Testo INTERPELLANZA
Atto a cui si riferisce:
C.2/01341 un team di esperti coordinati dal professor Roberto Devoto, docente di trasporti presso la facoltà di ingegneria dell'università di Cagliari, ha recentemente elaborato uno studio sulla...
Atto Camera
Interpellanza 2-01341presentato daVARGIU Pierpaolotesto diMercoledì 13 aprile 2016, seduta n. 607
Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:
un team di esperti coordinati dal professor Roberto Devoto, docente di trasporti presso la facoltà di ingegneria dell'università di Cagliari, ha recentemente elaborato uno studio sulla continuità territoriale aerea in concomitanza dei «periodi di picco»: festività, ponti, eventi e concentrazioni estive;
da tale studio sono emerse nuove e ulteriori criticità che, sommate allo storico e ampiamente noto gap dell'insularità, rischiano di avere una doppia ricaduta negativa sulle potenzialità di sviluppo di Cagliari e dell'intera Sardegna, non solo per le esigenze correlate al turismo (una meta costosa e incerta rischia di diventare infatti «irraggiungibile»), ma anche per qualsiasi altra necessità «quotidiana e non prevedibile con largo anticipo», quali: appuntamenti di affari, colloqui di lavoro, esigenze di studio, viaggi di tipo sanitario e così via;
una continuità territoriale degna di tal nome dovrebbe garantire ai cittadini italiani residenti in Sardegna la stessa possibilità e libertà di movimento di qualsiasi altro cittadino italiano residente sulla Penisola. Di fatto, questo trattamento paritario non è ancora assolutamente compiuto ed il trasferimento degli oneri relativi a tale garanzia alla regione autonoma della Sardegna avvenuto con l'accordo politico del 2007 tra il presidente Prodi e il Presidente Soru ha ulteriormente allontanato il raggiungimento di questo obiettivo;
i principi base della continuità territoriale sono: la certezza dello spostamento, la certezza della tariffa e l'elevato indice di servizio, inteso come funzione di frequenze settimanali, come possibilità di andata e ritorno nella stessa giornata, nonché come servizi flessibili e regolari;
nessuno dei suddetti tre parametri è soddisfatto dalla attuale continuità territoriale;
nei periodi più impegnativi dell'anno, a fronte di un'offerta costantemente insufficiente, la mobilità alternativa è teoricamente garantita solo dai cosiddetti voli « low cost» che non solo non sono sempre « low cost», ma anzi praticano tariffe spesso superiori al doppio di quelle della continuità territoriale. A titolo puramente esemplificativo si riportano di seguito le tariffe medie « low cost» registrate dal 25 al 29 marzo 2016: Cagliari-Bergamo andata e ritorno 325 euro; Cagliari-Ciampino andata e ritorno 174 euro; Cagliari-Malpensa andata e ritorno 224 euro;
nonostante i picchi di domanda siano assolutamente prevedibili (in quanto si realizzano ogni anno nelle stesse date, note a tutti, con algoritmi che si ripetono), anche quest'anno, durante la settimana pasquale, sebbene i posti disponibili siano stati incrementati di circa l'80 per cento, la domanda ha ampiamente saturato l'offerta, a conferma di una progettazione e pianificazione inadeguata;
anche i più recenti studi sulla mobilità certificano che una parte significativa del traffico passeggeri su Roma e Milano è in realtà destinato ad aree che hanno altri aeroporti come riferimento prioritario (Torino, Verona, Bologna, Napoli, Bari) e addirittura che almeno il 15 per cento dei passeggeri utilizza i due aeroporti della CT1 come scalo di transito;
la continuità territoriale aerea non si realizza in regime di mercato e la CT 1 costa allo Stato circa 46 milioni di euro, di cui circa 33 sono destinati alla continuità territoriale dal capoluogo;
lo Stato ha recentemente accordato alla regione autonoma della Sardegna ulteriori 30 milioni di euro, che dovrebbero essere destinati ad un nuovo bando che consentirebbe di superare le attuali criticità. Di tali 30 milioni di euro, secondo il recente studio sopra menzionato, ben 15 milioni di euro potrebbero essere sufficienti a coprire l'intera CT2 –:
quali iniziative urgenti il Ministro, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di superare i nuovi ed ulteriori elementi di criticità indicati in premessa;
se intenda promuovere, nell'ambito delle, proprie attribuzioni, un'iniziativa volta a stabilire nuovi parametri di qualità che impegnino a mettere a punto un nuovo assetto (rotte, frequenze giornaliere e stagionali, penali e così via) della continuità territoriale che non si concentri esclusivamente sulla tariffa (come avviene attualmente), ma presti maggiore attenzione anche alla frequenza e alla adeguatezza dei servizi giornalieri, nelle differenti stagioni, ovvero nei diversi periodi di punta, per garantire certezza e regolarità del servizio;
se non ritenga opportuno stabilire ed accordare alla regione Autonoma della Sardegna nuovi parametri di contribuzione, che tengano conto di una scala studiata ad hoc per ogni linea, capace di premiare proporzionalmente il vettore che uguaglia o supera di una certa percentuale la quota annuale di domanda standard sulla rotta e che soddisfi, contemporaneamente e pienamente, la domanda nei periodi critici attraverso adeguate percentuali di puntualità, in modo tale da incentivare le compagnie ad avere interesse a promuovere e «vendere posti» per la Sardegna necessari a raggiungere i valori di domanda atti ad ottenere i contributi più elevati;
se non ritenga opportuno assumere le necessarie iniziative affinché parte delle nuove risorse finanziarie disponibili siano utilizzate anche per far ripartire la CT2, sia per favorire la mobilità verso destinazioni attualmente richieste (ma non adeguatamente coperte), che per decongestionare i due scali della CT1.
(2-01341) «Vargiu».