• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/08300    le cronache recenti (vedasi articolo pubblicato su il fattoquotidiano.it del 16 marzo 2016) hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica un caso che ha destato enorme scalpore nella...



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-08300presentato daBUSINAROLO Francescatesto diVenerdì 1 aprile 2016, seduta n. 600

   BUSINAROLO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
   le cronache recenti (vedasi articolo pubblicato su il fattoquotidiano.it del 16 marzo 2016) hanno portato all'attenzione dell'opinione pubblica un caso che ha destato enorme scalpore nella città di Verona e che ha avuto come protagonista l'ufficiale di polizia, dottoressa Margherita Taufer, rimossa in data 26 giugno 2014 dal suo incarico di responsabile della polizia giudiziaria presso la procura di Verona, dal procuratore capo di Verona Mario Giulio Schinaia. In seguito, l'allora questore di Verona, Danilo Gagliardi, ha disposto il trasferimento d'ufficio della dottoressa Taufer presso la polizia di frontiera aerea (Polaria), presso cui risulta attualmente impiegata in veste di sostituto commissario con delega a pratiche amministrative;
   come riportato dall'articolo succitato risulta che la dottoressa Taufer, in qualità di responsabile della polizia giudiziaria, per dodici anni è stata a capo di diverse indagini di particolare importanza, riguardanti soprattutto episodi di corruzione verificatisi nel capoluogo scaligero;
   la vicenda che ha coinvolto la dottoressa Taufer è legata, in particolar modo, alle indagini, autorizzate dal p.m. veronese Beatrice Zanotti, condotte nei confronti di Vito Giacino (Fi), ex vicesindaco dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Flavio Tosi e della moglie Alessandra Lodi, sfociate poi nell'arresto di Giacino, con una condanna nel 2014 per un giro di tangenti nel campo dell'edilizia;
   oltre all'indagine su Giacino, il sostituto commissario, nel corso della sua carriera, si è occupata di indagini molto delicate, anche nei confronti di alcuni colleghi, come nel caso dei poliziotti accusati di aver ridotto in fin di vita, nel 2015, a Verona, il tifoso del Brescia Paolo Scaroni, o di alcuni ufficiali indagati per reati di corruzione e truffa;
   successivamente a questi fatti, relativamente al trasferimento della Taufer alla Polaria, l'allora questore di Verona fece riferimento proprio alle tensioni nei rapporti con i colleghi a causa «... dell'atteggiamento sprezzante estrinsecatosi, in particolare, nello svolgimento delle attività delegate nei confronti dei dipendenti e di alcuni uffici di questa Questura»;
   insieme alla lettera di trasferimento lo stesso allegava alcuni articoli di giornale riguardanti il duro scontro sulle intercettazioni tra i pm e gli avvocati veronesi durante l'inchiesta su Giacino nel 2014;
   dopo aver chiesto una copia dei «brogliacci» delle intercettazioni sull'ex vicesindaco e la moglie, i difensori del politico e la camera penale veronese avevano iniziato una clamorosa protesta. Dai brogliacci erano infatti emersi colloqui intercettati tra difensori e indagati e alcune espressioni poco lusinghiere utilizzate dagli agenti per indicare le persone sottoposte alle intercettazioni telefoniche;
   il questore Gagliardi, in una lettera inviata al Viminale il 25 luglio 2014, riferendosi a tale vicenda ne sottolineò l'enorme scalpore suscitato, che aveva comportato un rilevante danno per l'immagine della, polizia;
   secondo quanto deposto dalla dottoressa Taufer nel corso di un'udienza avvenuta l'8 marzo 2016, «... dopo la perquisizione a casa di Giacino, nell'ottobre 2013, il questore asserì che segnavo straordinari quando ero in ferie e mi fece la deplorazione»;
   secondo la commissione di disciplina della corte di appello di Venezia, che dal gennaio 2015 ha assolto i poliziotti, i comportamenti degli investigatori coordinati dal sostituto commissario Margherita Taufer, non erano illeciti;
   ad oggi è intervenuta la sentenza del Tar del Veneto (sezione I), n. 00278/2016 Reg. Prov. Coll. N. 00174/2015 Reg. Ric., che ha annullato il provvedimento di trasferimento per le «macroscopiche carenze e illogicità», rilevando tra l'altro che la poliziotta «... era effettivamente al lavoro dalle ore 5 o 6 del mattino fino alle 7 di sera e in ogni caso il suo impiego in procura non poteva essere oggetto di valutazioni o di rilievo da parte del questore»;
   l'articolo de il fattoquotidiano.it sopra citato riporta, tra l'altro, che durante una testimonianza resa in aula dall'imprenditore Alessandro Leardini, accusatore di Giacino, la dottoressa Taufer avrebbe spiegato di essere stata definita «un ingranaggio impazzito per le troppe indagini» a cui si dedicava dall'ex questore Gagliardi;
   sempre secondo quanto si apprende dalle summenzionate notizie di cronaca, la decisione della rimozione assunta dal procuratore capo Schinaia provocava un duro scontro tra lo Schinaia e i suoi sostituti, i quali firmarono una lettera di «non condivisione», ritenendo che il trasferimento dell'investigatrice «andrà a rendere monca l'attività degli inquirenti in materia di reati contro la pubblica amministrazione»;
   la dott.ssa Taufer è venuta a conoscenza della sua rimozione dagli uffici investigativi della procura veronese solo in seguito alla pubblicazione di detta notizia sulla stampa locale –:
   se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se intenda assumere, per quanto di competenza concrete iniziative, con i modi e i mezzi che riterrà più opportuni, per chiarire i fatti esposti;
   se non si intendano assumere iniziative per una revisione del provvedimento del questore che ha disposto il trasferimento d'ufficio e provvedere, per quanto di competenza, al reintegro immediato della dottoressa Taufer nell'incarico precedentemente ricoperto;
   se ritenga opportuno intervenire, e in che modo, al fine di contrastare il protrarsi di un sistema corruttivo e clientelare, come quello emerso dalla vicenda sopra esposta, e di tutelare la dignità umana e professionale della dottoressa Margherita Taufer che, in questa vicenda, a giudizio dell'interrogante è stata ingiustificatamente penalizzata, pur avendo svolto in maniera regolare ed ineccepibile il proprio lavoro. (5-08300)