• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/12933    l'U.N.I.R.E. – Unione nazionale incremento razze equine (ente di diritto pubblico di I livello sotto controllo e vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali),...



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12933presentato daCIRACÌ Nicolatesto diGiovedì 21 aprile 2016, seduta n. 611

   CIRACÌ, LATRONICO, DISTASO, MARTI, CHIARELLI e FUCCI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'U.N.I.R.E. – Unione nazionale incremento razze equine (ente di diritto pubblico di I livello sotto controllo e vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), prima di essere soppresso con legge n.111 del 15 luglio 2011, con determinazione del segretario generale n. 4084 del 16 marzo 2006, bandì un concorso pubblico per la copertura di 10 posti nell'area C, posizione C3, profilo professionale di funzionario d'amministrazione, tra cui n. 2 posti di «specialista in scienze equine» rivolto a coloro che fossero laureati in medicina veterinaria o scienze agrarie e comunque con particolare bagaglio culturale e professionale relativo alla zoognostica, miglioramento genetico, al benessere animale e quindi cognizioni specifiche in materia di antidoping e regolamentazione delle corse. Successivamente all'espletamento dei concorsi, l'U.N.I.R.E. con propria determinazione dell'11 ottobre 2006 rendeva noto l'approvazione della graduatoria e nello specifico, quella relativa ai 2 posti di funzionario «specialista in scienze equine» vincitori e dei relativi idonei;
   dopo quasi 4 anni, l'U.N.I.R.E. in data 28 giugno 2010 (Det. n. 2203), procedeva alla convocazione dei vincitori dei concorsi banditi nel 2006 e che avrebbero dovuto insediarsi entro il 1o luglio 2010 — cioè giorni dopo — così da non incappare nella «tagliola» del blocco delle assunzioni sancita dall'articolo 2, comma 8-septies, della legge n. 25 del 26 febbraio 2010. Purtroppo, i tempi così ristretti ed il termine perentorio del 1o luglio 2010, non poterono garantire l'assunzione autorizzata di tutti i vincitori e tra questi anche i 2 medici veterinari specialisti in scienze equine, tant’è che benché convocati, manifestarono l'impossibilità di presentarsi nella data fissata e sottoscrivere nell'immediato il contratto: per tali ragioni, l'ente «benevolmente» decise di non adottare alcun provvedimento di decadenza nei confronti dei vincitori, in sostanziale contrasto con quanto previsto dall'articolo 9 – assunzione in servizio – del bando di concorso. Da osservare che successivamente, in data 22 dicembre 2010, uno dei 2 vincitori, a quanto risulta agli interroganti, ufficializzò formalmente la propria indisponibilità all'assunzione per il posto di specialista in scienze equine e ciò avrebbe consentito l'avvio automatico della procedura di scorrimento della graduatoria al primo degli idonei permettendone il ripristino dello status quo del numero di posti messi a concorso e previsti dal bando (da quanto descritto sino ad ora, appare agli interroganti evidente che l'ente – oramai soppresso – ed anche il dicastero vigilante, abbiano gestito il tutto con approssimazione e superficialità non sollevandoli comunque da specifiche responsabilità esecutive e di controllo);
   più di recente, dopo che l'U.N.I.R.E. fu soppresso e trasformato in A.S.S.I – Agenzia per lo sviluppo del settore ippico (articolo 14 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito successivamente dalla legge n. 111 del 2011), il 31 gennaio 2013 il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con proprio decreto e di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, provvide alla soppressione anche dell'A.S.S.I. così che le funzioni, risorse materiali, strumentali e finanziarie, furono trasferite alla direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica costituita in seno al dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, come da decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 2013, n. 105, di riorganizzazione ministeriale;
   dalla lettura del sopra citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, si evince che ai sensi dell'articolo 2 «il personale di ruolo a tempo indeterminato, in servizio presso l’ex ASSI è trasferito al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, le cui dotazioni organiche sono provvisoriamente incrementate di un numero pari alle unità di personale a ruolo trasferito» e pertanto, «ai sensi e per gli effetti della legge 7 agosto 2012 n. 135, i dipendenti trasferiti mantengono l'inquadramento previdenziale di provenienza ed il trattamento fondamentale ed accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposte al momento dell'inquadramento»; inoltre, ai sensi dell'articolo 4 dello stesso decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali» subentra nella situazione creditoria e debitoria dell’ex A.S.S.I. desunta dal bilancio di chiusura al 14 agosto 2012, per come risultante dalla delibera n. 71 del 24 gennaio 2013» e, tra l'altro, l'articolo 23-quater del decreto-legge n. 95 del 2012 ha previsto, al comma 9, che «sia fatta salva, nei limiti temporali previsti dalla vigente normativa, la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici espletati dall'A.S.S.I. e dall’ex U.N.I.R.E.»;
