• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/00501 venerdì 29 novembre 2013 i mezzi di comunicazione hanno reso noto che, in seguito ad accertamento delle autorità competenti, nel Lazio il 62 per cento delle autocertificazioni degli studenti...



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-00501presentato daBUSIN Filippotesto diMartedì 3 dicembre 2013, seduta n. 130

BUSIN, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, CAON, CAPARINI, FEDRIGA, GRIMOLDI, GIANCARLO GIORGETTI, GUIDESI, INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI, GIANLUCA PINI, PRATAVIERA e RONDINI. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
venerdì 29 novembre 2013 i mezzi di comunicazione hanno reso noto che, in seguito ad accertamento delle autorità competenti, nel Lazio il 62 per cento delle autocertificazioni degli studenti universitari sulla propria situazione economica per ottenere le facilitazioni previste dal diritto allo studio, quali le borse di studio, gli alloggi e l'accesso gratuito alle mense, sono risultate false; inoltre, si è saputo che tra gli oltre 7.000 stranieri iscritti nelle università del Lazio il 90 per cento ha fatto richiesta di benefici, e fra questi il 15 per cento ha dichiarato un reddito inferiore ai mille euro, senza tuttavia che un accertamento possa verificare l'attendibilità di tali dati; risulta, inoltre, che più del 50 per cento degli studenti che hanno diritto alle residenze universitarie nel Lazio sono extracomunitari, arrivando in alcune strutture all'80-90 per cento dei residenti;
il dettato dell'articolo 34 della Costituzione afferma il principio per cui vanno rimossi gli ostacoli che impediscono a chi è capace e meritevole, anche se privo di mezzi, di usufruire del diritto al raggiungimento del più elevato livello di studio;
ogni anno in Italia vengono presentate 250.000 domande di aiuto finanziario, e di queste circa il 70 per cento viene giudicato legittimo: ma si assiste al fenomeno per cui gli studenti dichiarati idonei e iscritti nelle università settentrionali ottengono la forma di sostegno richiesta, mentre uno su tre di coloro che sono iscritti nelle università meridionali non lo ottiene per mancanza di fondi regionali destinati allo scopo;
in seguito alla piena entrata in vigore di quanto previsto dalla riforma del titolo V della Costituzione, saranno sempre più le regioni a dover farsi carico del diritto allo studio, con conseguente squilibrio determinato dalla differenza di disponibilità di risorse stabilito da regione a regione;
il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 9 aprile 2001, «Uniformità del trattamento sul diritto agli studi universitari», non modificato in questo dal decreto legislativo n. 68 del 2012, stabilisce che, agli iscritti per la prima volta al primo anno dei corsi di studio, i benefici del diritto allo studio siano attribuiti valutando il solo requisito relativo alla condizione economica e producendo un'unica graduatoria degli idonei definitiva in ordine crescente sulla base dell'indicatore della situazione economica equivalente (isee);
il suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sancisce, inoltre, che gli studenti stranieri accedono, a parità di trattamento con gli studenti italiani, ai servizi ed agli interventi per il diritto allo studio determinando gli indicatori isee ed ispe con le medesime modalità;
l'applicazione di dette norme determina la produzione di due graduatorie degli studenti iscritti al primo anno idonei ai benefici del diritto allo studio: una relativa agli studenti appartenenti all'Unione europea ed una relativa agli studenti appartenenti ai Paesi extra Unione europea. In entrambe le graduatorie appare evidente come il livello economico del Paese di origine determini, di fatto, la posizione in cui collocare lo studente risultato idoneo ai benefici;
ne consegue che gli studenti provenienti da Paesi con redditività molto bassa, o poco accertabile, occupano le prime posizioni della graduatoria di riferimento, impedendo, di fatto, l'accesso ai benefici a coloro che, certificando redditi decisamente bassi nel contesto occidentale, possiedono un indicatore isee molto elevato; mentre è vero che la condizione di disagio economico nel Paese di residenza non permette soluzione alcuna, scegliere di recarsi in un Paese dove le risorse proprie valgono meno che in patria è espressione di volontà;
il primo degli ostacoli da rimuovere è senza dubbio il disagio economico, che, se non correttamente valutato ed interpretato, cioè nell'ambito economico e sociale dove il reddito è prodotto e dove la famiglia di origine vive, rischia di compromettere il prosieguo degli studi –:
se il Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative per reintrodurre i coefficienti di rivalutazione del reddito precedenti al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 30 aprile 1997, nonché, per quanto di competenza, se non ritenga di promuovere, come nell'ambito della sanità, un sistema di compensazione interregionale della mobilità studentesca.
(3-00501)