• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/05652 SANTANGELO, MARTON, BERTOROTTA, GIARRUSSO, CASTALDI, PAGLINI, DONNO - Al Ministro della difesa - Premesso che: in queste settimane, la stampa rende note, aggiungendo quotidianamente...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-05652 presentata da VINCENZO SANTANGELO
mercoledì 13 aprile 2016, seduta n.608

SANTANGELO, MARTON, BERTOROTTA, GIARRUSSO, CASTALDI, PAGLINI, DONNO - Al Ministro della difesa - Premesso che:

in queste settimane, la stampa rende note, aggiungendo quotidianamente elementi nuovi e nuovi nomi, inchieste da cui emergono fatti di una certa gravità, che rivelano pericolosi intrecci tra l'industria e comparti della difesa. L'inchiesta sul petrolio, avviata dalla Procura di Potenza, sta facendo emergere un sistema do ut des, in grado di assicurare "vantaggi convergenti" ad alte cariche militari, a consulenti vicini al Ministro in indirizzo e ad appartenenti al mondo industriale. Il dato inquietante, a giudizio degli interroganti, è che imprenditori riescano ad accordarsi facilmente con ufficiali del calibro di De Giorgi ed ottenere commesse facilmente, ovvero senza gare ad evidenza pubblica, di un certo valore economico. Ci si riferisce, in particolare, alla società Aeronautical service a cui De Giorgi avrebbe affidato direttamente (si veda un articolo su "la Repubblica" del 12 aprile 2016) la realizzazione di una super imbarcazione per una spesa che ammonta a 30 milioni di euro;

nelle intercettazioni di De Giorgi, riportate anche dal quotidiano "Il Tempo" del 9 aprile, si comprenderebbe, a parere degli interroganti, che la stessa elaborazione del "Libro Bianco per la difesa", approvato in aprile 2015, sarebbe stata inquinata da interessi personali. Infatti, si dedurrebbe dalle affermazioni dello stesso ammiraglio che nella redazione di questo documento si fosse aperto un vero e proprio campo di battaglia tra alte cariche delle forze armate, aspiranti ad ottenere la valorizzazione del loro comparto, al fine evidente di acquisire la parte più consistente delle risorse finanziarie a propria disposizione;

nell'articolo del quotidiano "Il Tempo" si legge: «Sono tante le manovre messe in campo dal Capo di Stato maggiore della Marina Giuseppe De Giorgi per avere la fetta più ampia possibile degli stanziamenti previsti nel "libro bianco" della Difesa. L'ammiraglio (…) teme che il documento presentato ad aprile 2015 per la sicurezza internazionale e la difesa avrebbe comportato una riduzione del business delle navi. L'alto ufficiale della Marina ne parla al telefono con Cristiana Pagni (una imprenditrice sua amica) il 18 giugno e le "riferisce di averne parlato persino con il Presidente della Repubblica (…). L'intenzione dell'ammiraglio di attivare tutti i canali possibili a lui favorevoli, sia politici, che imprenditoriali, emerge da un sms ricevuto il 16 giugno 2015 dall'onorevole Guido Crosetto, ex Sottosegretario alla difesa del governo Berlusconi poi passato in Finmeccanica. "Dobbiamo parlare sulla possibilità di usare fondi di coesione per seconda tranche legge navale"»;

l'interesse dei "pezzi grossi" del Dicastero, coinvolti nell'elaborazione del Libro bianco, a parere degli interroganti, appare molto lontano da quello perseguito da questo importante documento di riorganizzazione dell'amministrazione della difesa, secondo canoni di efficienza ed efficacia, e dunque dal bene pubblico in generale. Ciò si evidenzia da queste altre affermazioni di De Giorgi, riportate dallo stesso articolo di stampa citato: «L'interesse è sempre il "libro bianco" e che il Ministero trovi più soldi per le altre forze armate: "Anche perché io ho visto l'attivismo di Ludovisi (comandante di squadra aerea dell'Aeronautica) nel discorso degli elicotteri... come è riuscito a far breccia con la Ministra, a far mettere quasi sullo stesso piano 3 elicotteri contro 9, 25 ore contro 150 ore di volo della Marina... e a questo punto questo signore si trova lì e nel libro bianco ci scrive quello che vuole". Anche il generale Graziano è "colpevole" secondo De Giorgi di tenere troppo alle altre Armi, per questo avrebbe valutato anche l'ipotesi di denunciarlo per mobbing"»;

considerato che:

il Libro bianco rappresenta «un punto di svolta per la riorganizzazione delle Forze Armate che, a partire da questo testo, dovranno rivedere il proprio assetto, in modo da adattarsi al contesto geopolitico odierno ed alla nuova visione strategica» ("L'Indro" del 31 dicembre 2015);

il Libro bianco costituisce la linea guida a cui il Governo si ispira nella sua attività legislativa, finalizzata proprio a riorganizzare questo comparto secondo, stando alle affermazioni del Ministro in più contesti, un nuovo modello di difesa più snello ed efficiente;

nell'audizione del 2 ottobre 2014 presso la 4ª Commissione permanente (Difesa) del Senato, avente ad oggetto "Comunicazioni del Governo sulle Linee guida del futuro Libro Bianco della Difesa e relativo impatto sui programmi d'arma", il Ministro in indirizzo rese noto che aveva ritenuto indispensabile che «nel processo fosse coinvolta anche la più ampia comunità scientifica, industriale, sociale e culturale del Paese». Le linee guida per la realizzazione del Libro bianco, a detta del Ministro, rappresentano «il momento di sintesi iniziale dei grandi interrogativi e delle sfide da affrontare, che sono emerse dal lavoro degli esperti incaricati». In quell'occasione infine, il Ministro ha dichiarato: «il gruppo che abbiamo attivato è redazionale. Stiamo utilizzando tanti esperti. Vi è poi il gruppo, che incontrerete, che sta raccogliendo tutti i contributi. Lo abbiamo realizzato in modo strutturato, ossia organizzando dei convegni affinché professori universitari ed analisti potessero offrire il proprio contributo»;

il Movimento 5 Stelle, proprio in merito al team degli esperti coinvolti, oltre ad interventi in Senato presso la Commissione e l'Aula, presentò un'interrogazione indirizzata al Ministro (3-01389 del 5 novembre 2014), proprio al fine di approfondire quale fosse il numero e la composizione dell'asserito gruppo di esperti, quali i criteri seguiti per la scelta, i titoli posseduti, i relativi e formali atti di incarico, nonché gli eventuali costi sostenuti. Nell'atto si richiedevano anche delucidazioni sugli incontri informali che il Ministro aveva affermato, in occasione della citata audizione, avere intrattenuto con accademici, esponenti dell'industria, esperti di economia e finanza. In sostanza, gli interroganti, senza ottenere mai risposta, volevano verificare la qualità e l'integrità dei redattori di un documento così importante per il Paese;

alla luce dei fatti di rilevanza giudiziaria che stanno emergendo, l'interesse manifestato nell'atto di sindacato ispettivo verso il team di esperti che ha contribuito alla stesura del Libro bianco appare quanto mai opportuno. Infatti, a parere degli interroganti, sarebbe necessario comprendere se le linee stabilite in quel testo siano solo il risultato di una convergenza di interessi "personali" dei partecipanti alla sua redazione,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di fornire i nominativi di coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito a redigere il Libro bianco della difesa;

se non intenda, alla luce di quanto sta emergendo dalle inchieste giudiziarie in corso, rivederne i contenuti, per valutare se determinate scelte siano realmente orientate all'interesse del Paese e non ad interessi personali o di categoria.

(4-05652)