   dopo che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, attraverso la direzione generale degli affari generali, delle risorse umane e per i rapporti con le regioni e con gli enti locali – AGRET V – si era attivato nel febbraio del 2015 per richiedere, al dipartimento della ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze, la sussistenza delle coperture economiche accordate all’ex U.N.I.R.E. per i suddetti concorsi e di conseguenza la possibilità di assumere il personale che ancora non era riuscito a prendere servizio, la ragioneria dello Stato confermava prontamente la disponibilità economica ed il relativo capitolo di bilancio necessari per poter dare seguito alle assunzioni del personale, stante anche il favorevole consenso del dipartimento della funzione pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a seguito della presentazione di adeguato piano di programmazione del fabbisogno del personale per il triennio 2015-2017 redatta proprio dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   è doloroso segnalare purtroppo che, ad oggi, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, nonostante le autorizzazioni ricevute dai Ministeri competenti e soprattutto nonostante la pressante necessità che i propri uffici preposti al controllo delle manifestazioni ippiche, dell'anagrafe equina, del benessere del cavallo sportivo del controllo prevenzione e repressione dell'aberrante fenomeno del doping, abbiano estrema necessità di rafforzare il proprio organico con le figure altamente professionali dei 2 «specialisti in scienze equine», ancora oggi, si ripete e si sottolinea, i 2 funzionari specialisti non si sono ancora insediati;
   è superfluo ricordare, che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali assumendo l'onerosa gestione del complesso sistema ippico nazionale e del relativo mondo delle corse e delle manifestazioni ippiche agonistiche, si è accollato l'importane responsabilità di vigilare, controllare ed amministrare tutto il comparto e per farlo al meglio e mostrare al mondo ippico internazionale di avere capacità e professionalità specifiche e dedicate, deve necessariamente provvedere a sanare la vacatio assumendo definitivamente i 2 specialisti in scienze equine, anche perché, alla luce dell'ultimo «collegato agricolo — AC 3119» approvato di recente alla Camera ed ora in ultima lettura al Senato, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali sarà impegnato nell'attività di controllo e vigilanza sull'operato della nuova realtà che gestirà l'ippica italiana identificata per l'appunto come «Lega ippica», mantenendo parimenti l'onere di sovraintendere all'operato del laboratorio UNIRELab di cui il Ministero è proprietario;
   il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, deve gestire il sistema ippico nazionale e vigilare e controllare l'operato della propria società UNIRELab, i cui compiti sono proprio di eseguire analisi chimiche nell'ambito della lotta e della prevenzione del doping ippico, eseguire altresì la determinazione del Dna sull'intera produzione equina nazionale iscritta al libro genealogico, gestire e controllare l'operato dei medici veterinari preposti a presidio delle manifestazioni ippiche agonistiche espletate sotto l'egida del dicastero sia in ippodromi che sui diversi campi gara dislocati sul territorio nazionale, garantire l'adeguata esecuzione dell'attività fondamentale del «controllo produzione equina», ovvero il censimento dei puledri nati in Italia mediante inserimento di microchip e prelievo di materiale biologico atto alla determinazione del Dna (operazioni sempre eseguite da medici veterinari convenzionati col Ministero);
   a detta degli interroganti, stante il complesso insieme di specifiche competenze tecniche che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali deve fronteggiare relativamente al comparto ippico, competenze che possono essere assolte solo da figure professionali come i medici veterinari vincitori del concorso bandito dall’ex U.N.I.R.E. nel lontano 2006, concorso che già allora prevedeva la necessità di dotarsi nel proprio organico di funzionari specialisti in scienze equine capaci non solo di vigilare, gestire e controllare le normali operazioni sanitarie di prevenzione e repressione del fenomeno del doping ippico, ma anche e soprattutto di assecondare i compiti previsti dalla legge n. 200 del 1o agosto 2003 che affidava all’ex U.N.I.R.E. ex A.S.S.I., la sua organizzazione e gestione, tant’è che già dal 25 marzo 2015 è attiva la BDE proprio presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali;
   a detta degli interroganti, risulta così evidente che per assolvere a tali e gravosi compiti, il singolo funzionario laureato in medicina veterinaria attualmente in servizio presso il dicastero (già in organico nell’ex U.N.I.R.E.), non può assolutamente affrontare da solo cotanto carico di lavoro e quindi è ovvio che corre l'obbligo al Ministro interrogato, di porre rimedio e soluzione definitiva alla questione dell'adeguamento della forza lavoro nel settore ippico (ricadente nella direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare e dell'ippica – PQAI), mediante l'assunzione dei 2 specialisti in scienze equine, le cui graduatorie sono già nella completa disponibilità del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali corredate anche dalle autorizzazioni di rito dei Ministeri ed organi di controllo contabile competenti –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda adottare, nell'immediato, per risolvere questo problema, la cui soluzione garantirebbe una maggiore efficienza nei servizi e compiti istituzionali che gravano sul Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali relativamente al comparto ippico e, nel contempo, conoscere le motivazioni ostative per le quali i 2 funzionari specialisti in scienze equine, regolarmente in graduatoria presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ancora oggi non siano stati assunti, nonostante la presenza di autorizzazioni e coperture finanziarie documentate. (4-12933)