui sta partendo la nostra rivolta cittadina, siamo numerosi, arrabbiati, decisi e soprattutto irremovibili. Basta col fumo nero";

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

gli abitanti di Tavernanova, frazione di Casalnuovo, e i componenti del movimento studentesco "C'at accis a salut!" denunciano che le emissioni di gas e polveri sottili provenienti dalla vicina Ra.M.Oil rendono l'aria irrespirabile causando irritazione agli occhi e alla gola, gravi forme di allergia e di infiammazione alle vie respiratorie, nonché l'aumento di decessi a causa di forme tumorali;

l'impianto raffina oli esausti, smaltisce con incenerimento a terra catrami acidi, fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, acque oleose prodotte dalla separazione dell'olio dall'acqua, sostanze chimiche di laboratorio contenenti o costituite da sostanze pericolose comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio, morchie depositate su fondo di serbatoi, rifiuti organici contenenti sostanze pericolose. Inoltre, l'impianto recupera con le attività "R6" (rigenerazione degli acidi o delle basi) catrami acidi, mentre con le attività "R13" (messa in riserva di rifiuti per sottoporli a utilizzo principale come combustibile o altro mezzo per produrre energia o scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da attività "R1" a "R11") recupera filtri di argilla esauriti, imballaggi in carta e cartone, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati, batterie al piombo, ferro e acciaio;

dal 2009 al 2011 circa l'82 per cento della quantità totale di rifiuti prodotti dalla Ra.M.Oil sarebbe stato smaltito internamente, attraverso l'impianto di recupero termico; pertanto, soltanto il 18 per cento dei rifiuti prodotti dalla società sarebbe stato smaltito esternamente conferendolo a trasportatori autorizzati;

l'impianto si trova a 100 metri da una scuola elementare, a 150 metri da una piazza e altre 2 scuole (una media, l'altra asilo ed elementare), a 30 metri dalle prime abitazioni;

considerato inoltre che l'impianto è compreso nella "direttiva Seveso" ed è classificato come "a rischio di incidente rilevante". Sono classificati a rischio di incidente rilevante tutti gli stabilimenti che, a causa di sostanze pericolose presenti in determinate quantità, hanno la probabilità di generare un incidente di entità molto vasta in termini di danni alle persone ed alle cose. A giudizio degli interroganti, è palese l'incompatibilità di una fabbrica come la Ra.M.Oil con il territorio circostante;

considerato altresì che:

l'attività principale dello stabilimento Ra.M.Oil di Casalnuovo, per cui l'azienda è oggi il maggiore produttore nazionale, è rappresentata dalla lavorazione di oli bianchi destinati all'industria farmaceutica, cosmetica e alimentare;

Ra.M.Oil è anche la seconda azienda del Paese impegnata nel recupero di oli usati attraverso un processo di rigenerazione che reimmette nel circuito industriale e dell'autotrazione un prodotto del tutto assimilabile per qualità e caratteristiche agli oli di prima raffinazione;

risulta agli interroganti che l'azienda dichiarerebbe di non ritirare alcun tipo di rifiuto destinato all'incenerimento, di disporre di una caldaia a recupero di ultima generazione per la produzione di vapore e di essere dotata di ben 2 unità di filtrazione posizionate in serie,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se quanto lamentato dalla cittadinanza, nonché quanto dichiarato dall'azienda corrisponda al vero;

se, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano verificare se nello stabilimento Ra.M.Oil di Casalnuovo sia garantito il rispetto delle norme di sicurezza e di tutela della salute pubblica, se l'azienda stia operando nel totale rispetto delle normative vigenti e se disponga di tutte le autorizzazioni necessarie per lo svolgimento dell'attività industriale, nonché delle certificazioni di qualità, ambiente e sicurezza rilasciate dai competenti enti internazionali.

(3-02723)